Discussioni di carattere generale sull'elettronica analogica e digitale. Didattica e applicazioni pratiche.
#6096
Ti dirò, io come già detto nel thread di presentazione vengo dal mondo dell'informatica e della programmazione. Da quello che ho imparato in questo mondo, puoi studiare quanto vuoi la teoria, ho visto gente bravissima nella teoria, ma se poi non tocchi mai la pratica ti puoi attaccare quindi, a prescindere da quanto riuscirà questo progetto avrò imparato tantissime cose tra raddrizzatori, scr, convertitori, regolatori di tensione e transistor. Cose che, se avessi dovuto studiarle senza uno scopo finale probabilmente avrei impiegato il triplo del tempo per capirle.

-Comunque fino ad ora ho speso meno di 15€ e come componenti mi mancano "solamente" i condensatori del raddrizzatore e quai 4 componenti del regolatore finale (alcune cose le ho già). Il trasformatore al massimo mi costerà sui 20€ anche se molto probabilmente lo reperirò in modo gratuito (fortunatamente).
In fin dei conti, spenderò al massimo 50-60€ per avere un qualcosa di, magari non funzionante nel migliore dei modi in quanto stabilità, ma almeno filtrato meglio degli alimentatori da banco della stessa fascia di prezzo.

Dovesse andare malissimo ho speso 50-60€ per un pò di componenti che sicuramente mi torneranno utili, per apprendere in modo più veloce e sopratutto per "divertirmi".

Accetto comunque la tua critica, nel senso buono del termine ovviamente e spero di poterne fare tesoro in futuro.

-Per quanto riguarda il discorso del doppio potenziometro. Perché non potrei farlo così? A livello teorico mi basterebbe portare il doppio potenziometro ad un certo valore ben preciso e poi regolare i trimmer in modo da avere un valore di 4V superiore in uscita al DC/DC rispetto al valore che voglio ottenere all'uscita del regolatore di tensione. Perché non si potrebbe fare così? Non è lineare il variare della tensione rispetto allo spostamento del potenziometro? O mi sbaglio?

-Che tipo di problemi di stabilità? Alla fine nel circuito la maggior parte dei componenti sono sovra dimensionati. Se parli di problemi di calore a casa ho una quantità di ventole e dissipatori incredibile e non ci sono problemi riguardo a ciò.

-A me avevano consigliato l'lm350 che arriva però "solamente" a 3A. Possibile mai che non esistono integrati sostituitivi dell'lm317 che arrivano a 5A? Certo potendo sostituire l'lm317 con un suo successore che supporta fino a 5A rimuoverei tutto il circuito con il transistor di potenza e risparmierei sui componenti e pure sul calore generato.

Grazie sempre per il supporto e il tempo dedicatomi :)

ps. Comunque, per quanto riguarda connettori in entrata, cavi esterni e interruttori ne sono pieno. Il case semplicemente lo stamperei con la stampante 3D avendone una in casa e non avendo problemi a disegnarlo anche in totale autonomia. (Volendo una volta completato il progetto e la costruzione potrei pubblicare anche i disegni del case)

Edit1: trovata la soluzione all'lm317 con transistor. LM338K, supporta fino a 5A senza problemi(contando che la potenza dissipata sarà sempre poca). http://www.ti.com/lit/ds/symlink/lm338.pdf
#6097
Siamo pienamente in accordo sul ritenere che se si vuole fare, conta tanto la teoria quanto la pratica.
Però non puoi sensatamente sostenere che la pratica possa esistere senza la teoria se vuoi fare qualcosa di originale e non solo appiccicare sketch. E, solitamente, si applica con la coscienza chiara di quello che si fa solamente a quanto di cui si conoscono i principi, conoscenza che viene prima dell'applicazione.
Del tutto contrario ad un approccio scolasticamente e codinamente teorico, ritengo comunque imprescindibile la conoscenza dei principi. Principi, non formule (che sono poi solo la traslazione nel linguaggio della matematica dei principi). Perchè normalmente il problema, nella sua realtà è questo: avere ben chiaro un pacco di formule e di manipolazioni matematiche relative, ma non avere la conoscenza reale dei principi (che spesso viene intuita dall'esperimento). Ne risulta la perfetta conoscenza teorica che citi, che è però associata alla completa misconoscenza dei principi, dato che l'immagine data dalla formula è solo una astrazione e non la realtà.

Principi che per ora mi pare tu non abbia ancora ben chiari, come nel discorso sulla corrente nella resistenza. E ti assicuro che non è poco, anzi, è piuttosto grave. Non è un male, è solo uno stato imprescindibile dell'apprendimento, ma che è positivo solo quando viene superato.

Quanto al resto, fai tu. Penso a volte meglio mettere soldi e tempo e risorse in un divertissement elettronico piuttosto che un una happy hour al bar. E' possibile che si impari di più.

Solo un accenno alla stabilità che non ha proprio niente a che fare coll'abbondanza del dimensionamento dei componenti (escludendo quando questo si riflette nel fatto termico).

E, a questo riguardo, un unico avvertimento terminale: le caratteristiche in primo piano sui fogli dati sono SOLAMENTE quelle di massimo impiego, che possono essere drammaticamente diverse da quelle di impiego reale. Ad esempio, per un semiconduttore di potenza, la potenza trattabile dipende NON tanto dal valore massimo ammissibile, ma essenzialmente da come viene eliminato il calore, cosa che non dipende per niente solo dalle dimensioni di dissipatore e ventole più o meno grandi, ma dalla struttura del semiconduttore (resistenza termica del package, fattore di derating, ecc.).
Questo, ad esempio, lo puoi sviluppare dalla pratica a seguito un tot di ic inviati nella spazzatura o di dita scottate, ma se non conosci i termini che legano il fatto, ne trai solo cognizione empiriche che servono solo a non replicare la stessa esperienza e non a evitarne altre analoghe.

Termino qui e non ritengo necessari altri interventi se non su questioni specifiche.

Sinceramente Buon lavoro.
#6098
pumas38 ha scritto:[CUT] vengo dal mondo dell'informatica e della programmazione. Da quello che ho imparato in questo mondo, puoi studiare quanto vuoi la teoria, ho visto gente bravissima nella teoria, ma se poi non tocchi mai la pratica ti puoi attaccare quindi, a prescindere da quanto riuscirà questo progetto avrò imparato tantissime cose tra raddrizzatori, scr, convertitori, regolatori di tensione e transistor. Cose che, se avessi dovuto studiarle senza uno scopo finale probabilmente avrei impiegato il triplo del tempo per capirle. [CUT]


Prendo spunto da questo estratto, tutto sommato condivisibile: ho frequentato persone che nonostante abbiano conseguito una laurea in ingegneria elettronica (ed era quella quinquennale dei bei tempi) non avevano mai visto e tantomeno toccato un condensatore variabile (i varicap sarebbero arrivati sul mercato qualche anno dopo) o un transitor (vabbè c'erano ancora quelli al germanio) . Ovviamente dopo la laurea hanno fatto tutt'altro lavoro, magari manageriale.

Se si accende la passione per apprendere l'elettronica (e si spera anche l'elettrotecnica) è lodevole voler mettere subito le mani su qualcosa credendo che basti collegare qualche filo come fanno gli indiani dell'india su youtube. Purtroppo è indispensabile anche una base, anche minima ma robusta, se non altro per apprendere il linguaggio, i termini usati e le grandezze elettriche in gioco.

Un buon testo pratico con qualche base teorica indispensabile lo puoi trovare in Electronic Engineer 20 della Philips, era il testo allegato ad un kit di tutto rispetto anche oggi per realizzare 20 montaggi elettronici di base con 3 transistor. Lo trovi qui http://www.iw1axr.eu/radio/Philips%20EE20.pdf
La parte teorica serve per conoscere i mattoni ma è uno stimolo per approfondire su testi teorico-pratici più impegnativi qualora la passione si accenda. Il Rgveda (inno della conoscenza) dell'elettronica è tuttora il Millman Halkias, almeno credo.

Volendo in rete si trova anche un vecchio testo teorico-pratico di Nuova Elettronica, imparare l'elettronica partendo da zero in 30 lezioni pratiche, tuttavia era a pagamento (una ventina di euro per l'edizione cartacea) e spesso i link pirata con sono di siti con malware. I puristi lo detestano ( e fanno bene) ma per apprendere il linguaggio e conoscere i mattoni dell'elettronica in pratica non è eccessivamente disprezzabile.

Per ultimo concordo con mars che la soluzione ottimale per sincronizzare DC/DC e regolatore è quella di retroazionare con un opportuno filtro l'uscita del regolatore sul DC/DC, ma serve dissaldare i pin FB dell'integrato e calcolare la retroazione in modo che l'ambaradan non oscilli al variare del carico o a seguito di una variazione della tensione impostata, tutte cose che penso siano al di fuori della portata di pumas38. La soluzione con doppio potenziometro ha il pregio di essere di semplice realizzazione e di stimolare il calcolo di un doppio partitore di tensione per il quale servono semplici conoscenze di elettrotecnica di base ma molto impegno!
#6099
@mars
Assolutamente d'accordo, io non volevo intendere che la teoria non abbia nessuna influenza sul lavoro che si sta svolgendo. Tuttavia, come sostenuto da te, la teoria da sola spesso serve a poco, unita alla pratica l'apprendimento diventa completo e si riescono a conoscere per bene i principi (come d'altronde anche la pratica senza teoria serve a ben poco e in alcuni casi può anche diventare pericolosa e rischiosa).

-Sarò sincero, per quanto riguarda basi basi (legge di ohm, calcolo correnti e tensioni sulle resistenza ecc..) credo di essere abbastanza "pieno". Il problema sulla resistenza è stato "semplicemente" un problema di calcolo numerico. Poi certo, dare una ripassata anche a questi principi basi non mi farebbe di certo male.


-Ho capito che intendi come stabilità. Comunque bisogna considerare che nello specifico del progetto che sto realizzando; Il circuito di regolazione finale (lm338k) dissiperà una potenza relativamente bassa essendo presente il pre-regolatore DC/DC che gli "starà" dietro, se cosi si può dire. A proposito, oggi mi è arrivato il DC/DC, l'ho provato e funziona senza problemi. Unico punto, deve esserci sempre un carico collegato altrimenti la tensione tenderà a sballare.

Grazie mille per i consigli e le dritte :)

@double
E' esattamente ciò che intendevo dire io, come già detto: la teoria spesso da sola serve a ben poco.

Ovviamente è giusto avere delle basi minime, è da pazzi mettere le mani in cose delle quali non si sa nulla. Specialmente con l'elettricità che è probabilmente l'ambito tecnico più pericoloso per la vita umana. Tuttavia, non sono del tutto a 0. Le basi come ho già detto le conosco, potrei rispolverarle (il che non mi farebbe male).

Ti ringrazio per i testi consigliati, vediamo se magari riesco a trovarne qualcuno online :)

Per quanto riguarda la sincronizzazione, potrei intanto lavorare con il doppio potenziometro per avere un qualcosa di funzionante e, in futuro, provare a rifare il tutto sincronizzandolo attraverso il pin FB dell'integrato.

Grazie anche a te per il tempo dedicatomi :)

ps. In tutti questi discorsi mi sono dimenticato di chiedervi, allora? Che ne pensate dell'lm338k? E' una soluzione decente?
#6100
La questio resitenziarum era al punto 6084.

LM338K non è il must del momento; è un nonnetto anche lui, ma va bene.

Unica cosa che mi viene in mente è questa: non comperarlo dai cinesi a 3 lire, perchè storicamente ci sono ampie probabilità di ricevere un fake.

Non uso spesso questo genere di cose, per cui al momento non mi viene in mente altra sigla e dovrei cercare, ma ho avuto uno stop della connessione e ho tutto il pomeriggio in ritardo; magari double ha il sostituto pronto immediatamente.
Dimmer su aspirazione

Ciao a tutti ho una ventola di aspirazione in came[…]

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