Discussioni di carattere generale sull'elettronica analogica e digitale. Didattica e applicazioni pratiche.
da Mike
#5974
Ciao a tutti, Ringrazio anticipatamente chiunque mi aiuterà.

Sto cercando di riprodurre questa bobina di Tesla in miniatura



il mio problema è che a lavoro finito purtroppo non funziona, niente lampadina accesa in poche parole.

Ci ho provato per 3 volte ma non riesco a venirne a capo, dal mio punto di vista è tutto giusto però non sono un esperto quindi sono sicuro che sbaglio qualcosa ma non so cosa!

Vi posto qualche foto per capire meglio.

5HiOM2.jpg
Aggiungi descrizione


fNq5eI.jpg
Aggiungi descrizione


Ti ricordo che il sito può ospitare allegati e immagini da racchiudere tramite appositi TAG, anche la visualizzazione dei video di youtube è attiva, quindi la prossima volta cerca di impaginare meglio il post...
da zioelp
#5975
Non ho esaminato a fondo lo schema base del circuito, ma dopo aver visto il filmato e ascoltato il commento mi è sorto un dubbio che potrebbe spiegare il triplice mancato funzionamento: il tizio non mostra e non cita il fatto che il filo di rame sottile avvolto sul tubo dev'essere smaltato, non nudo.
Lo smalto isolante serve ad evitare che le spire affiancate realizzino un contatto elettrico diretto, e quindi vanifichino l'idea di formare una bobina dove la corrente dovrebbe "viaggiare in tondo" su ciascuna spira.
Se il filo che hai usato è nudo, la corrente può prendere una scorciatoia e passare da un capo all'altro dell'avvolgimento senza "girare" su ciascuna spira.
Nel caso tu abbia usato inconsapevolmente il filo di tipo giusto, potresti aver omesso un'operazione fondamentale che il tizio non mette in evidenza, e cioè l'asportazione dello smalto dall'estremità che saldi sul transistor.
Se osservi con attenzione, noti che l'estremità del filo è più chiara e appare graffiata, com'è giusto che sia, ma dato che il commento non lo ribadisce, è possibile che chi realizza l'oggetto colleghi il filo meccanicamente con una goccia di stagno ma non realizzi di fatto il necessario contatto elettrico.
Un'altra possibilità di delusione riguarda il senso in cui si avvolgono le due o tre spire di filo più grande ricoperto in plastica: in un verso il circuito POTREBBE funzionare; nell'altro non potrebbe aver successo nemmeno in teoria :-)
da Mike
#5976
Prima di tutto la ringrazio per la risposta.
Allora, all’estremita del filo di rame saldato al transistor ho proceduto con la rimozione dello smalto con un pezzo di carta vetro ma non ho ripetuto il procedimento per l’altra estremità. Per quanto riguarda il cavo nero da 1 mm avvolto alla bobina sono stato attento a metterlo nel verso giusto ma ci ridarò un occhiata.
Aggiungo anche che quando collego la batteria al connettore dopo qualche minuto il transistor comincia a scaldare parecchio da sciogliere la colla che lo tiene fermo. È normale?
Se può aiutare con il tester ho verificato la presenza di corrente nel circuito tranne in unico punto dove è assente. cioè il filo di rame della bobina saldata al transistor.
da zioelp
#5977
L'idea alla base dell'esperimento consiste nel "trasformare" l'energia racchiusa nella pila in energia adatta a ionizzare il gas presente nel tubo che il tizio tiene in mano.
Il tubo s'illumina quando il gas interno viene sottoposto ad un campo elettrostatico adatto (tanti volt), senza bisogno di un effettivo passaggio di corrente (in teoria zero milliampere).
Il circuito con bobine e transistor DOVREBBE accettare 9 volt e tot milliampere dalla pila, restituendo in cambio moltissimi volt, ad esempio 900, con circa zero milliampere, cosa teoricamente lecita poiché l'energia può passare da una forma all'altra a patto che il bilancio dell'operazione sia sempre in (possibilmente leggera) perdita.
Sempre in teoria, il transistor dovrebbe fungere da rubinetto automatico che si apre e chiude migliaia di volte al secondo, allo scopo di permettere o impedire il passaggio di corrente nella bobina con poche spire.
A che cosa ci serve permettere e impedire il passaggio di corrente migliaia di volte al secondo?
Non potremmo semplicemente collegare la pila alla bobina piccola e lasciare che la corrente passi indisturbata?
Ebbene, per motivi fisici che qui tralasciamo per semplicità, se la corrente passa indisturbata in un solo senso ottieni proprio il fenomeno di forte riscaldamento del transistor (e magari della stessa pila) senza che abbia luogo la "trasformazione" da 9 a 900 o più volt desiderata.
Se vuoi che intorno alla bobina compaia il campo elettrico ad alta tensione che ti serve, devi fare in modo che la corrente venga "aperta" e "chiusa" nella maniera più brusca e netta possibile, e questo, in un circuito semplicissimo come quello in esame, dipende più dalla fortuna che dalla tecnica :-)
Ammesso e non concesso che il filmato sia reale, è probabile che il circuito del tizio abbia in qualche modo trovato la combinazione adatta a far sì che la corrente non passasse in modo continuo ma venisse "disturbata" quel tanto che basta ad innescare un'oscillazione armonica, cioè un fenomeno ciclico che aumenta e si alimenta da solo fino a diventare abbastanza ampio da far comparire il campo elettrico desiderato.
Il fatto che il transistor si scaldi tanto ma non si rompa subito è legato alla piccola quantità d'energia disponibile nella pila.
Se al posto della pila mettessi un alimentatore più "robusto", il povero 2N2222 passerebbe a miglior vita in meno di un secondo :-)
Ciò detto, non voglio comunque spingerti ad abbandonare la sperimentazione, poiché se instauri le condizioni adatte non è impossibile che il tubo s'illumini, magari solo in parte e solo per pochi secondi, prima che la pila si scarichi e / o il transistor si rompa.
Se hai tempo e voglia di sperimentare, potresti aggiungere un trimmer in serie alla resistenza, con l'idea di cambiare il punto di lavoro del transistor ed evitare che lasci passare corrente troppo a lungo.
Potresti anche inserire qualche ohm in serie al collettore, e qualche pico o nanofarad in parallelo alla bobina piccola o da qualche altra parte.
Tieni comunque presente che il circuito è molto ma molto critico, poiché basa il proprio (eventuale) funzionamento su tanti fattori fisici su cui non hai un controllo diretto.
Buona sperimentazione :-)
da mars
#5980
Io, da banale elettrotecnico, porrei alcune questioni:
- il rapporto spire (3:256) eleva la tensione di un fattore 85, che @9V rende molto meno di 1000V. Non è un po' poco per accendere un tubo a fluorescenza a diversi cm di distanza, anche in RF?
- l'oscillatore oscilla (se oscilla) in base a capacità parassite. Ammesso che oscilli, a che frequenza?
- perchè ricordo che una "bobina di Tesla" non è un rocchetto di Rumkorff, ma un elemento accordato
- e qui si accorda cosa, se non molto, molto, molto casualmente, vista la disposizione ad cazzium delle parti?
quindi, anche volendo ammettere che esista un prototipo funzionante, la sua riproducibilità è del tutto casuale.
- e tre spire come carico di collettore di un 2N2222 non sono un po' poche?
- come dice ziohelp, il transistor non sparisce in una nuvola di fumo puzzolente solo perchè la corrente è limitata dalla resistenza interna della batteria
- il che a carico fa cadere la tensione ben al di sotto dei 9V, con un ulteriore riduzione della "tensione" in uscita
- a cui consegue il fatto che la potenza disponibile è ridicola. E per pochi minuti, se non secondi. Come si accende a piena luce un neon a tubo, anche solo da 40cm?

Ovvero, vabbè che il web è pieno di queste realizzazioni (peraltro TUTTE uguali), ma da questo a ritenere la cosa fattibile ce ne passa. Fatemene vedere uno che funziona, dal vero e non con un filmino tarocchino, e ci crederò ed spenderò tempo a capirne i principi.
Bios ringraziano
Vendo

OWON HDS2202S nuovo imballo originale 190.00 eur[…]

Sono comuni interruttori a levetta DPDT. Se le due[…]

Visita il nostro canale telegram