Ciao e benvenuto.
Per metter mano ad un circuito abbastanza complesso che fa uso di transistor servirebbe come minimo un oscilloscopio, ma dato che non lo citi immagino che tu non lo abbia a disposizione
Col solo multimetro è comunque possibile indagare da un punto di vista statico, appunto misurando le tensioni riportate in vari punti dello schema.
A spanne, visto che stiamo ragionando senza avere l'apparecchio acceso davanti, io proverei a toccare con un dito i corpi dei transistor vicino all'area sospetta: in genere, quando c'è un'anomalia, tendono a scaldarsi.
Viste le bassissime correnti in gioco non mi aspetterei temperature alte, ma con un po' di fortuna potresti notare che uno dei corpi è appena più caldo degli altri. Hai anche l'opportunità di fare confronti termici col canale destro sano.
Nel caso in esame, un valore di tensione risulta notevolmente più basso di quanto dovrebbe, e ciò fa pensare ad un valore di corrente verso massa maggiore del dovuto, o ad un valore di resistenza verso massa minore del previsto.
I primi sospetti sono R305 e R306, perché formano un partitore che ha proprio il compito di fissare la tensione sulle basi di Q301 e Q303. Ovviamente son sospetti anche Q301 e Q303, perché soprattutto quest'ultimo, in caso di guasto interno, rappresenterebbe una via di fuga verso massa per la corrente.
Di solito le misure sui resistori si fanno staccandone almeno un capo dal circuito, ovviamente dopo aver tolto l'alimentazione. Qui abbiamo la fortuna di avere un altro stadio identico sano, il destro, che ci permette di evitare tale manovra: se ai capi di R306 del canale sinistro leggi un valore in ohm molto più basso di quello del canale destro, puoi supporre che il pezzo sia la causa del problema.
Per sicurezza, ti conviene misurare R306 (e l'omologa del canale destro) in entrambi i sensi, cioè scambiando fra loro i puntali del multimetro.
Se fin qui tutto appare in ordine, passerei ad un esame ohmico fra i piedini dei transistor e la massa, anche qui ad apparecchio spento e invertendo i puntali. Il canale destro fungerà da riferimento.
Se il multimetro che usi non cambia da solo le portate, scegli un fondo scala di 10 o 20 Kohm.
Appena noti che un punto esibisce un valore di resistenza ben diverso dal riferimento, concentrati sul semiconduttore coinvolto, passando a valutare lo stato delle giunzioni fra i tre piedini (sempre ad apparecchio spento).
Se il multimetro ha la funzione di verifica diodi, dovresti leggere circa 0.6V tra B ed E, ovviamente solo in un senso.
Stesso discorso tra B e C. Se leggi intorno a 0 in entrambi i sensi dei puntali, la giunzione è in corto; se leggi tensioni molto più alte (o un valore di centinaia di kohm) in entrambi i sensi, la giunzione è interrotta.
In caso di dubbio, puoi sempre confrontare le cadute sullo stesso transistor del canale sano.
Non trascurare la possibilità che il difetto non derivi da un componente ma dai collegamenti: basta una saldatura non più efficiente, e l'intero stadio non amplifica più a dovere.
Un ultimo consiglio dettato dall'esperienza: quando misuri le tensioni sui transistor, ad apparecchio acceso, fai molta attenzione a non far scivolare i puntali, perché se metti in corto la base (B) con un altro terminale "vivo", C per gli NPN o E per i PNP, puoi fare danni senza accorgertene in una frazione di secondo.
Anch'io mi diverto a "rianimare" apparecchi vintage, ma ho scelto il filone degli strumenti musicali elettronici, ovvero sintetizzatori, drum-machine, effetti e via dicendo.
Buon lavoro e ... facci sapere l'esito delle indagini
Se sbagli perché non sai, commetti un errore. Se sbagli perché non vuoi sapere, ne commetti due.