Discussioni di carattere generale sull'elettronica analogica e digitale. Didattica e applicazioni pratiche.
#10985
Ciao! La mia intenzione sarebbe aumentare la durata di uno speaker portatile. l'attuale batteria è al piombo, 12V 2,6Ah. vorrei metterne una a 12Ah. il circuito dello speaker presenta un indicatore di carica che stacca la carica quando è completa. Vorrei sapere se il cambio di amperaggio della batteria incida in qualche modo sul funzionamento di questo indicatore di carica. Nel senso, continuerà a staccare la batteria da 12Ah quando è completamente carica?
Grazie mille in anticipo e scusate l'ignoranza
#10986
Se il circuito interno di carica e controllo di carica è fatto bene non ci sono problemi a cambiare la batteria al piombo gel, la carica durerà circa il doppio del tempo passando da 6Ah a 12 Ah.
Per fare un paragone il caricabattera automatico C3 della Bosh carica a circa 4A batterie da 40 Ah a 120 Ah e segnala sempre correttamente la fine carica.
#10987
In realtà il paragone con un caricabatterie automatico per uso generale per sapere se il "il circuito di carica e controllo è ben fatto" potrebbe non essere adeguato in quanto si tratta di confrontare un dispositivo "universale" con uno specifico. Per fortuna il controllo di carica sulle batterie al piombo viene generalmente fatto sulla tensione e quindi la capacità risulterebbe ininfluente. Però vi possono essere dei rischi dipendenti dal circuito di carica
a) se il circuito di carica è autolimitato alla massima corrente necessaria per una batteria da 2.6Ah la carica per una batteria da 12Ah durerà molto di più (circa sei volte il tempo necesssario per l'originale)
b) se il circuito non ha nessuna forma di limitazione la carica della batteria moto più grossa potrebbe danneggiarne qualche componente
#10990
[quote="schottky"] [CUT] se il circuito di carica è autolimitato alla massima corrente necessaria per una batteria da 2.6Ah la carica per una batteria da 12Ah durerà molto di più (circa sei volte il tempo necesssario per l'originale)
giusto, avevo letto erroneamente che la batteria originale fosse da 6 Ah invece che da 2.6 Ah., mi ero perso un 2 per la strada...
#10991
kookaburra ha scritto: Se cadi a velocità costante con il paracadute sulle funi pesi lo stesso che a terra


Dipende da quando si misura la velocità di discesa, se prima o dopo aver raggiunto la velocità limite di caduta. Nel primo caso si è è ancora in accellerazione (con la derivata terza rispetto al tempo negativa). Nel secondo caso si procede invece a velocità media costante con accellerazione nulla.

Volendo essere davvero puntigliosi si potrebbe rispolverare un vecchio esercizio d'esame
E' noto che taluni sconsiderati si lanciano da un aereo in volo indossando un adeguato paracadute. Si possono individuare zone con diverso comportamento
t0) subito dopo l'uscita dall'aereo
t1) prima fase di caduta con paracadute chiuso
t2) apertura del paracadute
t3) seconda fase di caduta con velocità limite non ancora raggiunta
t4) terza fase di caduta con velocità limite raggiunta
t5) contatto con il suolo
Si consideri nulla la componente orizzontale della velocità limitando l'esame al solo moto verticale.
Si suppongano costanti la densità dell'aria e la superficie normalizzata del paracadute aperto
Si consideri il coefficiente di resistenza viscosa proporzionale alla radice quadrata della velocità.
Il candidato definisca liberamente altre grandezze non indicate ma necessarie al calcolo.

Il candidato scriva le equazioni del moto e disegni il diagramma delle fasi (s) e (v) nelle varie zone di caduta
Non è richiesto il calcolo numerico del valore della velocità limite al tempo t5.

Pero' tutto sommato è piu' elegante il chiasmo dell'aforisma in calce, anche se probabilmente vale solo oltre il limite di Karman
#10992
..lasci stare la componente orizzontale della velocità che non ti serve ai fini del problema da cui la mia affermazione.
Se hai le funzioni integri in (ds) dall' altezza (h) a terra il prodotto dL= (forzapeso-forzaresistente)*ds ...per le forze mettendo il vettore agente solo nella verticale.
Se no risolvi graficamente per ogni trattino di discesa ricavando il lavoro guadagnato dL=ds*(forzapeso-forzaresistente), sempre per la componente verticale dei vettori
E alla fine sommando il lavoro verticale nei trattini (L=sommatoria dL) otterrai l' energia E=1/2*m*v^2=L
che sarà l' energia dell' omino col paracadute aperto che ormai cade con velocità (v) costante soltanto in verticale
...e dunque con tutto il suo peso gravante sulle funi

Cioè alla fine ti ritrovi con l' energia guadagnata con il prodotto della [forza peso (che è rimasta sempre la stessa) diminuita della forza resistente)per spostamento dopo spostamento

E quello che volevo metterti un altra volta in luce è che anche in questo caso la forza peso trainante F=m*g è ancora pure intuitivamente riconducibile ad una alterazione della forma dei campi..
con la vicinanza tra i due corpi ..e che niente occorre nel ragionarci su di relativistico spazio-temporale....
#10999
Chiedo scusa a augustomariorussi per essermi lasciato prendere la mano, dovrei saperlo bene che non è conforme alla netiquette dei forum usare un 3D per scopi diversi da chi lo ha aperto. Confido nella sua comprensione.

Invito quindi kookaburra ad aprire un proprio 3D, magari col titolo " la lagrangiana del paracadutista". Qualche accenno a reali esperienze di caduta libera e conseguente assenza di peso (o sicuramente di microgravità) potrò, se del caso, farlo in quella sede.
#11000
..vedi che è fatto male aggiungere delle affermazioni fuori tema in calce! che dopo altri ci si sentono coinvolti..
Sarebbe un po come se un terrapiattista affermasse la sua visione in calce ad una discussione metti per la ricetta della zuppa contadina .. sapendo che vi parteciperanno anche dei terratondisti accaniti.. sarebbe come invitarli a nozze!
Dimmer su aspirazione

Ciao a tutti ho una ventola di aspirazione in came[…]

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