Elettrotecnica, macchine e dispositivi elettrici a tensione di rete, impianti, elettrodomestici, elettromeccanica, ecc.
#4263
Ecco il tot di $$$$ sono il budget da studente: pochi, e stracontati,

ma forse ho trovato una possibile soluzione alla portata di ciò che ho a casa:

utilizzo un astabile realizzato con una porta logica ( ad esempio una not o una nand, un cd4017 e delle porte nand per ottenere le tre onde quadre sfasate di 120°

mando poi la frequenza dell'astabile ad un XR4151 quindi in teoria così dovrei ottenere una tensione direttamente proporzionale alla frequenza semplicemente agendo sull'anello di reazione dello step up,

e qui mi sono arenato : "devo tradurre " l'onda quadra in un numero di n bit da mandare al DAC per generare le sinusoidi,
si può fare con le porte cmos ? ne ho parecchi di questi integrati,
successivamente vedo se il caso di filtrare o meno, al limite un filtro passa basso con frequenza di taglio leggermente superiore alla frequenza massima della sinusoide
#4266
A mio parere sei sempre nell'area di incertezza.

Perchè generare un clock a onda quadra per poi trasformarlo in una tensione con un F/V (oltretutto obsoleto). Cosa te ne fai di una tensione continua?

Segui l'idea proposta da ziohelp o la mia. Un esempio serio a http://www.analog.com/media/en/technica ... 0AN321.pdf
Altro a http://213.114.137.49/eprom/epromosc.htm
O anche http://electronicsforu.com/electronics- ... ject-ideas

Affrontando una cosa nuova, occorre come prima azione cercare di capirne i principi, possibilmente mettendo da parte idee preconcette.

E, pls, è molto improbabile che si possa fare un lavoro nuovo usando gli avanzi della rumenta conservata nei cassetti. Se la ricetta prevede lo zucchero, non puoi pensare di usare il sale perchè questo l'hai e l'alto no.
E i costi, per circuiti come quelli consigliati, sono proprio poca cosa.
Ovvero: se vuoi fare una cosa, affronti studio e spese. Se no lascia perdere.
#4282
non ho intenzione di mollare

il materiale che ho nei cassetti è quasi tutto nuovo, solitamente non vado a recuperare roba vecchia a meno che non sia funzionante , non sono avanzi di magazzino ma sono IL magazzino, con oltre 6431 componenti catalogati nell'ultimo inventario che ho fatto 2 mesi fa



comunque questo è a grandi linee quello che ho intenzione di realizzare , un po' per volta mi sto facendo i calcoli dei componenti, so che nello schema mancano praticamente tutti i valori, e lo stadio preamplificatore è solo a blocchi, è un'idea quasi definitiva ,

NB l'atmega lo programmo con Arduino, so che è una mezza cavolata ma conosco il linguaggio un po' meglio di altri, ho qualche domanda da farvi a proposito dei dac sui pin che ho lasciato vuoti : che stati logici devono avere?
se vi domandate perchè no sfrutto a pieno l'atmega è perchè ho intenzione di collegarci anche dei display per la visualizzazione della frequenza e della velocità del campo magnetico statorico, correnti e tensioni e cosfì , un altro ingresso digitale lo uso per l'inversione di marcia
appena possibile vi faccio una descrizione somatica dei vari stadi , e come potete vedere ho dato ascolto un po' a tutti, solo che non capisco perchè ma i finali vanno in protezione subito quando ci collego dei trasformatori, quindi ho deciso di utlizzarli per pilotare i ponti H
Ultima modifica di D80 il 08 lug 2017, 02:40, modificato 1 volta in totale.
#4286
Veder mischiare ad caxxum micro e discreti è stato irritante.

Vediamo però di stendere un commento più fattivo:

Se usi un microcontroller, non c'è necessità di alcun clock esterno.
Il micro contiene una tabella dei valori sinusoidali da inviare al DAC. Tabelle del genere sono facilmente elaborabili per il numero di campionamenti che desideri, oltre al fatto di avere ampi esempi sul web.
Il clock è interno al micro. Al massimo, se occorre una frequenza diversa, si utilizzerà un quarzo esterno.
Il programma scandisce alla frequenza desiderata (sottomultiplo di quella principale) le tabelle e invierà al primo DAC il valore a partire dall'angolo 0°, al secondo il valore all'angolo 120° e al terzo il valore all'angolo 240°
Se usi DAC seriali in SPI, il chip select dei DAC è selezionato dal programma, non certamente da un accroccihio assurdo esterno: altrimenti, come si fa ad avere il sincro con i burst di dati?
L'uscita dei DAC andrà ad un passa basso se occorre una rifinitura, cosa che per comandare un motore non serve certamente.
I driver di potenza non possono essere dei ponti H: questi sono modulabili a impulsi, non con un segnale analogico. Per fare questo devi usare un buffer di potenza lineare, per semplificare, con uscita su trasformatore.

Se invece intendi usare ponti H, la modulazione in uscita dal micro sarà un PWM, o meglio, 3 PWM sfasati di 120°. La generazione è del tutto identica a quanto detto sopra, solo che i DAC non saranno necessari. In questo caso il ponte potrà comandare direttamente il motore. Un esempio del concetto a (http://www.microcontroller.it/Progetti/ ... 1khz_0.htm).
Esistono apposta micro con 3 o più uscite PWM. Questa è la via usata comunemente dagli inverter commerciali.

Se, invece, non puoi fare a meno di usare componenti discreti, usa solo quelli e non tentare mix micidiali: ho linkato alcuni esempi.

Buon lavoro.
#4288
D80 ha scritto:... il materiale che ho nei cassetti è quasi tutto nuovo

Non lo metto in dubbio, ma se devi allontanare una zanzara molesta non vai a pensare a due colpi di pistola in aria, a prescindere dal fatto che tu possa aver disponibile nel cassetto l'arma, le munizioni, e magari un silenziatore.
Nel corso dei vari messaggi, il tuo discorso tecnico ha tirato fuori l'arma, le munizioni, il silenziatore, una fondina ascellare, e poi anche una lastra di piombo da fissare al soffitto per evitare danni all'intonaco. :)
D80 ha scritto:NB l'atmega lo programmo con Arduino, so che è una mezza cavolata ma conosco il linguaggio un po' meglio di altri ...

Il nome Arduino è ormai divenuto un sostantivo al pari della crema spalmabile alle nocciole, per cui non provo nemmeno ad introdurre l'ipotesi che non sia tutto idilliaco, vantaggioso e facile, come il marketing efficace vuole indurci a credere.
Sento però il dovere di mettere in guardia i giovani "programmer in erba", aggiungendo che scrivere un programma, o meglio, uno sketch, col metodo Arduino, equivale ad apporre una firma attraverso una penna che, invece di esser tenuta in mano, si trovi legata con lo spago all'estremità di un manico di scopa: non escludo che, alla fine, i tratti sul foglio possano anche somigliare al proprio nome, ma di certo i movimenti necessari per lasciare l'inchiostro sulla carta saranno stati molto più lenti, goffi, impacciati e imprevedibili dello stretto necessario, soprattutto in applicazioni "real time" e "bit oriented" come quella dell'inverter in esame.
D80 ha scritto:... se vi domandate perchè no sfrutto a pieno l'atmega è perchè ho intenzione di collegarci anche dei display ...

Sfruttare un micro, a mio parere, non significa collegare da qualche parte tutti i piedini, soprattutto se il firmware non verrà scritto "in nativo" ma attraverso il manico di scopa descritto poc'anzi.
D80 ha scritto:... appena possibile vi faccio una descrizione somatica dei vari stadi , e come potete vedere ho dato ascolto un po' a tutti, solo che non capisco perchè ma i finali vanno in protezione subito quando ci collego dei trasformatori, quindi ho deciso di utlizzarli per pilotare i ponti H

Son curioso di vedere da vicino una descrizione "somatica" riferita non a persona ma ad oggetto, comunque plausibile in un discorso dove uno degli oggetti venga curiosamente citato con un nome di persona. :)
Sul fatto che i finali vadano in protezione se li colleghi a dei trasformatori azzarderei un'ipotesi: stai chiedendo loro più corrente di quanta ne possano fornire in sicurezza.
#4297
Veder mischiare ad caxxum micro e discreti è stato irritante.


non volevo assolutamente farti incaxxare, ci sto mettendo tutto l'impegno possibile ma hai perfettamente ragione:

non riesco a capire come e quando usare i pin che ho lasciato vuoti ( per la verità anche il pin 4 non so che faccia ), se conoscessi l'atmega come conosco gli operazioali lo userei senza troppi problemi, e per me sarebbe tutto tempo risparmiato, purtroppo non è così, inoltre usare i dac sembra davvero l'unico modo per convertire l'onda quadra variabile con continuità in una sinusoide,

sto provando a capirci qualcosa tra micro e dac ma più ci provo meno ci riesco:

avete detto ( non ricordo adesso chi, forse mars ) che il micro invia una tabella di dati al dac ,

ecco provo a spiegare dove sta il problema:
ho pensato che la frequenza di campionamento fosse multipla intera della fondamentale, quindi ho pensato di far dividere il periodo del clock esterno per un numero n, in questo modo ottengo un numero di n campionamenti sempre uguale qualsiasi sia la frequenza del clock esterno, a cui posso associare un valore per ciascun impulso del campionamento( o 2 se conto i fronti di salita e discesa di ciascun impulso)

per ottenere i valori della tabella da associare ad ogni singolo bit ho disegnato una sinusoide su un piano cartesiano in cui sull'asse delle ascisse divido il periodo di clock per il numero di n bit di campionamento e si ottengono sull'asse delle ordinate i valori della tabella, in questo modo ,questi valori sono sempre uguali qualsiasi sia la frequenza del valore esterno.

ora sorge un dubbio : se volessi mandare i dati ottenuti sia col fronte di salita che di discesa quale duty cicle deve avere l'onda quadra alla frequenza di campionamento?

per ora l'unica funzione che fa il micro è di dividere il clock esterno n ma al pin 3 ci devo mandare solo il clock di campionamento oppure i valori di ciascun impulso?
come devono essere gli stati logici dei pin 4, 5 e 6 ?
il pin vss è il negativo di alimentazione , anche se non l'ho disegnato


Nel corso dei vari messaggi, il tuo discorso tecnico ha tirato fuori l'arma, le munizioni, il silenziatore, una fondina ascellare, e poi anche una lastra di piombo da fissare al soffitto per evitare danni all'intonaco. :)


si ma le armi me le state dando voi coi vostri consigli che ho cercato di seguire

le mie conoscenze sono frutto di smanettamenti da autodidatta e qualcosa appresa qua e la su qualche libro come il manuale cremonese di elettronica ( quel libro è più vecchio di me ma per imparare almeno l'analogica lo trovo molto utile e completo, per il digitale su molti argomenti è ...... vecchio ) , in genere preferisco i libri alla rete dove trovo spesso cose diverse e contrastanti.

riguardo ai finali che vanno in protezione
il problema è che succede su qualsiasi carico induttivo anche quando il finale eroga solo 1A, se ci metto delle resisitenze non succede
i finali sono i TA8221AHQ da 2 x 35 W, inoltre ho rilevato in uscita dei finali un picco di tensione superiore alla tensione di alimentazione ma di breve durata , ( circa 25V in 150microsecondi) in pross0imità del passaggio per lo zero della sinusoide, sto cercando di capirne l'origine ma... non è facile, se non ci riesco li tolgo e modifico il preamplificatore , quando sarà risolto anche questo problema , ne posterò lo schema,


i ponti più che dei veri e propri ponti H, sono trattati come due stadi a simmetria complementare in classe ab che si guardano allo specchio, dove l'uno ha il funzionamento opposto all'altro, altrimenti come giustamente ha detto mars non di può pilotare un ponte H puro con un finale analogico.



gli schetch li scrivo io anche se ... il c++ sta ad Arduino come un tedesco che non conosce altre lingue capirebbe un cinese che non conosce altre lingue
non mi piace fare il copia e incolla di cose già fatte da altri,questo non è imparare, ed è una cosa che non ho mai sopportato per cui gli sketc , anche se scritti male sono scritti da me dall'inizio alla fine

mi avete chiesto a che serve avere una tensione continua ricavata da un segnale di clock:

nello stadio preamplificatore ho inserito uno stadio amplificatore di errore che preleva il segnale di uscita e lo riporta tramite uno stadio sommatore all'ingresso, questo non è altro che l'anello di retroazione ed ha un guadagno dipendente da una tensione di riferimento che nel caso è dato dall' XR4151.
#4301
Se usi un micretto sei "autonomo", nel senso che puoi produrre e / o accettare segnali digitali lenti, veloci, quasi istantanei, a patto che siano fisicamente compatibili coi 3 o 5 volt che adotti come alimentazione.
Un micretto attuale piccolissimo, che a me piace molto, è il modello EFM8BB10 di Silicon Labs: costa mezzo euro in quantità 1, ma ti mette a disposizione, fra tante altre cose che puoi trovare sulla prima pagina del datasheet, diversi timer sincronizzati a partire da un clock interno a 24.5 MHz.
Per "convincere il micretto a collaborare" non hai scorciatoie: devi armarti di pazienza e metterci le mani un po' per volta.
Le risorse tecniche per scrivere e testare programmi in C son tutte gratuite, e la "scatoletta originale" necessaria per collegare il micro al computer è ben fatta e costa pochissimo.
A titolo di curiosità, posso aggiungere che scrivendo in C "nativo" (non mediato da strati superiori generici come negli sketch che conosci) avresti modo di controllare in "real time" l'esatta cadenza di consultazione valori per i DAC, semplicemente preparando un interrupt ciclico da un timer (quattro righe di sorgente) e organizzando alcuni costrutti switch all'interno del main loop.
Non conosco nei dettagli l'ambiente Arduino, ma immagino che il principio stesso della gestione ad alto livello impedisca un vero e proprio debugging orientato all'hardware.
L'ambiente di un micretto non ti nasconde nulla: se in un certo punto del programma noti che i segnali non stanno uscendo esattamente come dovrebbero o come te li aspetti, puoi dire al micro di fermare l'esecuzione e mostrarti il contenuto di tutta la memoria, oppure puoi avanzare passo per passo osservando come cambiano i numeri da un'istruzione all'altra.
Sei TU che controlli il gioco, e hai la certezza che il micro non farà niente che TU non abbia richiesto, a torto o a ragione, all'interno di una riga del TUO programma.
Dimmer su aspirazione

Ciao a tutti ho una ventola di aspirazione in came[…]

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