Elettrotecnica, macchine e dispositivi elettrici a tensione di rete, impianti, elettrodomestici, elettromeccanica, ecc.
#4307
1. - non riesco a capire come e quando usare i pin che ho lasciato vuoti
Per questo occorre conoscere cosa fa il microcontroller, cosa che non è immediata, purtroppo, ma richiede un certo tempo sopratutto partendo da zero

2. - usare i dac sembra davvero l'unico modo per convertire l'onda quadra variabile con continuità in una sinusoide
NEIN! Il DAC NON converte un'onda quadra in sinusoide.
Il DAC rende all'uscita un valore di tensione proporzionale al valore digitale applicato all'ingresso, in funzione della tensione di riferimento. NON ci pensa neppure in fotografia a convertire un'onda quadra in una sinusoide.
Inoltre non è certo l'unico mezzo. Un PWM a duty cycle variabile rende inutile la presenza di un DAC.

3. - sto provando a capirci qualcosa tra micro e dac ma più ci provo meno ci riesco:
Certamente concordo che non sia facile. Ci può volere un po' di tempo e sarebbe utile una guida competente per venirne fuori meglio.

4. - il micro invia una tabella di dati al dac
Visto lo scopo del DAC, la questione è semplice:
- formo un numero adeguato di valori (campionamenti) a distanza regolare di tempo, che corrispondono ai valori assunti dalla sinusoide.
- li raccolgo in una tabella
- scandisc la tabella alla cadenza di tempo voluta e i valori al DAc; all'uscita si ricrea una pseudo-sinusiode scalettata
- maggiore è il numero dei campionamenti, minore è la scalettatura. Non occorrono milioni di campionamenti, magari ne bastano qualche decina. Se occorre per l'applicazione si "rifinisce" con un passa basso
Non occorre altro che una formula per calcolare gli step, ma ci sono applet in rete che fanno questo, ad es http://www.daycounter.com/Calculators/S ... ator.phtml

Questa è una tecnica.
Un'altra è quella di generare l'uscita in PWM con valori di duty cycle derivati da una tabella analoga. Un filtro passa basso che elimini la frequenza di scansione rende all'uscita valori di tensione proporzionali al duty cycle. Questo evita il DAC.
Una altra tecnica è quella indicata da ziohelp oppure con R-2R, dove al posto del DAC usi reti resistive e contatori.

In ogni caso il clock è derivato da quello del microcontroller, diviso e gestito del tutto internamente.

5. - ho pensato che la frequenza di campionamento fosse multipla intera della fondamentale
Sottomultipla. Il clock primario è diviso con uno dei tanti mezzi possibili, dai timer ai CCP/PWM.
Siccome un numero di step elevato richiede un clock n volte maggiore, non è il caso di presupporne miriadi.

6. - ora sorge un dubbio : se volessi mandare i dati ottenuti sia col fronte di salita che di discesa
Stai ragionando per logica discreta e non per microcontroller. Certamente si possono fare azioni sui fronti anche col micro, ma non ne vedo alcuna utilità qui. Alcune istruzioni leggono la tabella, altre riportano il valore in uscita. Non ci sono "fronti" (o meglio, ci sono ma non mi interessano).
Il micro scandisce la tabella contemporaneamente su tre linee: pesca il valore a 0° e lo manda la primo DAC, pesca il valore a 120° e lo amnda al secondo DAC, pesca il valore a 240° e lo manda al terzo. Nello step successivo incrementa il puntatore della tabella di 1 e così via. Hai le tre uscite a 120° senza altro da fare.
Per essere di aiuto nel generare trifasi con numero di campionamenti o frequenza elevate, esistono anche componenti con triplici DAC o triplici PWM.

6.- quale duty cicle deve avere l'onda quadra alla frequenza di campionamento?
Quale onda quadra? Qui non ci stanno "onde quadre". L'uscita di comando al DAC è un valore binario. L'uscita del DAC è una tensione continua, sia che il DAC sia componente con ingresso seriale o parallelo, sia che venga realizzato con array di resistenze e contatori. DAC = Digital to Analog Converter.
Potrai parlare di duty cycle solo per un PWM. In tal cado non c'è nessun DAC.
Se ti interessa l'argomento, oltre all'esempio indicato prima, basta che inserisci in Google "microcontroller pwm sine wave" per avere un mare di pagine a riguardo.
E' una cosa "banale" che richiede poche istruzioni in Assembly.

7. - al pin 3 ci devo mandare solo il clock di campionamento
E che è il "pin3"? Se mi dici che funzione fa, magari posso provare a rispondere.

Ovvero: è un lavoro che, oggi, si fa con un micro; però non è un lavoro che si può fare senza conoscere come risolverlo in via interamente digitale e sopratutto senza avere una buona dimestichezza con i componenti.
La soluzione a componenti discreti, per un piccolo prototipo, è comunque una cosa fattibile senza conoscere per forza il micro. Nel secolo scorso, senza i micro, si faceva anche a transistor...
D80 ringraziano
#4337
Non ho alcuna intenzione di intervenire sulla migliaia di follie concentrate in questo thread, voglio fare solo una considerazione di carattere generale. E' stato detto che si tratta di un progetto scolastico (tesina di diploma) evidentemente di una scuola in cui si insegna l'elettronica, da che mondo e mondo a scuola si va per imparare e lo scopo degli esami è quello di verificare cosa si è imparato. Il "fare" e con questo intendo, nel nostro caso, progettare (e magari anche costruire, ma questo è secondario) circuiti è una conseguenza dell'imparare in cui si mettono a frutto esattamente le competenze acquisite.
Ora guardiamo un singolo punto dello schema partorito dal nostro D80 che ci dice quanto di elettronica ha imparato in cinque anni di scuola, il punto è quello in cui l'uscita di un amplificatore audio automotive evidentemente alimentato a 12V viene inviata ad un ponte ad H (?) costituito da quattro transitor BJT collegati ad emitter follower alimentati a 350V evidentemente nella convinzione che questo solo fatto consenta miracolosamente un'uscita a tensione di rete adatta a far funzionare il motore.
Mi chiedo, e chiedo a voi, e sopratutto a D80, che senso ha e dove può portare tutta questa masturbazione mentale tra elettronica digitale ed analogica se non si conoscono le basi più elementari della disciplina come il funzionamento di un transistor a collettore piuttosto che a emettitore comune?
#4339
c'è un piccolo errore di fondo : nell'istituto dove studio si fa elettrotecnica e automazione, si insegnano l'elettronica solo in terza e quarta per 2 ore la settimana , algebra booleana e elettronica digitale in terza ( eravamo arrivati alle porte logiche , di memorie e micro neanche l'ombra) ed in quarta un po' di analogica, ma quest'anno tra supplenze cose varie non siamo nemmeno arrivati ai bjt, ed in quinta non si fa elettronica .

Quello che ho imparato è molto più da autodidatta, so che ci sono degli errori nello schema e sto tentando di risolverli, alla fine non chiedo di fare il progetto al posto mio , tanto valeva fare un copia e incolla della prima cosa trovata in rete, ma non è da me copiare e da cento campane che sento alla fine spetta a me scegliere quale strada seguire.

comunque per qualche giorno ancora starò in standby, almeno fino a quando non riuscirò a fare qualcosa che possa funzionare
#4342
Il fatto che la scuola, sopratutto tecnica, non serva più a un beato beep, è cosa non di oggi. Dipende da molti fattori (di cui, però, i discenti non sono esclusi). Ma è così e non ci si vuole fare niente.
Si spera che, almeno se non nozioni, serva a conoscere principi.

In ogni caso:
- se del micro non conosci abbastanza, lascialo perdere; non è una cosa che si apprende da soli in due settimane. Resta sui discreti
- ma , prima di procedere a testa bassa, chiarisciti i punti in sospeso, almeno quelli che ho indicato.
Dimmer su aspirazione

Ciao a tutti ho una ventola di aspirazione in came[…]

Visita il nostro canale telegram