Elettrotecnica, macchine e dispositivi elettrici a tensione di rete, impianti, elettrodomestici, elettromeccanica, ecc.
#4027
La curiosità che avevo si basa su un obiettivo che mi sono chiesto se possibile realizzare o meno, e cioè:

Potrebbe essere possibile immettere corrente nella rete elettrica tramite dei supercondensatori? Immaginavo un sistema composto da:

-supercondensatori
-batterie
-inverter

In pratica come se al posto delle interfacce per la produzione di energia rinnovabile, si utilizzassero dei supercondensatori, o se ci fosse appunto un sistema che permettesse questa immissione di energia nella rete (dal supercondensatore alla rete elettrica stessa). Ovviamente, nel caso, accettare anche i rimborsi in bolletta relativi, come se fosse appunto una immissione derivante da interfacce rinnovabili di energia.

Non sono del settore ma era una curiosità che mi sarebbe sempre piaciuto comprendere, grazie per chi vorrà tentare una risposta.
#4033
supercondensatori ibridi? o se è impossibile caricare in maniera sicura e "casalinga" i supercondensatori, riformulo la domanda sostituendo l'utilizzo degli stessi con normali batterie anche di piccole dimensioni (e quindi immettere energia in rete tramite batterie ricaricabili... insomma... vorrei spostare di più il focus sulla fattibilità del sistema in sè, ovvero di immettere energia in rete tramite forme di accumulo "casalinghe" o tramite soluzioni comunque "quasi direttamente acquistabili" (e quali possono essere), per i dettagli lascio alla fantasia, mi scuso... :? )
#4036
Immagino che alla base dell'idea esista un ragionamento teorico plausibile di questo tipo: sappiamo che una formica non può spingere un elefante; mille formiche non possono spingere un elefante; un milione di formiche non possono spingere un elefante; ma se continuiamo ad aggiungere formiche su formiche, esisterà pure un numero "n" col quale una spintarella riusciremmo a darla.
Se partiamo dall'ipotesi che esista un numero "n" di formiche col quale riusciremmo a spingere l'elefante, abbiamo risolto solo la parte facile del problema, poiché l'aspetto più ostico riguarda il modo in cui dovremmo applicare con efficacia i singoli contributi fisici dei minuscoli insetti sociali.
Chi ci assicura che gli sforzi della formica 5467 agiscano davvero sul fondo schiena del pachiderma alto tre metri, e non vadano persi, ad esempio, come spinta laterale sulla formica 154769 che, al momento, si sta riposando un attimo lì a fianco?
In altri termini: possiamo ragionare sull'ipotesi che "n" formiche riescano a spingere un elefante, ma dobbiamo precisare che dovrebbero spingere tutte insieme senza sgomitare e senza disturbarsi a vicenda.
A questo punto, sapendo che l'elefante si muove perchè deve trasportare il cibo da vendere alle formiche, forse è più saggio lasciare che ogni formica spenda le proprie energie per trasportare da sola (magari gratis) ciò di cui ha bisogno. :)
#4037
Lasciando perdere aspetti mirmicologici che non trovo attinenti, in sostanza tu vuoi creare un punto di generazione di energia elettrica dal solare e immettere questa energia in rete.
Certo che si può, ma non nei termini da te esposti.

In primo luogo, non mi pare una idea affatto nuova: migliaia di impianti a pannelli solari sono usati per immettere nella rete ENEL energia. Il fatto che ci metti delle batterie o dei condensatori caricati dai pannelli serve solo ad avere una brevissima autonomia al mancare del sole e, in generale, una caduta del rendimento.

Ma l'importante è che questo richiede che ci si metta in parallelo alla rete nazionale, cosa che si può fare solamente con i mezzi opportuni e l'autorizzazione del gestore.
Non penso proprio che il gestore sia interessato a "formiche" che portino quantità irrisorie di energia, che all'atto pratico non avrebbero alcuna utilità. Le energie in rete sono milioni di MW. Con batterie "di uso comune" e un "mini kit fotovoltaico", cosa avresti a disposizione? Qualche decina di watt?

Piuttosto, usa le batterie "di uso comune" e il "mini kit fotovoltaico" per fare un impianto a isola che ti rende qualche momento di energia elettrica autonoma. Può essere una esperienza utile.
#4039
gentilissimi, grazie per le risposte;

vi spiego ancora meglio, la questione è la seguente: qualora si volesse utilizzare l'energia come moneta, inizialmente occorrerebbe procedere per passi insignificanti, ovvero occorrerebbe trasportare l'energia da "barattare" con il prodotto (un caffè ad esempio equivarrebbe a un sacco di piccole quantità di energia che il cliente potrebbe tenere in memoria presso un bar e quando avrebbe raggiunto la quota di energia equivalente potrebbe usufruire del caffè, anche dopo mesi, queste sono volontà individuali di adesione al sistema di scambio non monetario qui ipotizzato). Il problema è lo stoccaggio e pertanto essendo quantità minime ma con molte persone partecipanti la cosa evidentemente più conveniente da fare sarebbe quella di mandarle tutte direttamente in rete. I problemi quindi sono 2:

1. la velocità di scarica dell'energia in rete perché non si può aspettare un'ora per scaricare qualche watt (e a quanto pare i supercondensatori potrebbero essere adatti ma non ho capito bene se sussistono problemi di pericolosità o mancanza di sistemi attualmente in commercio)

2. la possibilità di sostituire l'interfaccia rinnovabile con questo sistema di "acquisizione" delle scarichette dei clienti.

Non essendo un esperto del settore non ho capito bene se questo è un esperimento fattibile a livello tecnico oppure no... o meglio, se sul mercato esistessero già tutti i dispositivi occorrenti per effettuare questo tipo di esperimento. Secondo voi?
#4040
occorrerebbe procedere per passi insignificanti
Quantità insignificanti di energia hanno un valore monetario insignificante...
Per avere valore sensibile deve essere una quantità sensibile.
Giusto per avere una idea, nel 2015 il prezzo medio in Europa dell’energia energia elettrica è stato di 20,8 centesimi per kWh...
kW per ora, non pochi watt per qualche secondo!

Il problema è lo stoccaggio
Proprio quello. Se fosse un problema risolvibile dalla attuale tecnologia, ci sarebbe una situazione ben diversa, anche solo con le tecnologie di harvesting.

mandarle tutte direttamente in rete.

I problemi quindi sono ben altri.

1. la velocità di scarica dell'energia in rete per scaricare qualche watt è di qualche frazione di secondo
2. ma non è sensatamente fattibile sia per quanto detto prima, che per il costo dell'impianto solare/immagazzinaggio/conversione che ha senso solo se si parla di kW.

Ti piacerà la tua idea, ma allo stato attuale della tecnologia e della situazione economica mondiale non è una cosa che abbia senso .
#4041
abbi pazienza, la mia era una domanda a livello tecnologico, non una domanda sulla sensatezza... il kWh costa poco lo so, l'ho anche scritto che occorrerebbero anche mesi o anni per 1 caffè.... ma se c'è qualcuno disposto a fare l'esperimento... insomma, riformulo in breve e spero che qualcuno soprassieda sulla chiara non convenienza pratica, ma secondo voi si può fare o no? si potrebbe mettere energia in rete da batterie o da supercondensatori? lasciamo stare la sensatezza... parlo anche a livello di contratti col gestore e dispositivi già disponibili sul mercato! :)
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