- 30 gen 2017, 11:33
#3473
Non ho motivo di mettere in dubbio che il motore del CD possa produrre vibrazioni, ma non credo che tali vibrazioni abbiano modo di alterare apprezzabilmente il segnale audio in uscita. Te lo illustro con un esempio aritmetico: secondo te, se sommi con carta e penna 14, 23, 54, 11, 89, e ottieni (giustamente) 191, fa differenza se i tratti sulla carta sono squadrati, tondeggianti, o tremolanti perché sei in treno o hai bevuto troppi caffé? A prescindere dalla precisione dei segni che formano i simboli delle cifre, se tu riesci a distinguere l'otto dal nove o dallo zero, e il sette dall'uno (giusto per citare le sagome più simili fra loro), il risultato dell'addizione sarà sempre esatto. Se invece sei talmente agitato da scrivere proprio malissimo, allora non riuscirai ad interpretare i simboli e otterrai una somma clamorosomente sbagliata. Il CD fa proprio questo: legge dei numeri dal disco che gira, e li "somma" (fra virgolette, perché in realtà li tratta in modo un po' più elaborato) per ottenere alla fine il segnale audio in uscita. Ma il paragone può essere spinto ancora più in là, dicendo che la somma di numeri scritti su carta non è influenzata dalla rapidità con cui svolgi il calcolo. Se impieghi un secondo per fare 14 + 23, e poi tre secondi per aggiungere 54, e mezzo minuto per aggiungere 11 e 89, ottieni sempre e comunque 191. Nel caso reale del CD non possiamo ragionare in secondi, ma finché le incertezze si mantengono nell'ordine dei millesimi di secondo, in uscita non ti accorgi di nulla, perché la musica è sempre emessa con un certo ritardo rispetto alla lettura dei numeri che la "compongono". I vecchi lettori CD per auto erano sensibili a tutte le buche dell'asfalto, e procedevano a singhiozzo ad ogni minimo sobbalzo degli ammortizzatori. I lettori multimediali moderni non sono più robusti dal punto di vista meccanico, ma sono più "previdenti", perché leggono e memorizzano in anticipo ogni pezzetto del brano prima di proporlo in uscita, e sono più "intelligenti", perché riescono a indovinare con sicurezza eventuali numeri letti male o mancanti per cause esterne (sporcizia sul disco, movimenti bruschi del meccanismo, vibrazioni varie ed eventuali).
Per quanto riguarda i 2N3055 al germanio e i diodi al carburo non metto limiti alla sperimentazione, ma probabilmente dovrai costruirteli in casa a mano, un po' come fece Edison quando usò un pelo della barba di un collaboratore come filamento per la sua lampadina prototipo che stava realizzando. Diodi fast e condensatori "low ESR" li trovi già pronti, ma se opti per l'alimentazione lineare e odi visceralmente la tecnica switching, è molto probabile che non abbiano modo di portare alcun beneficio.
marco1976 ha scritto:... giustamente dicono che le vibrazioni prodotte dal motore che fa girare il cd si ripercuote su tutta l'elettronia cusando una risonanza ...
e usero dei 2n3055 al germanio, diodi fast al carburo!! condensatori low esr al massimo 4!,e tutto molto ordinato e chermato!! una figata!!
Non ho motivo di mettere in dubbio che il motore del CD possa produrre vibrazioni, ma non credo che tali vibrazioni abbiano modo di alterare apprezzabilmente il segnale audio in uscita. Te lo illustro con un esempio aritmetico: secondo te, se sommi con carta e penna 14, 23, 54, 11, 89, e ottieni (giustamente) 191, fa differenza se i tratti sulla carta sono squadrati, tondeggianti, o tremolanti perché sei in treno o hai bevuto troppi caffé? A prescindere dalla precisione dei segni che formano i simboli delle cifre, se tu riesci a distinguere l'otto dal nove o dallo zero, e il sette dall'uno (giusto per citare le sagome più simili fra loro), il risultato dell'addizione sarà sempre esatto. Se invece sei talmente agitato da scrivere proprio malissimo, allora non riuscirai ad interpretare i simboli e otterrai una somma clamorosomente sbagliata. Il CD fa proprio questo: legge dei numeri dal disco che gira, e li "somma" (fra virgolette, perché in realtà li tratta in modo un po' più elaborato) per ottenere alla fine il segnale audio in uscita. Ma il paragone può essere spinto ancora più in là, dicendo che la somma di numeri scritti su carta non è influenzata dalla rapidità con cui svolgi il calcolo. Se impieghi un secondo per fare 14 + 23, e poi tre secondi per aggiungere 54, e mezzo minuto per aggiungere 11 e 89, ottieni sempre e comunque 191. Nel caso reale del CD non possiamo ragionare in secondi, ma finché le incertezze si mantengono nell'ordine dei millesimi di secondo, in uscita non ti accorgi di nulla, perché la musica è sempre emessa con un certo ritardo rispetto alla lettura dei numeri che la "compongono". I vecchi lettori CD per auto erano sensibili a tutte le buche dell'asfalto, e procedevano a singhiozzo ad ogni minimo sobbalzo degli ammortizzatori. I lettori multimediali moderni non sono più robusti dal punto di vista meccanico, ma sono più "previdenti", perché leggono e memorizzano in anticipo ogni pezzetto del brano prima di proporlo in uscita, e sono più "intelligenti", perché riescono a indovinare con sicurezza eventuali numeri letti male o mancanti per cause esterne (sporcizia sul disco, movimenti bruschi del meccanismo, vibrazioni varie ed eventuali).
Per quanto riguarda i 2N3055 al germanio e i diodi al carburo non metto limiti alla sperimentazione, ma probabilmente dovrai costruirteli in casa a mano, un po' come fece Edison quando usò un pelo della barba di un collaboratore come filamento per la sua lampadina prototipo che stava realizzando. Diodi fast e condensatori "low ESR" li trovi già pronti, ma se opti per l'alimentazione lineare e odi visceralmente la tecnica switching, è molto probabile che non abbiano modo di portare alcun beneficio.
Se sbagli perché non sai, commetti un errore. Se sbagli perché non vuoi sapere, ne commetti due.