Vorrei suggerire un approccio utile in generale per la diagnosi di guasti simili su elettrodomestici privi di circuiti elettronici. Invece di collegare il forno alla tensione di rete e vedere se questa arriva nei punti in cui dovrebbe, io staccherei la spina e farei delle semplici misurazioni in ohm. Se il tester non cambia portata da solo, va predisposto per misurare valori di resistenza bassi, ad esempio 200 ohm fondo scala. I puntali vanno connessi stabilmente ai due contatti della spina, magari con un giro di nastro di carta per tenerli ben fermi. Realizzate le connessioni, basta agire sul commutatore e prender nota dei valori di resistenza che lo strumento rileva su ciascuna posizione. L'idea di base è semplice: la resistenza misurata in ohm è inversamente proporzionale alla quantità di calore che il forno deve erogare. In posizione "spento" dovrebbe comparire una resistenza altissima, in teoria infinita, poiché si suppone che il forno non assorba alcuna energia. Nelle varie posizioni in cui una certa quantità d'energia deve diventar calore, la resistenza misurata deve scendere di conseguenza. Se in qualche posizione non scende, o ci sono due posizioni diverse che mostrano resistenza identica, si deduce che, da qualche parte, dev'esserci un'interruzione del circuito. Il primo elemento sospetto è il commutatore, poiché dentro ha delle lamelle di rame o bronzo che, con l'uso, si consumano. A seguire si sospetta della resistenza riscaldatrice, visto che anch'essa, con l'uso, può deteriorarsi e interrompersi (qui la escludiamo dal discorso perché è stata già sostituita con una sana). Per ultimi ci sono i contatti sganciabili (i cosiddetti FASTON), che possono ossidarsi, allentarsi, deformarsi, e comunque interrompere anch'essi il percorso della corrente. Un'ultima nota a proposito della sicurezza: visto che abbiamo il tester in mano, prima di ridare tensione potrebbe essere utile verificare anche l'isolamento, spostando uno dei puntali dalla spina al metallo esterno del forno, ad esempio sulla testa di una vite di fissaggio non arrugginita. Il tester va messo in ohm sulla portata più alta disponibile, ad esempio 2 o 20 megaohm fondo scala. A differenza delle prove già fatte, qui la lettura dovrebbe essere sempre "infinito" in tutte le posizioni del commutatore. In realtà, se il tester è moderno e il forno è antico, la lettura potrebbe essere diversa da "infinito", ma comunque non più bassa di alcuni megaohm. Se il tester legge meno di un megaohm, è possibile che l'elettrodomestico abbia perso il necessario isolamento di sicurezza, e quindi vada esaminato al più presto da un tecnico. E' vero che un difetto d'isolamento dovrebbe far scattare il cosiddetto "salvavita" (interruttore differenziale), ma in onore al detto "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" ...
Se sbagli perché non sai, commetti un errore. Se sbagli perché non vuoi sapere, ne commetti due.