Elettrotecnica, macchine e dispositivi elettrici a tensione di rete, impianti, elettrodomestici, elettromeccanica, ecc.
da zioelp
#2937
dsalva ha scritto:Nel caso specifico di Tricka90, la cosa potrebbe diventare pericolosa, soprattutto in ambito aziendale, ovvero non si può fare, nisba, none, niet....

La sicurezza si ottiene e si migliora conoscendo in concreto i rischi e i pericoli, non evitando del tutto il discorso.
Il bambino impara a non giocare coi fiammiferi dopo essersi scottato un dito, ed è compito del genitore far sì che tale esperienza didattica avvenga in sicurezza e riguardi solo la punta di un dito. Dicendo semplicemente "non giocare col fuoco perché è pericoloso", il bimbo è quasi invitato a provare da solo, e visto che non ha esperienza e non conosce una scala di valori adeguata, potrebbe farlo sia accendendo una candelina, sia incendiando le tende e il divano.
La richiesta iniziale riguardava un ipotetico "carrello aziendale", senza alcuna specifica circa pesi, velocità, applicazioni e via dicendo. Io pensavo (a torto) che 500 W non servissero a molto, e tu hai (a ragione) chiarito che invece servono.
Dalla somma di due messaggi opposti è scaturita un'informazione utile a tutti.
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da Bios
#2938
zioelp ha scritto:Dalla somma di due messaggi opposti è scaturita un'informazione utile a tutti.

Esattamente. Ok i divieti, le normative, le certificazioni... ma discutere, chiarire, approfondire, è altrettanto importante per comprendere logica e motivazioni.
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da double
#2939
A rafforzare quanto detto da dsalva aggiungo che la grandezza fisica che rende "pericoloso" il fai da te in fabbrica è l'energia, cinetica o potenziale che sia.

Quando un carrello da una tonnellata ti arriva addosso a soli 5 km/h possiede questa energia cinetica
E_cinetica= 0.5 x m x v^2 = 0.5 x 10^3 x (1,4)^2 ~ 1.000 joule

Pertanto produce sul tuo corpo gli stessi effetti di un peso di 10 chili che ti cade addosso da 10 metri (tre piani)
E_potenziale= m x h x g = 10 x 10 x 9.8 ~ 1.000 joule.

Sarò brutale ma i 417 morti sul lavoro (incidenti stradali esclusi) in sette mesi del 2016 sono dovuti anche ad un approccio del tipo "che vuoi mai che succeda?" E 417 morti in sette mesi fanno 60 morti al mese ed anche 3 morti per ogni giorno lavorativo. Una follia.
dsalva, Bios ringraziano
da zioelp
#2940
double ha scritto:Sarò brutale ma i 417 morti sul lavoro (incidenti stradali esclusi) in sette mesi del 2016 sono dovuti anche ad un approccio del tipo "che vuoi mai che succeda?" ...

A mio parere l'approccio "che vuoi mai che succeda" è favorito proprio dalla mancanza d'informazione.

Se chiedessimo a cento persone di quantificare la probabilità di sopravvivere ad un salto di venti piani da un edificio in fiamme, tutte fornirebbero cifre molto vicine a zero, ma se la stessa domanda specificasse che sotto c'è Superman ad afferrarle al volo ad un metro da terra, quasi tutte alzerebbero l'aspettativa di vita al 100%.
Purtroppo, con un pizzico d'informazione in più, si scopre che il pericolo non è legato al semplice impatto col suolo, ma alla brusca decelerazione, e il fatto che questa sia dovuta al contatto col cemento o con le braccia di Superman ad un metro da terra è indifferente. Se invece Superman ci afferrasse al volo ad un altezza maggiore e ci decelerasse con gradualità fino a terra, allora potremmo raccontare la vicenda in prima persona.
Questo spiega anche perché gli astronauti non vengono sparati in orbita con un economico cannone, ma vengono accompagnati fuori dell'atmosfera a bordo di costosissimi razzi: lo "sparo" li accelererebbe in modo talmente brusco da ucciderli all'istante, a prescindere da imbottiture, cuscini, e ogni altro possibile accorgimento volto ad attutire un impatto contro una superficie dura.
Un altro esempio di "disinformazione fantascientifica" è dato da Ironman. Quanti ragazzini (o anche adulti) non si riterrebbero perfettamente al sicuro dentro un'armatura metallica? Anche qui vale lo stesso discorso: quando il cattivo di turno colpisce con violenza Ironman e lo scaglia a duecento metri facendogli abbattere i muri di quattro edifici disabitati e un cartellone pubblicitario, vediamo che l'armatura rimane intatta e da questo desumiamo che anche Tony Stark all'interno esca illeso e pimpante come vuole la sceneggiatura. Purtroppo la realtà è ben diversa, perché il pugno del cattivo, pur non toccando direttamente il corpo di Tony Stark, produce comunque un'accelerazione fatale per qualsiasi essere umano privo di superpoteri.
E che dire di Flash? Il salvataggio istantaneo di una persona che un attimo prima è in pericolo e un attimo dopo è al sicuro a mezzo miglio di distanza, è il classico esempio della cura ben peggiore del male: il supereroe in tuta rossa è "attrezzato" per accelerare e decelerare istantaneamente, ma il povero salvando resterebbe ucciso proprio a causa dei bruschi cambiamenti di velocità, pur non toccando mai altri oggetti duri o apparentemente pericolosi.
da dsalva
#2941
zioelp ha scritto:A mio parere l'approccio "che vuoi mai che succeda" è favorito proprio dalla mancanza d'informazione.
....


No, proprio dall'approccio "che vuoi mai che succeda?".
Prova a chiedere ad un operaio su un ponteggio in piena estate perchè non indossa il caschetto e se è a conoscenza del perchè dovrebbe metterselo oppure vogliamo parlare del processo Eternit?

zioelp ha scritto:.....Se chiedessimo a cento persone di quantificare la probabilità di sopravvivere ..........ecc, ecc, ecc,.......... pur non toccando mai altri oggetti duri o apparentemente pericolosi.


Cosa centra?
da zioelp
#2943
dsalva ha scritto:Prova a chiedere ad un operaio su un ponteggio in piena estate perchè non indossa il caschetto ...

L'operaio non indossa il caschetto perché non è abbastanza informato per scegliere consapevolmente tra lo svantaggio certo di sudare un po' di più e il vantaggio incerto di salvarsi dai piccoli infortuni.
Probabilmente non sa che il caschetto serve per salvarlo dagli errori degli altri, non dai suoi.
Lui si ritiene abbastanza esperto da non lasciarsi sfuggire il martello e abbastanza attento da accorgersi di una trave sospesa su cui potrebbe picchiare la testa. Andrebbe informato del fatto che il suo casco lo salva anche dai martelli che sfuggono ai compagni di lavoro.

dsalva ha scritto:
zioelp ha scritto:.....Se chiedessimo a cento persone di quantificare la probabilità di sopravvivere ..........ecc, ecc, ecc,.......... pur non toccando mai altri oggetti duri o apparentemente pericolosi.


Cosa centra?

Era solo un esempio per illustrare il concetto di falsa sicurezza derivante da informazioni sbagliate: se si crede che il pericolo derivi da una certa situazione nota, e invece deriva da un'altra sconosciuta, non si può scegliere consapevolmente la giusta precauzione da adottare.
C'è poi da aggiungere che molti infortuni sul lavoro dipendono da questioni economiche: non ci sono soldi per gli equipaggiamenti di sicurezza; si scelgono equipaggiamenti scomodi e di scarsa qualità; si cerca di risparmiare preferendo i doppi turni e gli straordinari in luogo di altre assunzioni; si spendono più volentieri 10000 euro in mazzette agli ispettori disonesti piuttosto che 9000 euro in prevenzione e informazione.
da dsalva
#2944
zioelp ha scritto:.....
L'operaio non indossa il caschetto perché non è abbastanza informato per scegliere consapevolmente tra lo svantaggio certo di sudare un po' di più e il vantaggio incerto di salvarsi dai piccoli infortuni.
Probabilmente non sa che il caschetto serve per salvarlo dagli errori degli altri, non dai suoi.
Lui si ritiene abbastanza esperto da non lasciarsi sfuggire il martello e abbastanza attento da accorgersi di una trave sospesa su cui potrebbe picchiare la testa. Andrebbe informato del fatto che il suo casco lo salva anche dai martelli che sfuggono ai compagni di lavoro....


Non deve preoccuparsi da dove o da chi arriva il martello, deve semplicemente mettersi il caschettoe tutto il resto; anche se informato e, ben consapevole dei pericoli del cantiere, ti dirà: "....il caschetto? ...impiccia..".

zioelp ha scritto:....se si crede che il pericolo derivi da una certa situazione nota, e invece deriva da un'altra sconosciuta, non si può scegliere consapevolmente la giusta precauzione da adottare.....


Invece si: esistono apposite normative, corsi obbligatori di prevenzione, DPI, POS, prescrizioni per categorie professionali ecc...., tutti gli strumenti necessari per lavorare in sicurezza.
Non a caso, da quando esistono, la mortalità annuale sul posto di lavoro, si sta progressivamente abbassando(anche se è ancora allarmante).
Se poi un datore di lavoro o lavoratore sceglie consapevolmente o meno, di operare non osservando queste normative, deve solo pregare che gli vada tutto bene(nella maggiorparte dei casi non finisce bene).
double ringraziano
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