Elettrotecnica, macchine e dispositivi elettrici a tensione di rete, impianti, elettrodomestici, elettromeccanica, ecc.
#2805
Farei presente che , se qualsiasi tipo di protezione ha una corrente di intervento almeno un ordine di grandezza superiore a quella nominale, ha anche un TEMPO di intervento, che, per quanto breve, potrebbe non essere in grado di evitare un danno.
Quindi, aspettarsi di non avere danni solo perchè c'è un fusibile o un interruttore automatico non è realistico.
#2810
mars ha scritto:Quindi, aspettarsi di non avere danni solo perchè c'è un fusibile o un interruttore automatico non è realistico.

Posso condividere la tua affermazione, ma come utente mi aspetto che il fusibile o l'interruttore intervengano in un tempo finito, non che non intervengano mai.
E' ovvio che più tardano più danno si crea, ma un conto è staccare l'energia in automatico dopo qualche istante, e un conto è costringere l'utente a staccare di propria iniziativa agendo manualmente.
Se il fusibile o l'interruttore non bastano, che cosa dovremmo installare per avere (almeno sulla carta) un po' di tranquillità in più?
#2811
Come utente naif puoi aspettarti benissimo qualunque cosa, pure irrealistica.

Il tempo di intervento di una protezione di sovra corrente non è indefinito, ma ben finito e dipendente dall'intensità della corrente. e dalle caratteristiche dell'apparecchio
Dovrebbe essere evidente che nessuna protezione di sovra corrente è preventiva. Come l'antifurto scatta quando il ladro entra in casa e non può farlo quando ancora è in strada, così la protezione scatta quando la sovracorrente è avvenuta e non prima. Quindi, se c'è stata sovra corrente, c'è la possibilità di danno, per quanto breve sia il tempo di intervento. Sulla rete enel sono in gioco energie imponenti che, su basse impedenze, possono generare correnti di kA. Anche solo gli effetti elettrodinamici possono essere spettacolari.

Il danno in sè dipenderà da un assieme di circostanze (come, dove, materiali, ambiente, ecc.).

Inoltre, è comune che un danno grave, come un incendio, possa scaturire da un impianto elettrico anche senza che entri in funzione una qualsiasi protezione: basta che la corrente che surriscalda i materiali sia inferiore a quella di scatto delle protezioni stesse. Oppure sia possibile una esplosione distruttiva per un edificio, come ampiamente documentato, in impianti elettrici del tutto "normali" (ma non regolari per l'ambiente).

Quello che occorre, per la sicurezza, è un serio attenersi dell'impianto e della sua realizzazione alle norme relative all'ambiente di uso e, da parte dell' utente, ad uso cosciente.
#2816
mars ha scritto:Dovrebbe essere evidente che nessuna protezione di sovra corrente è preventiva. Come l'antifurto scatta quando il ladro entra in casa e non può farlo quando ancora è in strada, così la protezione scatta quando la sovracorrente è avvenuta e non prima.
Nessuno pretende che l'impianto antincendio apra l'acqua e allaghi tutto prima di aver visto il fumo o aver rilevato la fiamma. Tutti, però, pretendono che, una volta rilevata la condizione anomala, apra l'acqua nel tentativo di ridurre il danno già in atto ad un minimo umanamente possibile.
Nei cavi dell'impianto domestico possono passare 20 ampere a tempo indeterminato, o 100 ampere per mezzo secondo (sono numeri di fantasia, giusto per fare un esempio) senza che questo produca danni.
Sopra i 100 ampere (sempre di fantasia), il pericolo diventa via via più concreto, e oltre un certo limite l'idea di chiudere la stalla a buoi scappati può effettivamente non bastare per evitare un possibile danno grave.
Ora, se l'ENEL ci dice che l'interruttore automatico nel contatore non ha lo scopo di proteggere, e scopriamo che anche il magnetotermico nel quadretto generale di casa potrebbe non proteggere, noi utenti (naif o no poco importa) come possiamo cautelarci in concreto?
#2817
zioelp ha scritto:...scopriamo che anche il magnetotermico nel quadretto generale di casa potrebbe non proteggere, noi utenti (naif o no poco importa) come possiamo cautelarci in concreto?


Nella norma l'impianto elettrico(inteso come assieme), viene dimensionato anche considerando possibili sovracorrenti.
Ad esempio, se è tutto regolare e a norma, l'interruttore magnetotermico(e differenziale) generale del tuo appartamento, quello posto subito dopo il contatore avrà una classe di intervento di tipo B o C(e non D come quello dell'ENEL, lo hai vero?? :roll: ), quindi il tempo di intervento sarà sensibilmente ridotto. Poi ci sono quelli posti nel centralino del tuo appartamento ecc...
Tenere conto che sono dei dispositivi elettromeccanici soggetti ad usura e che vanno controllati, sostituiti quando non sono più efficienti(fatelo fare ad un professionista abilitato).

Bisogna vedere come certi elettricisti interpretino a piacere la definizione "nella norma" e sicuramente se scoppia una presa e c'è un principio di incendio, una telefonata a chi mi ha fatto l'impianto la farei molto volentieri .
#2820
dsalva ha scritto:Tenere conto che sono dei dispositivi elettromeccanici soggetti ad usura e che vanno controllati, sostituiti quando non sono più efficienti(fatelo fare ad un professionista abilitato).

Giustissimo, nulla da eccepire.
Tutto, nell'universo, è soggetto ad usura, ma a livello intuitivo si percepisce l'usura come qualcosa derivante da uno stress, cioè da una sollecitazione che oltrepassi un limite e si ripeta nel tempo.
I freni dell'automobile, ad esempio, si "stressano" quando il pedale viene azionato, non quando la ruota gira libera.
Se il meccanismo dell'interruttore viene lasciato in posizione ON per lungo tempo, la corrente (qui assunta inferiore al limite previsto) passa senza incontrare una resistenza apprezzabile, e in teoria non dovrebbe produrre uno stress, altrimenti vorrebbe dire che il congegno è stato progettato o dimensionato male.
L'utente è portato a credere che, se il dispositivo non viene sottoposto ad un continuo attacca e stacca per giorni o mesi, le molle non si allentino, i perni non "scavino" la propria sede, le plastiche non si deformino, e tutto resti affidabile per un tempo non infinito ma neppure limitato al solo periodo di garanzia.
Dobbiamo aspettarci che, fra qualche anno, oltre al tizio che si presenta alla porta col fazzolettino bianco per dimostrare che il pavimento è sporco e abbiamo assoluto bisogno di un aspirapolvere verde che costa come un'utilitaria, compaia anche il tizio che pigia tutti gli interruttori e ci invita caldamente a cambiarli perché ormai son vecchi e non scattano più come una volta? :)
#2822
Per quanto riguarda l'interruttore automatico inserito nel contatore non ha la funzione di proteggere la derivazione, ma ha due scopi essenziali: proteggere la rete dal guasto che avviene sulla derivazione e limitare la potenza al massimo contrattuale. Per queste ragioni si trattava inizialmente di D63, portati ultimamente a C63.
La responsabilità enel finisce ai morsetti del contatore.
Qui inizia la responsabilità dell' utente che installerà le protezioni necessarie al suo impianto, sia con lo scopo di proteggere l'impianto stesso (ad esempio interruttori curva B) o l'utente (differenziali). La giusta valutazione delle protezioni da inserire minimizzerà le conseguenze di un guasto.
Una progettazione scorretta o un prodotto inadeguato non svolgeranno il compito previsto.

Per quanto riguarda l'affidabilità delle apparecchiature di protezione, la ritengo ampiamente maggiore di quanto sia detto qua e là.

Se il discorso si sposta sulla obsolescenza, non mi sembra che sia un fatto da applicare specificatamente al caso in questione.
Comunque, volendone parlare, non mi pare di avere mai rilevato che esista una obsolescenza programmata in questo settore, escludendo le non marche e i prodotti orientali sui quali non ho dati sufficienti.
Peraltro, è evidente che qualsiasi prodotto, pure se fatto al meglio dell'arte, ha una certa vita, spesso di gran lunga maggiore di quella del suo reale uso, ma che può diventare minore causa la realizzazione con materiali o su progetti inadeguati o anche più spesso per le condizioni dell'ambiente in cui è impiegato.
Questa è cosa generale ed è argomento diverso dalla funzionalità di protezioni per un impianto elettrico.
zioelp ringraziano
#2823
zioelp ha scritto:...ma a livello intuitivo si percepisce l'usura come qualcosa derivante da uno stress, cioè da una sollecitazione che oltrepassi un limite e si ripeta nel tempo.
I freni dell'automobile, ad esempio, si "stressano" quando il pedale viene azionato, non quando la ruota gira libera....


Ma perchè tu percepisci l'invecchiamento naturale delle pastiglie dei freni? O forse quando cambiare l'olio del motore della tua vettura? :?

zioelp ha scritto:Se il meccanismo dell'interruttore viene lasciato in posizione ON per lungo tempo, la corrente (qui assunta inferiore al limite previsto) passa senza incontrare una resistenza apprezzabile, e in teoria non dovrebbe produrre uno stress, altrimenti vorrebbe dire che il congegno è stato progettato o dimensionato male.


In realtà scaldano anche con una minima corrente, poco ma scaldano.

zioelp ha scritto:...Dobbiamo aspettarci che, fra qualche anno, oltre al tizio che si presenta alla porta col fazzolettino bianco per dimostrare che il pavimento è sporco e abbiamo assoluto bisogno di un aspirapolvere verde che costa come un'utilitaria, compaia anche il tizio che pigia tutti gli interruttori e ci invita caldamente a cambiarli perché ormai son vecchi e non scattano più come una volta? :)


No, questo non credo che sia reale, ma nella realtà dei fatti ed in questo specifico caso, si sostituiscono i componenti quando sono proprio rotti e senza essere mai stati manutenuti(come del resto vorrebbero le normative vigenti).
#2824
dsalva ha scritto:
zioelp ha scritto:...ma a livello intuitivo si percepisce l'usura come qualcosa derivante da uno stress, cioè da una sollecitazione che oltrepassi un limite e si ripeta nel tempo.
I freni dell'automobile, ad esempio, si "stressano" quando il pedale viene azionato, non quando la ruota gira libera....


Ma perchè tu percepisci l'invecchiamento naturale delle pastiglie dei freni? O forse quando cambiare l'olio del motore della tua vettura? :?

Se avessi scritto "vendesi impermeabili per bambini di gomma", mi avresti fatto notare che i bambini non sono di gomma ma di carne e ossa? :)
Tale frase scherzosa viene spesso citata per insegnare e dimostrare l'uso delle virgole, poiché una virgola dopo "bambini" cambia effettivamente il significato.
La prima parte della mia frase non ha virgole, quindi, almeno in teoria e senza pretesa d'approvazione da parte dell'Accademia della Crusca, voleva comunicare questo: il concetto (l'idea) di usura viene percepito (sentito, considerato, ritenuto) intuitivamente dalle persone come associato in qualche modo ad uno stress. In altri termini, senza uno stress evidente, le persone tendono intuitivamente (cioè senza ragionarci su) a non pensare che qualche pezzo meccanico possa usurarsi con facilità.
Ciò detto, riconosco che avrei potuto mettere insieme una frase più chiara e diretta :)
L'italiano è una lingua ricca e complessa, e le parole, spesso, ingannano.
Per fare un biologo, ad esempio, basterebbero due monologhi?
Se non ti piace lo sci al pino, proveresti quello alla lavanda?
Con una puntina e un tacchino, potresti fare una scarpetta?
Per tenere in mano un bisturi a Shanghai, devo forse studiare lame di Cina?
Se volessi vendere microbi, apriresti una batteria?
L'amicizia è un sentimento d'affetto o la semplice rinuncia a tener gatti in casa?
Per andare off-topic, bastano poche righe come quelle qui sopra? Certamente sì :)
#2825
zioelp ha scritto:....voleva comunicare questo: il concetto (l'idea) di usura viene percepito (sentito, considerato, ritenuto) intuitivamente dalle persone come associato in qualche modo ad uno stress. In altri termini, senza uno stress evidente, le persone tendono intuitivamente (cioè senza ragionarci su) a non pensare che qualche pezzo meccanico possa usurarsi con facilità....


Un' interpretazione soggettiva del termine usura.

si capiva benissimo, non generalizzare, e prova a chiedere alle persone in giro cosa è l'usura degli pneumatici o quella delle pastiglie dei freni.


zioelp ha scritto:...Se avessi scritto "vendesi impermeabili per bambini di gomma", mi avresti fatto notare che i bambini non sono di gomma ma di carne e ossa? :)
Tale frase scherzosa viene spesso citata per insegnare e dimostrare l'uso delle virgole, poiché una virgola dopo "bambini" cambia effettivamente il significato.
La prima parte della mia frase non ha virgole, quindi, almeno in teoria e senza pretesa d'approvazione da parte dell'Accademia della Crusca, ...
....L'italiano è una lingua ricca e complessa, e le parole, spesso, ingannano.
Per fare un biologo, ad esempio, basterebbero due monologhi?
Se non ti piace lo sci al pino, proveresti quello alla lavanda?
Con una puntina e un tacchino, potresti fare una scarpetta?
Per tenere in mano un bisturi a Shanghai, devo forse studiare lame di Cina?
Se volessi vendere microbi, apriresti una batteria?
L'amicizia è un sentimento d'affetto o la semplice rinuncia a tener gatti in casa?
....


"...Ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tait, c'era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c'è stato un terremoto, una tremenda inondazione, le cavalette,..."

zioelp ha scritto:Per andare off-topic, bastano poche righe come quelle qui sopra? Certamente sì :)


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