Fabrizio ha scritto: ... Vorrei riuscire a capire che tipo di assorbimento se ho un alimentatore a 12 volt con 5 ampere costanti quindi 60 watt sulla 220~.?
La domanda non è molto chiara, ma forse contiene già una grossa parte della risposta: se in uscita consideri 60 watt, in ingresso devi considerare gli stessi 60 watt più le inevitabili perdite.
In pratica, gli elementi fisici che realizzano il passaggio da 230 volt in alternata a 12 volt in continua non lavorano gratis, nel senso che tengono per sé, o comunque trasformano in calore da disperdere nell'ambiente, una (si spera piccola) parte dell'energia che trattano.
Fabrizio ha scritto:È se invece al posto dell'alimentatore metto una batteria da 12 v 100 a ipotizzando che sia completamente carica con assorbimento di 5 ampere costanti quanto tempo dura prima di scaricarsi?
Anche questa è una domanda un po' confusa che non fornisce tutti i dati necessari per un eventuale calcolo preciso.
Immagino che l'indicazione 100A vada letta 100Ah, ovvero come cifra riferita alla capacità della batteria espressa in Ah, cioè in amperora.
A spanne, 100Ah ti dicono che la tua batteria, se assunta ben carica e chiamata a fornire costantemente un ampere, DOVREBBE farlo per un tempo di almeno 100 ore.
In realtà, a seconda del tipo di "chimica", cioè del materiale contenuto nella batteria e del principio fisico alla base del passaggio da una forma d'energia all'altra, le ore d'autonomia possono scendere anche molto, anche perché la tensione, in origine 12 volt nominali, a mano a mano si abbassa, e potrebbe non essere più adatta a garantire il funzionamento dell'utilizzatore.
In pratica, potresti avere ancora un quarto dell'autonomia, ma fornire in uscita non più 12 ma 10 volt, magari insufficienti per l'applicazione.
Le classiche batterie al piombo (come ad esempio la batteria dell'automobile) mostrano un progressivo abbiocco della tensione a mano a mano che si scaricano, mentre le moderne batterie al litio possono fornire all'incirca la stessa tensione sia quando sono ben cariche, sia quando sono a un passo dall'esaurimento.
Fabrizio ha scritto:Infine come posso calcolare il reale assorbimento dell'alimentatore?
Come anticipato nella risposta precedente, se col termine "assorbimento" ti riferisci (in modo improprio) ai watt, devi solo considerare quanto prendi in uscita e aggiungere (in media e a spanne) un 15 - 20% di perdite.
Se invece intendi la cifra in ampere, e sai che c'è di mezzo un trasformatore, devi conoscere alcuni dettagli tecnici, tipo il famigerato "cosfi" che è una roba strana non approfondibile in modo efficace su queste righe
, e applicare almeno la formula base classica I = W/V, dove I è la corrente che cerchi; W è la potenza in gioco; V è la tensione in uso.
Nel caso teorico di 60W a 230V, avresti I = 60/230 = circa 0.26A.
In pratica l'assorbimento reale sarà maggiorato dalle perdite e alterato dal "cosfi", cioè dal "fattore di potenza" che, pur sembrando per gioco un agricoltore / allevatore lucano, è un concetto interessante che puoi approfondire con comodo in rete cercando il termine "sfasamento" o, se leggi l'inglese, la sigla PFC (Power Factor Correction).
Se sbagli perché non sai, commetti un errore. Se sbagli perché non vuoi sapere, ne commetti due.