Discussioni di carattere generale sull'elettronica analogica e digitale. Didattica e applicazioni pratiche.
#3489
Ringrazio per la risposta ma questa volta non ha dissipato i miei dubbi.
L'integrato con cui sto giocando ora nel datasheet ha due modalità: otl per 2 canali e btl per un canale solo.
Dai diagrammi si vede come può andare in otl con carico 3,4 e 8ohm e in btl a 6ohm.
Perché in btl solo a 6ohm?
Quindi il tuo suggerimento è costruisci l'amplificatore e poi prova i vari carichi per vedere con quale rende meglio?
Il primo schema che ho postato qui con la polarizzazione del BJT ho capito che non era sufficiente, ma ho visto in rete che con 3/4 transistor si può realizzare un amplificatore, non mi sembra un assurdità né tantomeno qualcosa di irrealizzabile, e poi che carico gli metto? Sempre a tentativi? Non mi sembra l'ideale!
#3491
dtx901 ha scritto:L'integrato con cui sto giocando ora nel datasheet ha due modalità: otl per 2 canali e btl per un canale solo.
Dai diagrammi si vede come può andare in otl con carico 3,4 e 8ohm e in btl a 6ohm.
Perché in btl solo a 6ohm?

L'integrato BA5417 ha dentro due amplificatori uguali progettati per accettare in uscita un carico non più basso di 3 ohm ciascuno. Se ti chiedi perché mai non dovrebbero accettare e gradire un carico più basso di 3 ohm, la risposta è semplice: perché alla tensione d'alimentazione massima prevista, e col massimo segnale audio in ingresso previsto, i transistor interni dello stadio finale dovrebbero lasciarsi attraversare da una corrente più alta del loro limite, col rischio di scaldarsi tanto e anche rompersi. In realtà, a voler essere pignoli, la "sofferenza" non è massima col segnale massimo, ma non è il caso di soffermarci sui dettagli. Con un carico di 3 o più ohm, invece, anche a tensione e segnale massimi, la corrente che esce dall'integrato non può arrivare a valori troppo alti, appunto perché è "impedita" dai 3 o più ohm. Un carico di soli 2 ohm, ad esempio, non "impedirebbe" abbastanza il passaggio di una corrente dannosa. Dato che impedenze del carico da 3 ohm in su NON fanno danni al circuito, il datasheet mette in luce un'informazione di carattere commerciale, e cioè il fatto che puoi usare sia gli altoparlanti da 4 ohm, che trovi facilmente in commercio per applicazioni in automobile a 12V, sia gli altoparlanti da 8 ohm, che trovi facilmente in commercio per apparecchiature che usi in casa a 230V di rete. Ora, dato che nell'integrato ci sono due ampli uguali che di solito usi per un segnale stereo da ascoltare con due casse, il datasheet di dà un'altra notizia commerciale: se per caso non dovessero servirti due casse per un impiego stereo, perché magari devi amplificare una chitarra che è mono, allora puoi sfruttare i due ampli in modo che "collaborino" verso un'uscita unica comune, ovviamente con più potenza di quella che avresti se sfruttassi solo una delle due sezioni identiche. E' la famosa modalità BTL (Bridge Tied Load, Carico Attaccato a Ponte), nel senso che il carico rappresentato dall'altoparlante somiglia a una passerella appoggiata a collegare fra loro le due uscite di potenza disponibili. In BTL, una sezione riceve il segnale d'ingresso così com'è, e l'altra riceve il segnale rovesciato, cioè con dei più dove in origine ci sono i meno, e dei meno dove in origine ci sono i più (pensa ad un'immagine riflessa in uno specchio). Grazie al collegamento a ponte, e all'inversione del segnale su uno dei lati, al carico viene applicata una tensione doppia rispetto alla configurazione stereo a canali separati. In pratica, se in stereo puoi mandare al massimo 12 volt verso l'altoparlante, in BTL ne puoi mandare 24, perché una canale manda +12, e l'altro manda +12 a rovescio, come dire -12. Se misuri la tensione col puntale nero sul punto -12, e il puntale rosso sul punto +12, il voltmetro legge 24. Fin qui tutto bene; ma purtroppo tornano sempre fuori i famosi limiti: ora che la tensione è raddoppiata, se la applichi allo stesso carico di 3 ohm che va bene in modalità OTL (dove la tensione non è raddoppiata), fai passare una corrente troppo alta nei transistor degli stadi finali, e quindi il datasheet di dice che, in modo BTL, dovresti attaccare in uscita un carico non più basso di 6 ohm.
dtx901 ha scritto:Quindi il tuo suggerimento è costruisci l'amplificatore e poi prova i vari carichi per vedere con quale rende meglio?

Non mi sembra di aver proposto un'idea così estrema. :) Il senso del mio discorso era: consulta i datasheet e scegli uno schema che ti piace e che vorresti realizzare, poiché leggendo la documentazione troverai di certo indicato il valore d'impedenza che l'oggetto si aspetta esternamente. Se proprio t'interessa vedere in dettaglio che cosa cambia tra un finale nato per 8 ohm e uno nato per 4, un buon sistema semplice è mettere a confronto gli schemi elettrici. Con un po' d'esperienza, probabilmente noterai che i pezzi principali son sempre gli stessi, al punto che, in molti casi, il datasheet ti lascia addirittura scegliere se collegare un carico di 4 o di 8 ohm, accettando solo un diverso livello di potenza in uscita. A spanne, come regola pratica, puoi pensare che se la tensione d'alimentazione dell'ampli in volt è alta, il carico consigliato in uscita può avere un valore in ohm alto. Viceversa, se l'alimentazione ha pochi volt, l'impedenza del carico dovrebbe essere più bassa. In certi finali per auto di qualche anno fa veniva consigliato addirittura il valore di 2 ohm, ottenibile con due altoparlanti da 4 ohm in parallelo. Visto che quasi tutti gli altoparlanti in commercio hanno impedenza nominale di 8 o 4 ohm, quasi tutti gli schemi di ampli che trovi in rete vanno bene per 4, 8, o entrambi i valori, spesso senza cambiare una virgola nei pezzi principali da montare. Ripeto il concetto: in un ampli finale audio NON è obbligatorio far combaciare le impedenze spaccando i decimali in quattro, poiché se sgarri anche del 50% non succede nulla di drammatico. Se il carico ha meno ohm del previsto, quando alzi il volume al massimo potresti notare che l'ampli distorce perché non ha abbastanza corrente da "spendere". Se invece il carico ha molti più ohm del previsto, quando alzi il volume al massimo potresti notare che l'ampli distorce perché la tensione in uscita è già arrivata allo stesso valore dell'alimentazione, oltre il quale non può ovviamente andare.
dtx901 ha scritto:Il primo schema che ho postato qui con la polarizzazione del BJT ho capito che non era sufficiente, ma ho visto in rete che con 3/4 transistor si può realizzare un amplificatore, non mi sembra un assurdità né tantomeno qualcosa di irrealizzabile, e poi che carico gli metto? Sempre a tentativi? Non mi sembra l'ideale!

Il primo schema che hai postato NON era un'ampli "di potenza" destinato alla connessione con un altoparlante. In quel caso, l'impedenza d'uscita dipende quasi del tutto dal resistore che vedi collegato al collettore del transistor. Se trovi in rete schemi a transistor che prevedono la connessione ad un altoparlante, troverai indicata anche l'impedenza che l'altoparlante dovrebbe avere, senza alcun bisogno di procedere per tentativi.
dtx901 ringraziano
#3497
Intanto ti ringrazio come al solito per la tua gentilezza e soprattutto la pazienza per chi come me è alle prime armi e non la smette di fare domande.
Quindi per massimizzare i risultati di un amplificatore in termini di volume e pulizia del suono bisogna osservare i diagrammi dei datasheet e scegliere il giusto compromesso tra Vcc e RL? O è sempre preferibile un carico più basso?
Grazie per le delucidazioni, nel frattempo linko un articolo interessante sull'impedenza http://www.audiokit.it/ITAENG/Consigli&Trucchi/ImpOut1/IMPOUT~1.HTM
#3499
dtx901 ha scritto:... Quindi per massimizzare i risultati di un amplificatore in termini di volume e pulizia del suono bisogna osservare i diagrammi dei datasheet e scegliere il giusto compromesso tra Vcc e RL? O è sempre preferibile un carico più basso?

Se il datasheet riporta diagrammi per due o più situazioni, in genere ti dice anche quando preferire l'una o l'altra. A spanne, a parità di altri fattori, un carico che lascia passare più corrente ha modo di esprimere più "baccano", e se lo fa senza distorcere, tanto vale approfittarne. Spesso, però, se ti viene proposta un'alternativa vuol dire che, in qualche modo, devi scendere a compromessi. Il compromesso che ricorre più di frequente è proprio quello tra volume e pulizia: se vuoi tanto volume devi rinunciare a un po' di pulizia, anche se ormai gli oggetti moderni riescono ad offrire prestazioni ottime anche a potenze elevate, e quindi la differenza non è più tra "sporchino" e "pulito", ma tra "pulitissimo" e "ultrapulitissimo". :)
dtx901 ringraziano
#3512
Allora ho finito il nuovo amplificatore col ba5417 e si è ripresentato lo stesso medesimo rumore, ne deduco che c'è qualcosa che non quadra. Come con l'altro anche qui ho seguito per filo e per segno lo schema del datasheet.
Mi viene da pensare:
E se il preamplificatore è qualcosa di indispensabile, per evitare questi rumori?
Abbassando il volume della chitarra il rumore scompare, ho provato a mettere una resistenza tra segnale e massa, per far scomparire il rumore il volume si abbassa molto e il suono si incupisce parecchio.
Visto che col volume alto della chitarra oltre al rumore il suono distorce, ho pensato di mettere una resistenza in serie per abbassare il segnale, farlo entrare in un pre in modo da non amplificare molto i rumori captati dall'input e poi nel finale! Risolverò così il mio problema?
#3517
dtx901 ha scritto:Allora ho finito il nuovo amplificatore col ba5417 e si è ripresentato lo stesso medesimo rumore, ne deduco che c'è qualcosa che non quadra...

Mi sorge un dubbio sull'alimentazione. Dove prendi energia per l'ampli? La fonte è la stessa che hai usato per l'altro da 2 watt? Vorrei suggerirti una prova banalissima: prendi uno spezzone di filo di rame isolato; collega un'estremità al negativo di alimentazione dell'ampli, e l'altra a un rubinetto dell'acqua o al raccordo non verniciato di un radiatore dei termosifoni. Se così il ronzio sparisce, e il suono della chitarra a basso volume esce bene, ti dirò come intervenire.
dtx901 ha scritto:Visto che col volume alto della chitarra oltre al rumore il suono distorce, ho pensato di mettere una resistenza in serie per abbassare il segnale, farlo entrare in un pre in modo da non amplificare molto i rumori captati dall'input e poi nel finale! Risolverò così il mio problema?

Il fatto che la resistenza aggiunta sia in serie non determina in sé un abbassamento del segnale. Il segnale si abbassa quando il valore della resistenza in serie è in un certo rapporto col valore della resistenza in parallelo all'ingresso.
Se l'ampli, di suo, ha in parallelo all'ingresso un milione di ohm, l'aggiunta in serie di mille ohm non fa una gran differenza, perché il segnale si abbassa appena dell'un per mille circa.
Se l'ampli ha in parallelo all'ingresso mille ohm, e tu aggiungi in serie un milione, il segnale scompare quasi del tutto, perché lo ripartisci in modo che ne arrivi a valle circa un millesimo della quantità originale.
L'aggiunta di uno stadio pre può migliorare la situazione, ma se la causa del ronzio non viene individuata con certezza, rischi che anche il pre amplifichi allo stesso modo sia il ronzio sia il segnale della chitarra. :)
dtx901 ringraziano
#3519
Zioelp tu non sei un essere umano, tu sei un Dio :D :D :D
Dammi ti prego subito la soluzione perché collegando l'amplificatore al termosifone il rumore sparisce totalmente e suonare con un termosifone sulle spalle non è il massimo! :lol: :lol: :lol:
Grazie
#3520
[quote="dtx901"Dammi ti prego subito la soluzione perché collegando l'amplificatore al termosifone il rumore sparisce totalmente e suonare con un termosifone sulle spalle non è il massimo! :lol: :lol: :lol:
Grazie[/quote]
La cosa buffa è che se veramente andassi in giro col radiatore sulle spalle non toglieresti più il ronzio. :)
Il radiatore elimina il ronzio perché funge da riferimento a un potenziale stabile, che in questo caso è la "terra".
Per non avere l'impiccio del filo verso il radiatore puoi sfruttare la terra del'impianto elettrico, attraverso un cavetto con spina a tre fili (marrone, blu, giallo/verde).
Se adesso stai usando un alimentatore che ha un cavo d'ingresso 230V a due fili, devi cambiare tale cavo con uno a tre fili completo di spina a tre contatti. La maniera più semplice per procurarsi un cavo del genere è "sacrificare" uno di quei cavi completi che servono per i computer da tavolo. La parte con la spina che va nella presa sul muro rimane com'è; la parte che ha l'attacco per il computer va tagliata, e i tre fili interni, che di solito sono un marrone, un blu, e un giallo con strisce verdi, serviranno per alimentare e per collegare la terra. OVVIAMENTE, e questa è la ragione per cui non ti ho detto subito di collegarti alla terra dell'impianto, DEVI FARE ATTENZIONE A NON SCAMBIARE IL GIALLO/VERDE CON UNO DEGLI ALTRI DUE. Marrone e blu son quelli che portano tensione, e vanno collegati all'ingresso del tuo alimentatore. Il giallo/verde va collegato SOLO al negativo dei 12 volt continui, al posto del filo che ora va al radiatore. Inutile precisare che tutti i collegamenti vanno eseguiti a spina staccata. Se non ti senti in grado di fare quanto sopra, chiedi aiuto ad un amico elettricista. Se ti senti in grado e stai sorridendo perché ti dico di fare attenzione, considera che è meglio un avviso in più che uno in meno, perché uno in più annoia, ma uno in meno potrebbe far molto male. Chitarrista avvisato ... :)
dtx901 ringraziano
#3521
Ovviamente ti ringrazio e provvedo subito ma la curiosità mi impone di chiederti se è una cosa normale, da fare quando si fa un amplificatore o è un caso particolare e se così fosse perché succede questo? Se collego un amplificatore qualsiasi senza messa a terra succede la stessa cosa?
Vendo

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