dtx901 ha scritto:... come mai collegando l'uscita di un mp3player direttamente alla cassa che voglio far muovere un minimo di suono si sente mentre col mio "amplificatore" non si sente nulla? Non dico che dovrebbe amplificare un pochino ma almeno suonare come quando collego direttamente l'mp3player! Invece non si sente nulla!
Se l'uscita del player è quella dove normalmente colleghi le cuffiette, l'energia disponibile è sufficiente per attivare un piccolo altoparlante. Il tuo schema gestisce energie molto minori, e in più non prevede quello che in termini tecnici si chiama "corretto adattamento d'impedenza". In breve, l'energia che dovrebbe muovere la membrana dell'altoparlante deve aver modo di entrare facilmente all'interno del congegno, senza essere "impedita" (da qui il termine "impedenza") da qualche ostacolo. L'ostacolo più comune è rappresentato dal materiale (di solito un metallo) che l'energia elettrica si trova a dover percorrere. Se osservi con attenzione il tuo schema, vedi che c'è il resistore RC con un capo collegato al positivo della batteria, e l'altro al punto dove immagino tu abbia collegato l'altoparlante. Ora, se l'altro capo dell'altoparlante è collegato al negativo della batteria, noti che hai formato un partitore che ha 12K sopra e l'altoparlante sotto. L'energia, immaginata paragonabile ad un flusso d'acqua, può quindi uscire dalla cisterna dal polo positivo, passare attraverso RC e l'altoparlante, e rientrare nel polo negativo. Ma RC è un ostacolo talmente alto che, legge di Ohm alla mano, anche se l'altoparlante avesse resistenza zero lascerebbe passare solo 24 / 12000 = 0.002 A, cioè appena 2 milliAmpere. E' vero che l'altoparlante non ha resistenza zero, ma anche mettendo nel calcolo 16 ohm, il discorso non cambia molto: avresti poco meno di 2 milliAmpere, che applicati alla formula W = R x I x I, darebbero circa 6.4 milionesimi di watt. Nota che, finora, il transistor non ha fatto nulla, perché il suo collegamento verso il negativo attraverso RE gli permetterebbe solo di sottrarre corrente all'altoparlante, peggiorando quindi la situazione. A questo punto potresti pensare di ridurre drasticamente il valore di RC e permettere il passaggio di più corrente verso l'altoparlante. Sulla carta l'idea è buona: se RC fosse di 12 ohm, anziché di 12 kohm (mille volte più "agevole" per la corrente), i calcoli darebbero come risultato alcuni milliwatt, teoricamente validi per emettere una flebile musica vicino all'orecchio. Purtroppo la realtà è diversa, perché l'energia "fissa" disponibile verso l'altoparlante servirebbe solo a scaldarlo, non a farlo suonare. Per suonare, l'energia dev'essere variabile, e deve variare seguendo il contenuto di un segnale audio. Con RC di 12 ohm, e RE di 3 kohm, qualunque posizione assunta dal "dosatore" BC107 non farebbe variare molto la corrente in uscita, poiché un percorso di 8 ohm è sempre ben più agevole di uno di 3 kohm. E se anche RE subisse un drastico abbassamento, ad esempio a solo un ohm? Sulla carta la corrente in uscita dovrebbe variare, poiché un percorso di un ohm sarebbe più agevole di uno di 8. Peccato che il povero BC107 si troverebbe a gestire una corrente molto maggiore del suo limite, e tutto con lo scopo un po' buffo di sottrarre energia all'altoparlante, anziché aggiungerla come verrebbe naturale parlando di amplificazione.
Un esempio di piccolo ampli didattico autocostruibile lo trovi qui:
http://www.ilprogettista.it/web/wp-content/uploads/2010/02/75.pdfdtx901 ha scritto:Ma il valore hfe nelle caratteristiche dei BJT non indica il guadagno del transistor?
Se è pari a 100 come nel b107 che è tra 110 e 220 non vuol dire che un segnale da 100mv lo moltiplica per 100? E che quello che sento se collego direttamente lmp3player dovrebbe essere moltiplicato per 100?
Il parametro hfe = 100 ti informa che una (piccola) corrente lasciata passare attraverso la base e l'emettitore darà luogo a un cambiamento d'impedenza nel tratto collettore - emettitore, e tale cambiamento sarà "scalato" verso l'alto di un fattore 100. In pratica, se la corrente nella base cambia di 10 microampere, il cambiamento d'impedenza sul collettore sarà 100 volte più intenso, e se il circuito esterno lo permetterà, potrà passare una corrente di un milliampere. Il circuito col BC107 è uno stadio amplificatore di tensione: i tuoi 100 mV in ingresso possono diventare 10 volt in uscita, a patto che tu non inserisca delle impedenze (come ad esempio l'altoparlante) che alterino i percorsi della corrente in modo incompatibile col funzionamento previsto. Nel caso dello stadio in esame, il BC107 deve "rubinettare" in modo che fra RC ed RE "spunti" un'impedenza variabile che modifichi la tensione d'uscita nel modo previsto, cioè 10 volt quando applichi 100 mV in ingresso. Vedi dubito che con 8 ohm di altoparlante fra i piedi non è possibile che sul collettore si leggano 10 volt, poiché un partitore con 12K sopra e 8 ohm sotto dà luogo a circa 15 mV, non a 10V (a me le formule non piacciono, ma se vuoi sperimentare coi numeri le trovi facilmente in rete
). Moltiplicare la tensione NON equivale automaticamente a moltiplicare la potenza, poiché per avere un cambiamento di 10 volt in uscita devi accettare che su RC passi una corrente minima, e il prodotto di 10 volt per tale corrente minima (i circa 2 mA di qualche riga fa) dà circa 20 mW, che oltretutto passano nel BC107 e non possono attraversare l'altoparlante. Anche cambiando il valore di RC non otterresti comunque la potenza che cerchi, perché se abbassi gli ohm alzi i miliampere ma al tempo stesso abbassi i volt, e cambiando l'ordine dei fattori sai benissimo quello che (matematicamente) succede: il prodotto non cambia. Un ultimo particolare prima di chiudere: nel tuo circuito non ci sono condensatori, per cui le impedenze che applichi in ingresso (il player) e in uscita (l'altoparlante) cambiano il punto di lavoro del BC107, vanificando i calcoli che (giustamente) ogni buon progettista dovrebbe svolgere prima di passare alla pratica.
Se sbagli perché non sai, commetti un errore. Se sbagli perché non vuoi sapere, ne commetti due.