Discussioni di carattere generale sull'elettronica analogica e digitale. Didattica e applicazioni pratiche.
da mars
#1860
Pongo una questione che è stata trattata altrove un po' superficialmente.

Perchè un resistore da 0 ohm, in particolare SMD, ha una potenza massima nominale?
Dato che P= R*I* e R=0 ....

E, poichè i data sheet forniscono una resistenza massima, come è possibile determinare l'errore percentuale sul valore nominale, che, peraltro parrebbe possibile solo in senso positivo?

E' un argomento interessante, perchè chiarisce molto bene la differenza tra teoria (modelli) e realtà (materia) e dovrebbe rendere altrettanto chiaro che l'applicazione tout court dei modelli , sopratutto quelli più semplici, non permette MAI la realizzazione materiale.
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da Bios
#1861
Zero ohm per intendere una resistenza molto prossima allo zero ma che poi zero non è per limiti tecnologici; superconduttori commerciali a temperatura ambiente non esistono ancora e nemmeno è il nostro caso.
Premesso che quanto seguiranno sono numeri di comodo, l'importante è illustrare logica e limiti del modello. Ammettiamo per ipotesi che il nostro resistore abbia una resistenza abbastanza piccola, diciamo 1mΩ ed imponiamo una corrente pari a 10A.

(1) P = R * I^2 = 100mW

Pacifico è che se la "resistenza da 0Ω" non sia capace di dissipare questi 0,1W, farà la fine del fusibile.

Sull'errore il quale esiste solo come grandezza positiva ma è valido in entrambe le direzioni della freccia, diremo che l'incertezza sia un intorno del valore medio. Poniamo il solito milliohm ed ipotizziamo che la resistenza massima sia 0,0011. Sembrerebbe logico sottrarre quel decimillesimo anche nell'altra direzione quindi supponiamo che il valore minimo potrebbe essere 0,0009.

Usando banali strumenti statistici, ricaviamo la semidispersione massima che in mancanza di altri dati rappresenta il nostro errore assoluto.
(2) Ea = ΔR = (Rmax - Rmin) / 2 = (0,0011 - 0,0009) / 2 = 0,0001
Dunque
(3) R = 1mΩ ± Ea

L'errore relativo è definito come il rapporto tra l'errore assoluto ed il valore medio della grandezza fisica in oggetto:
(4) Er = Ea / Rm = 0,0001 / 1mΩ = 0,1
Errore percentuale:
(5) E% = Er * 100% = 0,1 * 100% = 10%

Quanti conti per una 0Ω! Questo se ho capito cosa voleva sottolineare mars.
Saluti.
da mars
#1862
Bravo, 7+.

In sostanza, quello che volevo evidenziare è descritto nella frase "zero non è per limiti tecnologici".

Ovvero, applicare modelli astratti, matematicamente corretti, ma fisicamente irreali, è un bell'esercizio di intelligenza, ma non è una descrizione della realtà: è solo un modello semplificativo per poterla controllare.
E va bene se si ha ben chiaro questo limite. Cosa che non succede praticamente mai, dato che le scuole, dalle minime alle massime, trascurano sempre di informare i discepoli di cosa siano i modelli e quale ne sia lo scopo. E vale anche per l'uni, dove spesso l'astrazione è massima.

Quando questo limite non è nella coscienza, ne deriva che si applicano astrazioni ( o "trucchi", come diceva Leibnitz) come 0 o infinito a elementi reali senza afferrarne la funzione.

Incidentalmente ne risulta che anche la "freccia" e i "numeri negativi" siano solo una astrazione, o meglio, un "trucco", per facilitare (o rendere possibile) una formulazione numerica di un modello.

Nel calderone mettiamo anche le approssimazioni o tolleranze che, per il fatto che si ha a che fare con quantità reali dipendenti da processi tecnologici, determinano il risultato più del modello.
Lo zero ohm docet.

Peraltro, anche la semplice Legge di Ohm è un caso particolare limitato ad un ambito ristretto. Però è un buon modello, dato che è sufficiente all'uso comune. Ma è il caso, almeno nel retrobottega della mente, sapere che ha limiti.

Il resistore da 0 ohm ci ricorda come sia, appunto, solo un modello.
da mars
#1873
Mi pare che, a parte il volenteroso e onnipresente BIOS, il problema (e la provocazione…) non abbiano destato un grosso interesse. Ma vorrei comunque approfondire.

Nell’altrove (che possiamo considerare un parallelo dell' Oltreverso di necromongeriana memoria), la prima risposta al tema dice:

”Zero-ohm resistors don't have power ratings, but they do have current ratings. You just need to select one that fits your needs.”

Questo risposta o strettamente similare, presente ovunque venga posto il problema, è, a mio parere, del tutto insoddisfacente.
Perché basta consultare un qualsiasi foglio dati del componente 0 ohm resistor (ad es. http://www.vishay.com/docs/53056/pzht.pdf)
per rilevare che è chiaramente indicato, oltre alla maximum current, anche un rated power. Il che toglie qualsiasi validità alla risposta di cui sopra. Risposta che è di puro pragmatismo tecnologico, ma molto lontano da quello che dovrebbe essere la Scienza.

Dunque, nella definizione “zero ohm resistor” , per il quale esiste una rated power, che per la legge di Ohm è un nonsenso, ci deve essere un problema. E, a pensarci bene, non dovrebbe essere difficile capire dove.
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da Maxim
#1874
mars ha scritto:Dunque, nella definizione “zero ohm resistor” , per il quale esiste una rated power, che per la legge di Ohm è un nonsenso, ci deve essere un problema. E, a pensarci bene, non dovrebbe essere difficile capire dove.


Si ma alla fine, non capisco dove si voglia arrivare...... il modello IDEALE ( zero ohm resistor ) e quello REALE ( in realtà è più di 0 ohm per ovvie ragioni costruttive ) sono sempre ESAGERATAMENTE discordanti.
La matematica non è un opinione e anche in questo caso, come giustamente esposto da Bios, ci permette di calcolare i limiti e i valori REALI di un componente che vanta stampato sul contenitore un valore INARRIVABILE in quanto IDEALE e di conseguenza concepibile solo matematicamente!
Detto questo, basta accettare che, anche se si tratta di un banalissimo spezzoncino di conduttore, esso ha dei valori reali, infinitesimi ma comunque reali e non ideali!
Perchè tante righe per una cosa in apparenza tanto banale?
Mi sfugge forse qualcosa?
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da Bios
#1875
mars ha scritto:Dunque, nella definizione “zero ohm resistor” , per il quale esiste una rated power, che per la legge di Ohm è un nonsenso, ci deve essere un problema. E, a pensarci bene, non dovrebbe essere difficile capire dove.


Che sia uno scivolone concettuale? Forse l'accostamento tra resistenza e zero... quell'attrito "nullo" che normalmente rappresenta solenne dimostrazione di bestialità, effetti quantistici a parte ma è tutto un altro paio di maniche...

Che a dirla tutta "zero" non sembrerebbe un vero numero piuttosto che uno quegli artifici logici: lo zero aritmetico che è più cifra posizionale che altro, senza dimenticare l'insieme vuoto; oppure in analisi la raffinata porzione infintesima (visto che si è citato Leibniz, ma nominiamo anche Newton per non fare torti) e neppure questa è un numero.
E che dire dello zero in quanto parte dell'insieme whole o "Z": 1-1=0 a pieno diritto tanto quanto 1-3=-2; sempre questione di modello.
La questione è controversa, concentrarsi sulla prima parte:
http://www.dm.unibo.it/rsddm/it/articoli/damore/623%20I%20bambini%20e%20lo%20zero.pdf

Si arriva a concludere che quello zero, nella zero ohm resistor, è fastidioso, fuori luogo, nonsense, tanto nel modello reale che in quello ideale (formalmente inselvatichito, sempre che non sia leggera semplificazione come credo), tenendo in conto la dignità del significato dello zero contemporaneo. Era meglio chiamarla con un nome più appropriato, ipotizzo un "dummy resistor" o "jumper", etc. e si sarebbero evitati molti feriti. Oppure si potrebbe discutere sui generatori da zero volt.. O del calibro da zero millesimi.. che mi paiono più o meno la stessa cosa.
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da schottky
#1960
Mi sembra tanto rumore per nulla, in realtà noi tutti sappiamo che la resistenza da 0 ohm non è da ZERO ohm per niente, come il foglio di specifiche lincato da Mars ci spiega infatti c'è un indicato un range con un valore massimo, ammettendo una normale dispersione dei valori il valore ATTESO per la singola 'resistenza' di quella serie è Rmax/2 nel momento che si acquisisce quello come valore REALMENTE ATTESO per la resistenza (prodotto industriale ottenuto con le disponibili tecnologie) restano perfettamente intellegibili i concetti dei rating di corrente e di potenza.
Lo zero poi è un valore reale (reale nel senso di concreto) per quelle grandezze che lo ammettano come valore.
E' semplicemente il concetto di RESISTENZA DA ZERO OHM che è un ossimoro.
Perchè non facciamo questo onanismo mentale quando tracciamo una linea che congiunge ireofori di due componenti su uno schema e che corrispone esattamente allo stesso concetto della resistenza da zero ohm?
Vendo

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