Discussioni di carattere generale sull'elettronica analogica e digitale. Didattica e applicazioni pratiche.
#1796
Ciao Ragazzi,

apro questa conversazione perché avrei bisogno di limitare la corrente erogata dal mio alimentatore.
Si basa su LM317 e 2 transistor 2n3055 NPN in parallelo.
Come base per la realizzazione ho utilizzato questo schema: http://electronics-diy.com/power-supply-lm317-2n3055-0-28v-6-8a.php
Chi l'ha realizzato afferma che la limitazione di corrente dipende dalla resistenza/potenziometro P2 posto sulla base dei transistor.
Ecco non riesco a capire come funzioni e quali equazioni devo prendere in considerazione per imporre ad esempio una limitazione di corrente in uscita di 6A.

Grazie a tutti e buona giornata.
#1800
Dubbi:
walter10 ha scritto:apro questa conversazione perché avrei bisogno di limitare la corrente erogata dal mio alimentatore.
Si basa su LM317 e 2 transistor 2n3055 NPN in parallelo.
Come base per la realizzazione ho utilizzato questo schema

Se ne deduce che lo hai realizzato come da schema.

Dunque, quale è il problema?

caso 1 - Non funziona
Penso che abbia ragione a non funzionare, almeno a non funzionare particolarmente bene

caso 2 - Funziona bene, ma non so come impostare una corrente massima di 6A
Basta regolare il pot per avere i 6A e indicarlo sulla scala della manopola oppure, misuratane la resistenza, sostituire detto pot con un valore fisso.

caso 3 - realmente il tuo alimentatore è stato realizzato secondo lo schema, va da dio e l'unico problema è la determinazione del rapporto tra resistenza e corrente per un interesse del tutto teorico?

A mio parere lo schema non è una meraviglia, dato che limitare la corrente limitando la corrente di base è una cosa molto aleatoria. Inoltre, dubito abbia efficacia in caso di corti o comunque di rapide variazioni del carico (come peraltro è evidenziato dal fusibile, che , in un alimentatore con la corrente sotto controllo è una assurdità) e nei pressi della regolazione ci sarà una riduzione della tensione a causa del ginocchio di intervento con bassa pendenza.
Una relazione tra resistenza e corrente controllata dipende fortemente dai parametri dei transistor, ovvero è assai empirica.
#1801
Ciao e grazie della risposta,

lo schema l'ho realizzato esattamente come supponevi; tutto pare funzionare bene anche perchè ho ridotto la tensione dal trasformatore da 43 a 21.5 V quindi i transistor non si scaldano più come stufette ma fino a 5V-3A (condizione sfavorevole) per una mezzoretta testati sono rimasti tiepidi.
In serie c'è poi una protezione da cortocircuito che non ho riportato.

Sto realizzando questo alimentatore per pilotare motori stepper e vorrei avere una limitazione di corrente per non fondere il motore anche tramite un circuitino che stacchi l'alimentazione una volta raggiunti i 6A.
#1802
Io più che agire lato alimentatore, agirei lato driver dello stepper. Molti controller commerciali usano mettere una Rsense (in pratica uno shunt) tra il motore e la massa (low side sensing) per leggere la corrente e modulare o interrompere l'alimentazione agendo (in PWM) sul duty cycle dei finali.


Oppure puoi orientarti su un controller commerciale del tipo:
TB6560AHQ(O).JPG
TB6560AHQ

il quale ha già built-in la protezione da sovracorrente. Sinceramente consiglierei questa strada.

Saluti
#1804
Se ti interessa la sola protezione da sovracorrenti ma non la regolazione fine, puoi sempre aggiungere una seconda low side Rsense sull'alimentatore per interrompere l'erogazione superando la soglia prefissata. Comparatore con adeguata finestra di isteresi che comanda un mosfet in saturazione/interdizione.

Sinceramente sulla bontà di quello schema, la penso come mars.
Saluti.
#1806
Diciamo pure che quello schema è tale da far accapponare la pelle.....
Ipotizzando che il povero 317 rimanga in vita a lungo ( con il trasformatore indicato nello schema ), rimangono poi tutti i restanti problemi dovuti ad uno schema realizzato con i piedi!
Il potenziometro P2 piu che una regolazione della corrente massima in caso di problemi, mi pare una possibile fonte di problemi. Il 2N3055 non è assai generoso in fatto di guadagno, e per una corretta polarizzazione nelle basi dei due bjt deve scorrere dentro P2 una corrente dell' ordine di qualche centinaio di milliampere. Non oso immaginare la dissipazione su quel povero potenziometro o le eventuali derive dovute alla temperatura.
P1 poi ...... creare una rete di feedback migliore ci voleva davvero poco.....

Volendo stravolgere lo schema, il quale rimarrebbe sempre una ciofeca in quanto la soluzione 317 + bjt è comunque una soluzione che lascia l' amaro in bocca sotto certi aspetti, basterebbe un buon resistore di shunt sul ramo negativo, un opamp e un bjt per migliorare quello schema che già di suo, è già tanto se funziona senza creare problemi.
#1807
Concordo con Maxim. E aggiungo alcuni punti:
1. – che LM317 faccia parte dei regolatori floating che “dovrebbero” operare con qualsiasi tensione di ingresso e la cui unica limitazione sarebbe la differenza tra Vin e Vout, è una diatriba nota.
Però dovrebbe essere comprensibile che la differenza suddetta, durante il funzionamento normale, può rendersi aleatoria. Quindi alimentare a 42V un circuito come quello è abbastanza improprio.
2. – la presenza di S2 è originale: a che serve? Considerare anche un interruttore che possa agire con una minima sicurezza in cc su una corrente da 8-20A. Non è male…
3. – P2 è indicato da 1W, ma, come detto da Maxim, se il guadagno dei finali è basso, probabilmente 2-5W sono un valore più corretto, col che o lo recuperate nel surplus o ha un costo non da poco.

Però, tutte queste chiacchiere più o meno utili sono solo per arrivare al core del problema, che non riguarda minimamente lo schema, ma una questione di logica.

Seguendo quanto affermato risulta che:
a. – l’ alimentatore è stato realizzato come da schema
b. - l’alimentatore funziona bene
c. – occorre limitare la corrente

Dati questi presupposti e visto che caratteristica di questo schema è proprio la limitazione della corrente, argomento su cui l’ autore dichiara:” P2 will allow you to set the limit of the maximum available amps at the output +Vcc. When using a 100 Ohm/1watt varistat the current is limited to approx. 3 Amps @ 47 Ohm and +- 1 Amp @ 100 Ohms.”,
risulta evidente che basterà ridurre P2 fino ad ottenere la limitazione voluta.
Di quanto, difficile a dirsi, ma verificabile con poche prove, ruotando P2.

Quindi non vedo il senso della questione posta.

Se così non fosse, qualcuno mi chiarisca di cosa si sta parlando.
#1808
Grazie ragazzi ho chiarito molto da questa discussione sia sulla limitazione che regolazione della corrente dell'alimentatore.
Vi farò sapere quanto durerà il tutto. :D

Avreste uno schema robusto 1-30V fino a 6A regolabili cui posso fare riferimento?
#1809
Schemi ce ne sarebbero pure, anche se date le potenze in gioco, credo che uno switching sarebbe certamente d' obbligo a meno chè di acconsentire a costruire una stufetta, la quale d' inverno farà pur piacere ma.....
Seriamente parlando.... lineare o switching, certamente fattibile anche se credo che sia da preferire la seconda tipologia. Rimane poi il problema della realizzazione, del cablaggio. Uno switching per quanto banale può sembrare, cela diverse insidie le quali spesso portano a diverse delusioni e insuccessi.
Esistono degli IC davvero generosi, i quali permettono di sviluppare attorno ad essi, con pochi componenti BEN DIMENSIONATI, degli alimentatori switching performanti e assai versatili. Tieni presente che comunque raffazzonare componenti di recupero e sperare di cavarci un buon alimentatore, non è una buona pratica e comunque quando si parte con l' idea di realizzare un alimentatore di quelle potenze, la prima cosa da fare è fissarsi bene a mente che non sarà certamente economico! Se interessato posso passarti qualche dritta, sempre che tale cosa non si riveli poi una gundammata....
Maxim
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