kookaburra ha scritto: Se cadi a velocità costante con il paracadute sulle funi pesi lo stesso che a terra
Dipende da
quando si misura la velocità di discesa, se prima o dopo aver raggiunto la velocità limite di caduta. Nel primo caso si è è ancora in accellerazione (con la derivata terza rispetto al tempo negativa). Nel secondo caso si procede invece a velocità media costante con accellerazione nulla.
Volendo essere davvero puntigliosi si potrebbe rispolverare un vecchio esercizio d'esame
E' noto che taluni sconsiderati si lanciano da un aereo in volo indossando un adeguato paracadute. Si possono individuare zone con diverso comportamento
t0) subito dopo l'uscita dall'aereo
t1) prima fase di caduta con paracadute chiuso
t2) apertura del paracadute
t3) seconda fase di caduta con velocità limite non ancora raggiunta
t4) terza fase di caduta con velocità limite raggiunta
t5) contatto con il suolo
Si consideri nulla la componente orizzontale della velocità limitando l'esame al solo moto verticale.
Si suppongano costanti la densità dell'aria e la superficie normalizzata del paracadute aperto
Si consideri il coefficiente di resistenza viscosa proporzionale alla radice quadrata della velocità.
Il candidato definisca liberamente altre grandezze non indicate ma necessarie al calcolo.
Il candidato scriva le equazioni del moto e disegni il diagramma delle fasi (s) e (v) nelle varie zone di caduta
Non è richiesto il calcolo numerico del valore della velocità limite al tempo t5.
Pero' tutto sommato è piu' elegante il chiasmo dell'aforisma in calce, anche se probabilmente vale solo oltre il limite di Karman