L'idea alla base dell'esperimento consiste nel "trasformare" l'energia racchiusa nella pila in energia adatta a ionizzare il gas presente nel tubo che il tizio tiene in mano.
Il tubo s'illumina quando il gas interno viene sottoposto ad un campo elettrostatico adatto (tanti volt), senza bisogno di un effettivo passaggio di corrente (in teoria zero milliampere).
Il circuito con bobine e transistor DOVREBBE accettare 9 volt e tot milliampere dalla pila, restituendo in cambio moltissimi volt, ad esempio 900, con circa zero milliampere, cosa teoricamente lecita poiché l'energia può passare da una forma all'altra a patto che il bilancio dell'operazione sia sempre in (possibilmente leggera) perdita.
Sempre in teoria, il transistor dovrebbe fungere da rubinetto automatico che si apre e chiude migliaia di volte al secondo, allo scopo di permettere o impedire il passaggio di corrente nella bobina con poche spire.
A che cosa ci serve permettere e impedire il passaggio di corrente migliaia di volte al secondo?
Non potremmo semplicemente collegare la pila alla bobina piccola e lasciare che la corrente passi indisturbata?
Ebbene, per motivi fisici che qui tralasciamo per semplicità, se la corrente passa indisturbata in un solo senso ottieni proprio il fenomeno di forte riscaldamento del transistor (e magari della stessa pila) senza che abbia luogo la "trasformazione" da 9 a 900 o più volt desiderata.
Se vuoi che intorno alla bobina compaia il campo elettrico ad alta tensione che ti serve, devi fare in modo che la corrente venga "aperta" e "chiusa" nella maniera più brusca e netta possibile, e questo, in un circuito semplicissimo come quello in esame, dipende più dalla fortuna che dalla tecnica
Ammesso e non concesso che il filmato sia reale, è probabile che il circuito del tizio abbia in qualche modo trovato la combinazione adatta a far sì che la corrente non passasse in modo continuo ma venisse "disturbata" quel tanto che basta ad innescare un'oscillazione armonica, cioè un fenomeno ciclico che aumenta e si alimenta da solo fino a diventare abbastanza ampio da far comparire il campo elettrico desiderato.
Il fatto che il transistor si scaldi tanto ma non si rompa subito è legato alla piccola quantità d'energia disponibile nella pila.
Se al posto della pila mettessi un alimentatore più "robusto", il povero 2N2222 passerebbe a miglior vita in meno di un secondo
Ciò detto, non voglio comunque spingerti ad abbandonare la sperimentazione, poiché se instauri le condizioni adatte non è impossibile che il tubo s'illumini, magari solo in parte e solo per pochi secondi, prima che la pila si scarichi e / o il transistor si rompa.
Se hai tempo e voglia di sperimentare, potresti aggiungere un trimmer in serie alla resistenza, con l'idea di cambiare il punto di lavoro del transistor ed evitare che lasci passare corrente troppo a lungo.
Potresti anche inserire qualche ohm in serie al collettore, e qualche pico o nanofarad in parallelo alla bobina piccola o da qualche altra parte.
Tieni comunque presente che il circuito è molto ma molto critico, poiché basa il proprio (eventuale) funzionamento su tanti fattori fisici su cui non hai un controllo diretto.
Buona sperimentazione
Se sbagli perché non sai, commetti un errore. Se sbagli perché non vuoi sapere, ne commetti due.