- 21 mag 2018, 21:33
#5810
Volevo essere sintetico...ma non ci sono riuscito.
Prima di tutto si realizzerà il trasmettitore che non presenta criticità. Ovviamente si lascerà per ultimo lo stadio di alimentazione a reattanza, in modo tale da poter svolgere le prove di funzionamento in tutta sicurezza.
L’oscillatore RF non è critico ed il compensatore in parallelo al primario di T1 non è fondamentale.
La frequenza dell’oscillatore che fa capo ad U1a è determinata da R1-C1 e con i valori riportati a schema è di 130kHz circa. La stabilità in frequenza dipende dalla qualità di C1 il quale dovrebbe essere a coefficiente di temperatura 0 (NP0)
Se gli avvolgimenti di T1 presentano un induttanza di 3,9-4mH la capacità da porre in parallelo dovrebbe essere di 390pF ma questa comprende le capacità parassite del montaggio, per cui è necessario partire bassi e misurare sul secondario quale valore permette di ottenere il massimo livello RF. A maggior ragione se non si conosce il valore di induttanza degli avvolgimenti di T1.
Se la misura la si esegue con un oscilloscopio la cui impedenza è di 1M si può collegare direttamente la sonda all’avvolgimento secondario, altrimenti bisognerà interporre un condensatorino da qualche centinaio di pf per non caricare troppo il circuito. Lo scopo del compensatore è quindi quello di ottenere una regolazione fine, ma si può comunque andare per tentativi ed aggiungere altre capacità in parallelo a C6.
Anche per l’oscillatore di nota, che fa capo a U1b, vale lo stesso principio per il condensatore C2. Da esso dipende la stabilità e quindi deve avere una buona qualità. Io ho usato un mica argentata.
Siccome nel ricevitore la nota è rilevata da un PLL , il fatto che questo oscillatore sia stabile in frequenza è più importante di quanto lo sia quello a RF, dove la portante è solo il veicolo col quale viene trasportato il tono che è la vera chiave di accesso per l’attivazione del relè del ricevitore.
Nel PLL il margine per ottenere l’aggancio e di qualche decina di Hz.
Il segnale generato dal TX viene prelevato dal secondario di T1 ed iniettato in rete tramite C9 il quale deve essere un X2 che quindi in caso di guasto si aprirà. Il suo valore può spaziare fra 10nF e 68nF.
C8, sempre un X2, determina la corrente massima che potrà essere prelevata dalla rete ed è stato dimensionato in modo tale che sia sufficiente ad alimentare il TX ed un led a basso consumo.
Siamo nell’intorno dei 35mA in totale.
La L1 non è fondamentale, ma se c’è non guasta.
Segue descrizione del ricevitore
Prima di tutto si realizzerà il trasmettitore che non presenta criticità. Ovviamente si lascerà per ultimo lo stadio di alimentazione a reattanza, in modo tale da poter svolgere le prove di funzionamento in tutta sicurezza.
L’oscillatore RF non è critico ed il compensatore in parallelo al primario di T1 non è fondamentale.
La frequenza dell’oscillatore che fa capo ad U1a è determinata da R1-C1 e con i valori riportati a schema è di 130kHz circa. La stabilità in frequenza dipende dalla qualità di C1 il quale dovrebbe essere a coefficiente di temperatura 0 (NP0)
Se gli avvolgimenti di T1 presentano un induttanza di 3,9-4mH la capacità da porre in parallelo dovrebbe essere di 390pF ma questa comprende le capacità parassite del montaggio, per cui è necessario partire bassi e misurare sul secondario quale valore permette di ottenere il massimo livello RF. A maggior ragione se non si conosce il valore di induttanza degli avvolgimenti di T1.
Se la misura la si esegue con un oscilloscopio la cui impedenza è di 1M si può collegare direttamente la sonda all’avvolgimento secondario, altrimenti bisognerà interporre un condensatorino da qualche centinaio di pf per non caricare troppo il circuito. Lo scopo del compensatore è quindi quello di ottenere una regolazione fine, ma si può comunque andare per tentativi ed aggiungere altre capacità in parallelo a C6.
Anche per l’oscillatore di nota, che fa capo a U1b, vale lo stesso principio per il condensatore C2. Da esso dipende la stabilità e quindi deve avere una buona qualità. Io ho usato un mica argentata.
Siccome nel ricevitore la nota è rilevata da un PLL , il fatto che questo oscillatore sia stabile in frequenza è più importante di quanto lo sia quello a RF, dove la portante è solo il veicolo col quale viene trasportato il tono che è la vera chiave di accesso per l’attivazione del relè del ricevitore.
Nel PLL il margine per ottenere l’aggancio e di qualche decina di Hz.
Il segnale generato dal TX viene prelevato dal secondario di T1 ed iniettato in rete tramite C9 il quale deve essere un X2 che quindi in caso di guasto si aprirà. Il suo valore può spaziare fra 10nF e 68nF.
C8, sempre un X2, determina la corrente massima che potrà essere prelevata dalla rete ed è stato dimensionato in modo tale che sia sufficiente ad alimentare il TX ed un led a basso consumo.
Siamo nell’intorno dei 35mA in totale.
La L1 non è fondamentale, ma se c’è non guasta.
Segue descrizione del ricevitore