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da Nostromo
#4739
Buongiorno,
Chiedo a tutti Voi smanettoni, dovrei riscaldare a 28/30 gradi una bomboletta CO2 (tipo quelle del seltz) che si usano per il tiro sportivo, vorrei trovare una resistenza o piatta o anche in altra forma che però deve stare completa di alimentazione nel calcio di una pistola.
Pensavo a una resistenza che stia a contatto con la bomboletta e alimentata da pile a bottone o quelle tipo telecomando da antifurto, una resistenza tipo quelle delle sigarette elettroniche?
Il CO2 perde moltissimo alle basse temperature, allego foto dell'arma.
Ringrazio fin d'ora chi mi darà qualche dritta

Nostromo
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Questo è l'oggetto
da mars
#4740
E' da escludere che tu possa usare batterie a bottone o per telecomandi da cancello per riscaldamento, a meno di accontentarsi di una autonomia di pochi secondi, dato che la massa da scaldare non è poi così minuscola e l'energia necessaria dipenderà dalla temperatura ambiente .
Probabilmente è meglio orientarsi su LiIon genere 18650.
Poi ci vuole un circuito di regolazione, almeno per il limite massimo , che potrà anche essere solo un temporizzatore.
Ma penso sia il problema minore, dato che una elettronica del genere può essere ben miniaturizzata.
Il problema lo vedo più con la resistenza di riscaldamento: per essere efficiente dovrà essere attorno alla bomboletta. Quindi suppongo occorra farsela partendo da un filo adeguato.
#4742
Grazie Mars,

Io purtroppo non so che fare qualche stagnatura di fili, per ora cerco di capire la fattibilità della cosa, ci sarebbe poi credo anche un pò di mercato finchè non arrivano i cinesi, c'è il mercato del tiro dinamico e tutto il softair che soffre per le temperature del CO2 e, per ora dopo giorni passati al PC a cercare qualcuno che ha affrontato il problema non ho trovato niente, anzi nessuno ci ha ancora pensato. Allego tabella con colonna finale comportamento CO2.

Grazie

Nostromo
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pressi26.jpg
#4744
Forse questa è una delle poche occasioni in cui l'elettronica può non essere d'aiuto :)
Non mi occupo di chimica, ma la prima idea che mi è venuta in mente riguarda le fasce autoriscaldanti per il mal di schiena.
Il calore viene ottenuto con una lenta reazione chimica che ha luogo in piccoli involucri sigillati.
Dato che la cartuccia di CO2 è a perdere, perché non adottare una fonte di calore a perdere?
#4745
Grazie zioelp;

Mi hai dato una buona idea le ho usate qualche volta anche io, ci proverò sicuramente e terrò informati.
Ma girovagando in rete su Aliexpress ho trovato la più piccola resistenza che hanno, io non credo che con i dati tecnici che danno si capisca molto ma ci vorrei provare.
metto il link:

https://it.aliexpress.com/item/5PCS-USB-3-7-5V-low-power-heating-element-4CM-8CM-FOR-electric-gloves-insole/32616712232.html?spm=a2g0s.13010208.99999999.262.mYDWlX

Saluto e ringrazio

Nostromo
#4746
Leggendo le specifiche del prodotto su di un'altra pagina e se ho dedotto bene, si parla di un consumo di 2A su 5V, questo starebbe ad indicare, essendo due le resistenze scaldanti, una richiesta di corrente di 1A cadauna, inoltre è espressamente indicato di collegarle ad una fonte di alimentazione in grado di sostenere questo assorbimento, praticamente un alimentatore capace di erogare questa corrente.

Ho anche notato, leggendo le specifiche, che la temperatura raggiunta dagli elementi riscaldanti varia dai 45°C ai 50°C circa, questo starebbe ad indicare che probabilmente sia anche troppo per l'utilizzo che ne dovresti fare, secondo il mio parere, portare questa almeno a temperatura ambiente o dare brevi riscaldate, potrebbe ottimizzare la richiesta di corrente più o meno alla metà del valore nominale.

Il problema è reperire una batteria capace di sostenere queste correnti per il tempo richiesto e dalle dimensioni adeguate, magari aggiungendo un circuito con regolazione PWM per ottimizzare i consumi, anche se dubito che ci starebbe tutto nel manico dell'arma.

Comunque, queste sono solo ulteriori idee basate sui dati trovati in rete, diciamo che finché non avrai quegli affari tra le mani previo misurazioni sul campo, non si potranno avere riscontri veritieri per arrangiare uno schema funzionante.

Non male il suggerimento di @zioelp, è più facile e conveniente puntare su materiali isolanti che mantengano la cartuccia alla temperatura ottimale dopo un unico riscaldamento, senza dati certi alla mano non è semplice darti ulteriori consigli.

Per esempio ci sarebbero i circuiti riscaldanti ad induzione magnetica, oppure si trova in commercio anche il filo riscaldante, purtroppo sono sempre soluzioni che richiedono una quantità di corrente notevole, alimentarle a batteria vuol dire aumentare le dimensioni ed il peso del circuito.
#4748
Non è piu semplice riporre l' arma in un piccolo contenitore riscaldato?
Non avrai tiri a iosa. Raggiunta la temperatura di circa 40 gradi la levi, fai quello che devi fare e finirai i colpi. Sicuramente la temperatura del corpo dell' arma sarà ottimale, secondo tabella! Tale temperatura calerà ma immagino che se impugni l' arma e la bomboletta è inserita nell impungnatura della medesima, una salda impugnatura farà si che la temperatura corporea prossima ai 37 gradi farà da "freno" al raffreddamento della bomboletta. di certo l' effetto non durerà moltissimo, ma presumo neanche i colpi :)
#4749
Grazie per il commento Sukhoi,
Purtroppo non è così, la bomboletta è di metallo e anche se riscaldata a 40 gradi il CO2 all'interno che è allo stato liquido nel momento dello sparo diventa gassoso partendo da una temperatura di liquido mettiamo a 40 gradi si espande molto più facilmente e velocemente diventando gas, invece se si parte da una temperatura inferiore si espande meno velocemente e forma una pressione inferiore.
Non dimentichiamo poi che l'effetto di evaporazione del CO2 crea un abbassamento di temperatura della bomboletta, tipo quando si usano gli spray di aria compressa per pulire i circuiti o quando si suonano le trombe a aria.
Bisogna tener conto anche di altri fattori, l'arma in foto è completamente in metallo pesa 1300 grammi anche se riscaldata non essendoci parti in contatto con la bomboletta non si hanno benefici.
Ammettiamo che si spari con una temperatura di bomboletta a 40 gradi nel giro di 8 spari la bomboletta è fredda al tatto quindi di circa 20 gradi o meno, la bomboletta non si può togliere finchè non è terminata, è per questo che pensavo di riscaldarla.
Prove fatte con il cronografo per proiettili dimostra che da 4 o 5 Joule di potenza dopo circa 30 colpi si arriva a 2 joule che sono 100 metri secondo circa, 4 Joule sono sempre per la stessa arma e proiettile circa 135 metri secondo.

Mi fermo non vorrei aver annoiato qualcuno.

Saluti

Nostromo
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