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#328
Salve a tutti.
Finalmente anche io mi decido a scrivere sul forum.
Venendo al sodo, vorrei porre un mio dilemma personale a persone che magari hanno qualche anno di esperienza nel mondo del lavoro in campo elettronico.
Io ho 27 anni e a marzo ho conseguito la laurea triennale in ingegneria elettronica presso l'università di Roma "La Sapienza" con voto 100/110. Ora non sto qui a raccontare i motivi di questo ritardo, ma sta di fatto che attualmente mi trovo diviso tra il desiderio di iscrivermi alla magistrale e quello di tuffarmi nel mondo del lavoro.
Sinceramente inviando qualche curricula e andando a cercare qua e la offerte di lavoro come PROGETTISTA HARDWARE (sarebbe questo il mio sogno), mi sono reso conto che la laurea triennale offre molte meno opportunità rispetto alla magistrale, visto soprattutto che ormai è tramontata l'era del posto a tempo indeterminato e un titolo magistrale può sempre tornare utile in futuro. Ad ogni modo però, mi sono reso conto che anche il fattore età ha il suo peso, e dunque iscriversi alla magistrale potrebbe voler dire avere un titolo superiore ma non spendibile visto che dovrei iniziare la gavetta verso i 30 anni e magari anche in un ambito diverso dalla progettazione eletronica.

Avete consigli? o qualcuno si è trovato in una situazione analoga?

Inoltre in questi giorni sono stato contattato dalla "Accenture tecnology" (azienda di produzione software) che mi ha proposto di frequentare un corso di programmazione java, al termine del quale ci sarà un esame e se dovessi risultare idoneo verrei assunto con contratto di apprendistato per 2 anni.
Devo dire che la proposta mi alletta molto, ma allo stesso tempo penso che al termine del corso sarei un "elettronico triennale che conosce un po' di java", e al termine dei due anni potrei dovermi contendere il posto con degli "informatici magistrali che conoscono un bel po' di java" e sicuramente hanno una conoscenza informatica molto più completa della mia.

Anche qui chiedo aiuto a chi è più esperto di me, soprattutto a chi lavora nel campo elettronico e software e ha avuto esperienze analoghe.

Scusate se sono stato un po' lungo ma penso che anche questo sia un problema in qualche modo legato al mondo dell'elettronica, sicuramente non è l'aspetto più stimolante, ma può tornare utile a molti.
Ringrazio in anticipo chiunque vorrà/potrà essermi d'aiuto.
#330
Non sono la persona più adatta a risponderti sull' argomento.
Credo che il tutto dipenda anche dalla regione in cui tu vivi. In ogni caso oggi la situazione in Italia è un pò difficile.
Quanto al posto di lavoro che ti è stato proposto, nulla ti vieta di accettarlo e piano piano proseguire con gli studi e accrescere il tuo bagaglio culturale. Cambiare completamente percorso di formazione è una scelta forte, e necessita di un percorso interiore notevole che credo nessuno ti possa consigliare quanto te stesso.
In ogni caso, quello che ti hanno proposto è pur sempre un posto di lavoro.... con esso puoi cominciare ad affacciarti sul mondo lavorativo e farti conoscere. Dopodiché potrai cercare anche lavoro presso aziende che offrono lavoro come progettisti hardware ( sparando che non chiudano tutte in Italia :( :( :( :( :( :( )
Purtroppo credo che non siano le scelte sbagliate, è il sistema sbagliato!
Come ti è stato consigliato sull' altro forum, cerca di formarti in modo da essere competitivo, i pezzi di carta oggigiorno servono davvero a nulla....
Se avrai volontà, potrai studiare anche durante il tuo periodo di lavoro "provvisorio" ;)
#342
La laurea triennale dà possibilità solo se conseguita al massimo del punteggio e se all' esame è presente uno dei tanti cacciatori di teste che ti trova valutabile dai suoi clienti. Altrimenti vale ben poco.

Il consiglio è continuare.

Tenendo presente che le possibilità di lavoro in patria tendono sempre più a 0 e, in ogni caso, trovare un lavoro che corrisponda al proprio curriculum di studi è cosa ben rara, al di fuori delle facoltà fortemente specializzate.

Poi, i lavori ormai sono tutti a tempo determinato, compresi quelli del joebakt.
Corsi-per-poi-un-lavoro mi rendono sempre sospettoso.
Apprendistato è una balla per pagare meno e potersi liberare del di più quando non serve più..

Il tutto dipende da cosa intendi fare della tua vita nel breve e come puoi mantenerti nel lungo periodo.
Gli altri possono dire qualcosa, ma è vapore di vapore. E' una cosa che puoi decidere solo personalmente, dato che il tuo futuro dipende non tanto dalle scelte, ma da come è affrontato.
#345
Ho già risposto di là, comunque aggiungo anche di qua:

sostanzialmente dipende dalla solidità delle basi che hai.
Sulla carta, una triennale al Poli di Torino ha un peso forte e (per quello che ho visto dalle dispense, da alcuni video di lezioni e da alcuni professionisti che conosco che hanno studiato là) anche nella pratica quella è una facoltà che forma davvero.

Nel tuo caso, non so come stiano le cose. Per esprimere un parere su un progettista, o un tecnico in genere, è necessario averci lavorato assieme. Lo stesso si può dire per una scuola.

Praticamente dipende dalle possibilità economiche che hai. Scusa se sono diretto, non voglio essere offensivo. Se in famiglia i tuoi parenti ti possono mantenere ancora qualche anno, allora continua e studia giorno e notte senza pensare ad altro.
Altrimenti, comincia col mondo del lavoro. Però, attento a non farti prendere la mano come nel mio caso, che ho dovuto accettare in passato di tutto proprio perchè avevo e ho problemi economici enormi, col risultato di restare iscritto all' uni senza fare esami. Poi, per carità, sono orgoglioso dei voti che ho preso... ma non del fatto che vedo gli anni passare e mi trovo prigioniero in casa.
#346
ax77 ha scritto:Però, attento a non farti prendere la mano come nel mio caso, che ho dovuto accettare in passato di tutto proprio perchè avevo e ho problemi economici enormi, col risultato di restare iscritto all' uni senza fare esami. Poi, per carità, sono orgoglioso dei voti che ho preso... ma non del fatto che vedo gli anni passare e mi trovo prigioniero in casa.


Leggo con piacere quanto da te scritto Ax, e mi viene una considerazione:
Diciamo che questo pensiero l' ho sentito anche da altre persone, e ritengo che è quanto di più vero ci sia. Solo che è davvero orribile, essere ancora giovani, perchè sei giovane Ax ma, lavorativamente parlando, sentirsi già vecchi a causa di un sistema ingiusto che inquadra il giovane ponendolo nella condizione di "invecchiare" troppo precocemente.
Mi sono sempre chiesto se anche in altri paesi del vecchio continente, le cose vadano alla stessa maniera....
Trovo sbagliato tenere lo studente sempre sulla lama del rasoio, ormai quasi trentenne, obbligato a porsi la domanda: o lavoro o studio ancora, comunque consapevole che una delle due scelte può portare ad un fallimento dei propri sogni lavorativi futuri. Spero di essermi spiegato.
E' mostruoso dover barattare la formazione con un posto di lavoro, o viceversa.... dovrebbe essere uno il normale sviluppo dell' altra, ed invece.....
mhà...
#347
Si, io intendevo che ho dovuto accettare di tutto dal punto di vista lavorativo.

E' un mezzo schifo, se devo essere sincero. Le tasse scolastiche sono altissime, i libri costano uno sproposito.
Se uno vuole studiare, e non ha i soldi per farlo, o prega il Padre Eterno di rientrare nei parametri delle borse di studio, oppure deve lavorare.
Nel mio caso nei parametri delle borse di studio non ci rientro per come fanno i conteggi, e perchè in sostanza mi ritrovo ad avere ereditato da mio nonno un piccolo appezzamento di terreno di valore ridicolo, che non riesco a vendere, e che però mi crea solo problemi di tassazione ovunque.
Lavorando, studiare diventa assai difficile: o riesci a trovare qualcosa di relativamente leggero nei fine settimana, e riesci a portare a casa netti quei 300 euro al mese, oppure devi farti il mazzo tanto per portare a casa poco di più.
Col risultato che arrivi a casa e sei stanco morto, hai poco tempo per studiare, il tempo passa.
E quando lavori pensi a quanto saresti in grado di fare se solo le cose le sapessi a fondo, cioè se avessi i soldi per studiare in santa pace.
Assicuro che ti viene il magone allo stomaco, diventi incaxxoso come una belva, e ti senti in balia degli eventi. Poi arriva il primo figlio di papà, ultra mantenuto, che non ha mai lavorato in vita sua e a 28 anni ha laurea, macchina (regalata per la laurea), iphone, ipad, imac, macbook, e ti dice che a 37 anni sei un fallito che gli altri hanno già figli e famiglia. Il tizio in questione, spesso, è anche uno di quelli degli uffici risorse umane, o con incarichi più o meno importanti in qualche filiale bancaria, ovviamente... per merito...

Dimenticavo: aggiungi che due mie idee sono alla base di altrettanti brevetti internazionali. Ovviamente, sono stato citato nei brevetti... eh si... prima mi hanno detto che non erano cose possibili (un caso) o mi hanno fatto promesse (altro caso), poi ho ritrovato su internet i siti aziendali... e io non ho visto un quattrino ne una citazione da potere adoperare come misera referenza.
#348
ax77 ha scritto:Dimenticavo: aggiungi che due mie idee sono alla base di altrettanti brevetti internazionali. Ovviamente, sono stato citato nei brevetti... eh si... prima mi hanno detto che non erano cose possibili (un caso) o mi hanno fatto promesse (altro caso), poi ho ritrovato su internet i siti aziendali... e io non ho visto un quattrino ne una citazione da potere adoperare come misera referenza.


Ax77, cos' altro aggiungere, mi pare che hai fatto una descrizione ineccepibile per quanto riguarda la situazione odierna.
Purtroppo è vero, oggi tutto ha un costo, spesso davvero sproporzionato specialmente se paragonato a quelli che sono ormai diventati i salari della maggioranza della gente.
Per quanto concerne la tua vicenda delle idee sulla cui base poggiano ben due brevetti, io posso solo consigliarti di metterti il cuore in pace. L' Italia non è mai stata una nazione in cui la meritocrazia è il metro più usato. La strada è sempre stata in salita e tortuosa per chi ha buone idee e volontà, mentre per chi ha le spalle coperte, la strada è sempre stata in discesa. E' sempre stato così, da decenni or sono. E te lo dico per esperienza personale avendo un genitore che, in giovane età, ha inventato una cosa, ma purtroppo la mancanza di danaro, e un debito da ripagare per l' allora casa dei nonni, ha impedito che questa idea sfociasse in un brevetto. La fortuna ha baciato una famiglia benestante che, colta la palla al balzo, ha preso in pugno la situazione facendola propria e costruendo su di essa un impero economico.
Ax77 mi sà che da queste parti và così....
#353
Beh guarda, la mia fortuna è che in entrambe le situazioni manca un pezzettino.
Nel primo caso è di fondamentale importanza (mi stupisce assai che non se ne siano accorti, tenendo presente che ci sono fior di ingegneri di mezzo), nel secondo meno perchè involontariamente sono state messe delle pezze.
Ci sarebbero numerosi altri dettagli di entrambe le vicende: intasare il forum per sfogare le proprie arrabbiature, e magari raccontare quanto ti hanno fatto persone che credevi amici da quasi 20 anni, non serve a nulla.
Il primo di quei due brevetti, comunque, beh... ci stiamo "rilavorando" con alcuni amici. Identico risultato finale, diversa la via... e vedremo di dire la nostra. Paura di lavorare, mai.
#354
Non si intasa mica per così poco.. o meglio: attendiamo feedback dall'autore del thread.

;)
#380
Bios ha scritto:Non si intasa mica per così poco.. o meglio: attendiamo feedback dall'autore del thread.

;)


Già sull'altro forum ha dimostrato di essere, tutto sommato, poco interessato alla cosa. Oppure nessuno gli ha detto quello che voleva sentire. Magari che il possesso di un qualche pezzo di carta preso in chissà quanto tempo e con chissà quali voti aprisse per incanto un luminoso percorso lavorativo.
Vendo

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