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da schottky
#3110
il 15/11/1974 fu rilasciato sul mercato Intel 4004, il primo microprocessore, progetto scaturito dalla geniale mente dell'italiano Luigi Faggin.
Da quel momento l'accellerazione dell'elettronica digitale è stata sempre più veloce ed il mondo non è più stato lo stesso
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da double
#3123
Faggin è stato davvero un visionario (nel significato inglese del termine). Vale la pena di meditare su come abbia immaginato e poi messoin produzione componenti ai quali nessuno aveva pensato prima, dai microprocessori ai touchpad alle "retine elettroniche" come le chiamava lui.

In onore dei 45 anni del 4004 ho fatto fare un giro al suo erede Z80 che assemblai in cantina 35 anni fa su due basette millefori: funziona ancora!
da zioelp
#3126
double ha scritto:Faggin è stato davvero un visionario (nel significato inglese del termine). Vale la pena di meditare su come abbia immaginato e poi messoin produzione componenti ai quali nessuno aveva pensato prima ...

Come direbbe il Manzoni: pensandoci su :)
Da "non ingegnere" aggiungerei una provocazione: l'operato di Federico Faggin (non Luigi come ho letto nel primo messaggio, probabilmente a causa di un lapsus) è legato al 100% alla sua laurea in fisica, o sarebbe stato comunque valido, magari al 90%, se avesse interrotto gli studi "ufficiali" dopo il liceo e si fosse documentato in proprio come potrebbero (e IHMO dovrebbero) fare i ragazzi d'oggi grazie alla rete?
Se, al contrario, diciamo che Faggin ha inventato, scoperto, innovato, in virtù della sua laurea in fisica, allora dovremmo chiederci perché gli stessi traguardi non siano stati raggiunti dai suoi compagni di corso e, soprattutto, dai suoi docenti. Con ciò non voglio dire che oggi l'università sia inutile, ma ho il sospetto che non sia più fondamentale come poteva essere trent'anni fa. Sembra che la struttura sia ancora in piedi solo per dare lavoro (e compenso) a migliaia di insegnanti formati mezzo secolo fa, non per "aprire le menti" dei giovani che frequentano adesso. Finché parliamo di materie classiche, non ha molta importanza se il docente ha i capelli ultra-bianchi, visto che La Divina Commedia o I promessi sposi su tablet iniziano ancora con le stesse frasi della prima stesura su pergamena. Nel caso di materie "altamente volatili" come l'elettronica, serve sì un background comune dal quale progredire, ma da qui a frequentare cinque anni arrivando allo stesso livello pratico del ragazzino che sperimenta in garage ce ne corre :)
Il "ragazzino Faggin" ha seguito l'unico percorso didattico possibile all'epoca, ma ciò non implica e impone che oggi, nell'anno di grazia 2016, serva ancora un decennio di scuola tradizionale per non esser presi automaticamente a pesci in faccia esprimendo la propria opinione su un forum :) :)
da mars
#3127
Pienamente d'accordo sulla scuola che assai spesso non fa quello che dovrebbe; ci sono molteplici motivi, sia di colpa, sia di dolo.

Ma per quanto riguarda il problema di Faggin, come di tanti altri che sono definiti "geni", la laurea può servire come un supporto per le proprie capacità al di sopra del normale. Ma il "genio" ne può anche fare a meno, come Jobs. E corsi e lauree non servono a far diventare genio chi non lo è
Fanno si che si possa essere un buon ingegnere, un buon diplomato, un buon, o anche un non-buon, ma non un genio.

Considerazioni diverse dipendono solo dal fatto che siamo inquinati da affermazioni false che prendiamo come vere e su cui basiamo il nostro operato.
La prima è che gli uomini NON sono uguali. Sono uguali come umani, sono uguali per il diritto, ma non sono uguali per altro: ognuno è un singolo unico e irripetibile.
Da questo derivano numerose falsità, come l'affermare che tutti, essendo uguali, devono avere le stesse possibilità. Il che è fonte di gran parte dei problemi sociali che abbiamo ora.
Infatti, essendo tutti individui, ognuno dovrà avere non "possibilità" standardizzate, ma bensì quelle che gli permettono di accrescere le sue proprie facoltà.

Inoltre, il percorso di vita di ognuno è solo ed esclusivamente proprio e si basa non solo sull'apprendimento, ma anche sulla propria personalità e del proprio carattere. E ci sarà che a 25 anni ha tre o quattro lauree e chi a 25 anni non ha neppure completato le superiori.

Finisce per contare chi ha fatto quello che voleva e doveva, non chi ha fatto solo quello che voleva.
Bios ringraziano
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da double
#3131
zioelp ha scritto: [CUT] Il "ragazzino Faggin" ha seguito l'unico percorso didattico possibile all'epoca, ma ciò non implica e impone che oggi, nell'anno di grazia 2016, serva ancora un decennio di scuola tradizionale per non esser presi automaticamente a pesci in faccia esprimendo la propria opinione su un forum


Devo chiarire che le mie discussioni, anche aspre, si imperniano sulle idee e mai sulle persone, questo è almeno il mio spirito al quale cerco sempre di attenermi. Non penso di aver mai preso a pesci in faccia nessuno come persona, ovviamente ho spesso contestato, anche duramente, le idee e le affermazioni di molti.

Rientrando nell'argomento del lavoro di Faggin, penso che sia stata la sua preparazione in fisica teorica (unita ad una fortissima indole creativa) a consentigli di sviluppare la tecnologia MOS: senza una robustissima base di meccanica quantistica non avrebbe fatto nulla. Stesso discorso vale per i sensori di immagine che non si sviluppano senza la meccanica quantistica.

La preparazione universitaria, soprattutto quella teorica, serve a creare le basi su cui costruire nuove tecnologie. Un esempio per tutti. Al corso di teoria dei sistemi 40 anni fa si studiava lo stimatore di Kalman e ci dicevano che forse un giorno sarebbe stato possibile realizzarne uno "in tempo reale". Oggi lo stimatore di Kalman viene caricato su un pic da 3 euro. Ed ancora 40 anni fa si studiava la trasformata di fourier , continua e discreta, anche se (quasi) nessuno sapeva come farla funzionare real time potendo farla girare solo in fortan o al più in algol. Per inciso la FFT è solo un (ottimo) algoritmo che ottimizza il calcolo, non aggiunge nulla di nuovo al principio.

E' pur vero che la tecnologia è volatile ma è anche vero che i principi su cui si fonda sono gli stessi di 50 anni fa: la stabilizzazione tramite chopper dell'offset era già in uso negli anni 60 sugli operazionali a valvole (vedi il K2-W con il K2-P)
http://www.analog.com/media/en/training ... MT-055.pdf
http://www.ti.com/lit/ds/symlink/ltc1052.pdf

Potrei continuare con gli esempi ma lo spirito della mia argomentazione è che occorre distinguere i principi teorici dalla tecnologia per realizzarli: senza i primi e senza una robusta base matematica, difficile da acquisire da soli su un pc, non si va da nessuna parte.
Vendo

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