Sezione a tema libero in cui è possibile discutere di argomenti che non rientrano nelle altre categorie.
da mars
#3095
Su consiglio di esperti, ho realizzato che l’uso della lingua italiana è sicuramente la migliore via per la comprensione reciproca (anche se pare che nei pesi barbari al di là dei sacri confini ci siano forti resistenze; purtroppo non è più il tempo delle legioni).
Quindi, confortato dall’Accademia della Crusca, ho deciso di sostituire i barbari anglicismi e francesismi con parole presenti nei vocabolari italici.

Debbo, però, ammettere che mi sono sorti una serie di dubbi dallo scontro con una situazione linguistica in cui è presente una ibridazione che pare insormontabile. Alcuni brevi esempi.

Dovendo acquistare un comune capo di vestiario, mi sono recato in vari negozi chiedendo un paio di pantaloni di cotone pesante, di colore blu, del genere in voga nel secolo scorso per i portuali genovesi, ma , nonostante la mia dettagliata spiegazione, non sono riuscito a trovare altro che degli oggetti denominati esclusivamente blue jean, che, essendo in lingua inglese (e, oltre tutto, riportanti l’iscrizione criptica Made in ROC) , ho preferito tralasciare.

Altrettante difficoltà mi sono state poste quando, cambiato reparto del centro commerciale, ho osato chiedere un prodotto per la cura dei capelli utilizzato per rimuovere unto, sporco e particelle di pelle, inquinamento ambientale e/o altre particelle inquinanti che gradualmente si formano e depositano sui capelli. Solo dopo estenuanti discussioni ho appurato che questo oggetto deve essere richiesto esclusivamente usando l’astruso termine anglo-indiano shampoo (che sa il cielo come si pronuncia), anche se è stata ammessa l’esistenza di un neologismo italico, a mio parere piuttosto grossolano, che suona come sciampo.

Le discussioni complesse mi avevano fatto venire sete e mi sono recato in un vicino bar per assaporare una bevanda gassata al gusto di coca e altre essenze esotiche (oltre che un congruo numero di prodotti chimici...). Avessi mai detto: a momenti venivano chiamati i carabinieri equivocando sul componente vegetale.
Ripiegato su un crodino, mi sono recato poi in banca per avere informazioni sui costi e modi per un contratto atipico con cui la mia impresa potesse ottenere in locazione un mezzo da una nota casa produttrice di autoveicoli. Devo dire che solo l’intervento di un conoscente ha permesso di chiarire che tale tipo di contratto viene denominato nell’ambiente economico con una parola inglese che si scrive leasing, ma così non si pronuncia.

Essendo ormai ora, sono andato alla locale facoltà di Ingegneria per assistere ad una lezione a cui ero stato invitato. Horribile dictu, questa è stata tenuta in inglese e mi è stato pure confermato che, rinnegando la lingua di Dante, Petrarca e Mussolini, buona parte delle lezioni degli anni finali seguono questa prassi, veramente alienante.

Sono rientrato tristemente a casa e sulla metropolitana dove ho conversato con un ex tecnico della SGS-Ates che, pensate un po', affermava che in azienda, con sede ad Agrate Brianza, i fogli dati dei componenti, le applicazioni e comunque tutte le documentazioni venivano scritte in inglese e poi tradotte in altre lingue. Incredibile.

Vabbè, domani riprenderò la mia missione per far capire alla gente che al posto di hotel, part time, voucher, premier, relax, ecc sono da usare le equivalenze nell’armoniosa lingua madre.

Volete metter il caldo multivibratore astabile con l’algido flip-flop? E il delicato, dinamico, movimento angolare della particella elementare contro il barbarico spin. E, per favore, aggiungete le vocali finali: non è nè ammissibile né onesto che una parola termini con una consonante. Abbiamo combattuto per secoli germani e turchi anche per preservare la gradita vocale finale.

Ed è necessario che all’estero capiscano come l’italiano sia la lingua principe dell’Europa e i popolo dialettali come gli olandesi cessino di stupirsi quando il turista, erede della cultura latina, chiede indicazioni per arrivare a L’Aia e, una volta tradotto aia con dorsvloer, ci si trovi instradati verso la più vicina fattoria dove razzola pollame….
#3106
La lingua italiana sarà pur bella, ma le parole ingannano e fuorviano in tanti modi.
Qualche esempio? Eccone alcuni tratti dal mio ultimo ebook disponibile su Amazon (non è pubblicità, visto che non cito il titolo né l'autore) :)
Il gas esilarante fa forse dimagrire?
Per fare un biologo bastano forse due monologhi?
Con una puntina e un tacchino si potrebbe fare una scarpetta?
L'incubatrice è una speciale macchina per fabbricare sogni sgradevoli?
Per tenere in mano un bisturi a Shanghai è proprio necessario studiare lame di Cina?
La tramontana è forse un rifugio antivento che gli animali selvatici usano solo dopo il calar del sole?
Il trambusto può essere il corpetto rigido di sicurezza in dotazione ai conducenti dei mezzi pubblici su rotaia?
L'incendiario è forse il libriccino dove i piromani annotano di giorno in giorno le proprie azioni criminose?
Perché le bevande si possono assumere ma non licenziare?
E perché i farmaci, al contrario, si possono assumere solo se son stati licenziati?
La turbolenza è forse utile per catturare al volo i pesci veloci?
La batteria è forse il negozio dove si vendono microbi?
Ancora una e poi basta: perché mai i libri possono essere letti, ma i letti non possono essere libri?
L'ultimissima al volo: per esaudire un desiderio servono forse tre paia d'orecchi?
#3108
Mi sembra di capire che questa simpaticissima narrazione deriva da una mia osservazione fatta in un altro topic, molto simpatico e garbato tutto il discorso di cui ringrazio double.
Vorrei far notare solo che se uno volesse scrivere un forum in modo da essere compreso in (più o meno) tutto il globo terracqueo potrebbe scriverlo "tutto" in inglese e non in un grammelot misto di varie lingue.
Vorrei far notare anche che il vocabolo blue-jeans e molti altri di quelli citati nelle simpatica storiella sono stati acquisiti tranquillamente dalla Accademia della Crusca come facenti parte della lingua italiana (neologismi) come testimonia per esempio il loro inserimento nel dizionario Devoto-Oli
Comunque prendete questa mia come una contribuzione a questo, ripeto simpatico, scambio di scherzi, non voglio essere certo preso per sciovinista "a la français" dove utilizzano il "souris" per immettere le informazioni codificate in "octets" all'interno del "ordinateur"
#3117
Mi aggrego alla chiacchierata argomentando come la lingua italiana abbia trasformato storpiature ed errori in nuove parole purtroppo comunemente accettate.

Gli occhiali, i pantaloni e le forbici (sostantivi difettivi del singolare) sono divenuti l'occhiale, il pantalone e la forbice, cosa che trenta anni fa avrebbe ricevuto un 4 per l'errore. Il climatizzatore è divenuto il clima mentre le previsioni meteorologiche sono divenute il meteo. Si potrebbe continuare con parasinteti inventati chissà dove ed usati ormai comunemente come denuclearizzato, ospedalizzato, saccopelista, benaltrista, impiattare, acculturare e via dicendo: ormai sono neologismi acquisiti.

Sarà stato l'influsso dell'inglese che usa parole brevi (ecco perchè loro fanno belle canzoni ritmate mentre noi orrende lagne zum-pa-pa) o anche l'arrivo del famigerato dizionario (si fa per dire) T9 sui cellulari. Non è che negli states stiano meglio col degrado della lingua, ormai si legge dovunque lite invece di light, nite al poste di night e wanna o gonna per want to e going to, le translitterazioni fonetiche hanno preso il posto delle originali parole.

Tutto sommato è meglio una corretta parola inglese che non un obbrobrio grammaticale italiano .
#3120
@double mi sa che ti ho costretto io ad entrare nella tenzone, grazie la mio errore di persona, di cui chiedo venia a te e sopratutto a mars a cui va il merito di aver iniziato la simpatica discussione. Sono mortificato :sick:
Vendo

OWON HDS2202S nuovo imballo originale 190.00 eur[…]

Sono comuni interruttori a levetta DPDT. Se le due[…]

Visita il nostro canale telegram