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#2514
Non conosco la testata ma questo articolo di Mauro Bottarelli riassume quello che penso sulla questione.
#3799
Ottimo articolo.
Intendiamoci, penso che uscire dall'Europa sarà una grande sconfitta soprattutto per chi, come me, ha creduto/crede negli ideali che sottendono una unione federale modello "Stati Uniti".
Ma il fatto innegabile è che dopo oltre 17 anni di moneta unica e l'abolizione delle frontiere (2001) i cittadini europei non hanno ancora alcun controllo della politica europea, meno che mai l'Italia.
Le normative europee sulle liberalizzazioni attuate fin'ora hanno per lo più avvantaggiato banche e grandi speculatori e a farne le spese sono stati solo i cittadini.
A me sembra che l'azione praticata finora non è stata quella, auspicata, di portare gli Stati meno sviluppati al livello di benessere di quelli più sviluppati ma al contrario di ridurre in generale il costo del lavoro al livello dei Paesi con scarso benessere e minori diritti sociali.
La situazione sarà inoltre ancor peggiore se il livello di benessere economico e sociale a cui dovremo adeguarci sarà quello derivante dalle possibilità di lavoro offerte ai poveri disperati che affluiscono, ormai a decine di migliaia ogni anno, dall'Africa e dall'Asia.
Con queste premesse bene ha fatto l'Inghilterra, ma tale scelta non credo sia possibile poterla ripeterla anche qui in Italia, per diversi motivi:
1. la maggioranza degli elettori italiani (pensionati e dipendenti della pubblica amministrazione) ha diritti acquisiti che possono essere definiti "inattacabili" e che pertanto non hanno alcuna preoccupazione se per i lavoratori privati si avrà un riduzione dei salari o della disponibilità di lavoro;
2. La maggioranza dei cittadini italiani sostiene partiti tipo PD-UDC-FI- e loro derivati, notoriamente pro europa e pro integrazione a prescindere dai problemi in atto;
3. La parte economica forte (non vorrei dire lobby) del Paese non riesce a comprendere che ridurre in "schiavitù da precariato" i cittadini europei, un tempo spesso ex benestanti, significa guadagnare nell'immediato ma bruciarsi il futuro economico del Paese;
4. L'italia è inoltre un Paese con un debito pubblico fallimentare e per tale motivo non può fare scelte coraggiose di politica economica ma deve sottostare a chi gli presta i soldi per qualche giornata in più di credito.
Insomma nulla di buono all'orizzonte. Questo è purtroppo un Paese per vecchi con pensione già assicurata, ma chiamatemi pure gufo pessimista...
Vendo

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