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#2192
Ricette per cucinare i conigli, sito choc denunciato
Ai pinoli, in salmì, o sul crostino: seguaci di Ciccio Trigazzi pubblicano i modi per rosolare il coniglio.
Le associazioni animaliste: una vergogna

Nera Pizzo- I quattro conigli in padella non li digeriamo proprio. Nemmeno per scherzo. Son bastate una manciata di ore e una denuncia penale da parte delle associazioni animaliste per convincere gli ideatori del sito http://www.mangiaconigli.com a togliere dal web le ricette migliori per rosolare i coniglietti.
In salmì, in agrodolce, ai pinoli o spalmato su di un crostino, non fa differenza: mangiare il coniglio è reato. E chi ne parla va condannato senza se e senza ma.
I tapini online hanno dovuto scrivere che «questo sito è chiaramente un burla. Togliamo le ricette (tutte raccolte sul web, abbiamo semplicemente sostituito la parola “maiale” con la parola “coniglio”) perché alcune persone potrebbero prenderle sul serio e cucinare il proprio animale. L’immagine incriminata mostrava un piatto a base di maiale. Un sentito ringraziamento per la ristrettezza mentale dimostrata». Coda tra le gambe e via.

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Il portale incriminato è “dedicato a Ciccio Trigazzi, fatto fuori dalla Rai per aver detto in televisione che in passato i conigli venivano mangiati”. Il conduttore pugliese aveva avuto l’ideona di raccontare al pubblico di quando “lo si teneva per tre giorni nell’acqua del torrente” per preparare al meglio “le sue carnine bianche”. «Mi riferivo solo a un proverbio della tradizione pugliese: nel salento si dice lu porcu bbinchiatu ngira la pila capisutta» (il maiale sazio gira il piatto sottosopra), ha spiegato poi contrito. Niente da fare: mangiare i coniglietti è un tabù su cui non si discute.

Non potevano certo farla franca gli autori del sito, che consigliano di consumare la carne «soprattutto d’inverno. Per essere buoni da mangiare la loro età deve essere compresa fra tre mesi e un anno. Prima di passare all’esecuzione della ricetta scelta, tenere a bagno il coniglio per mezz’ora in una soluzione composta da un litro e mezzo d’acqua e un bicchiere d’aceto. La carne del coniglio è un po’ acquosa, quindi farla saltare alcuni minuti in padella per asciugarla. I tempi di cottura sono di circa 30-45 minuti, a seconda dell’età dell’animale».

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«È una vergogna che esista ancora gente che pubblicizza e inneggia all’uccisione dei conigli a scopo culinario - dice il presidente dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, Giuseppe Linea -. Abbiamo chiesto l’immediato oscuramento del sito, ma non ci basta: vogliamo che i responsabili vengano presi e puniti con il massimo della pena», ha tuonato. «Le leggi puniscono con il carcere chiunque maltratti o uccida un coniglio, figuriamoci poi se questa uccisione avviene a scopo culinario».
Il sito rispecchia un’abitudine dura a morire. Almeno 230mila conigli spariscono ogni anno per finire in pentola. Al Nord fa parte della tradizione: dalla Seconda guerra mondiale fino a poco tempo fa era normale metterli in forno. Il divieto arrivò nel 2015 e fu messo nero su bianco, I conigli -sottolinea il decreto- meritano le stesse tutele di tutti gli altri animali che vivono nelle nostre case o che comunque sono inseriti nel contesto familiare". Tradotto in pratica, questo significa che la loro carne non può finire prima sul bancone del macellaio e poi sulle nostre tavole e che la loro pelliccia non può essere utilizzata e commercializzata. Il regime sanzionatorio previsto non è leggero: chiunque "allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni" rischia da quattro mesi a due anni di carcere e una multa da 1.000 a 5mila euro per ciascun animale.

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D’altra parte «l’uomo mangia cose e l’animale per essere una cosa deve essere morto o addomesticato», diceva George Bataille. Di certo non può russare sul sofà di casa. La carne che abita con noi diventa parte della famiglia, ed è impossibile farla finire in un piatto: nessuno si sognerebbe di mangiarsi il nonno.

Ma le abitudini alimentari fanno parte delle società e delle culture e sono soggettive: fino a cinquanta anni fa gli antropofagi della Nuova Guinea trovavano squisita la carne umana, con una preferenza per quella di donne e bambini. Insetti, cavallette e lombrichi sono cibi prelibati per milioni di persone; quarantadue popoli mangiano conigli, moltissimi non berrebbero mai un bicchiere di latte perché secreto dalle ghiandole animali, come la saliva o il sudore. Per i cinesi invece la saliva è una prelibatezza. Gli inglesi si mangiano gli scoiattoli (per inorridire alla sola idea di una polpetta di cavallo), per noi sarebbe come cucinare Cip e Ciop. “Meat is murder”; cantavano tre decenni fa gli Smiths: “La carne è omicidio”; ingoiare bistecche è delitto. In Italia si mangiano a testa, in media, 92 chili di carne all’anno. Insomma, il cibo è un’opinione. Ma se l’uomo -come diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach- è ciò che mangia, chi spadella il coniglietto è e resta un animale.

Fonte: http://www.liberocuotidiano.it
#2195
Sono e resto dell' idea che tutte queste bestemmie siano frutto del benessere! La gente a stare troppo bene finisce che si beve quel po di cervello che gli è rimasto in testa!
Un paio di anni di magra, seria, possono bastare a rieducare questi modaioli new age e a far sparire dalle case almeno il 99% degli animali domestici!
" Lévre de cuppi" insegna!
#2261
Nera Pizzo ha scritto:.....
Il divieto arrivò nel 2015 e fu messo nero su bianco, I conigli -sottolinea il decreto- meritano le stesse tutele di tutti gli altri animali che vivono nelle nostre case o che comunque sono inseriti nel contesto familiare". Tradotto in pratica, questo significa che la loro carne non può finire prima sul bancone del macellaio e poi sulle nostre tavole e che la loro pelliccia non può essere utilizzata e commercializzata. Il regime sanzionatorio previsto non è leggero: chiunque "allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni" rischia da quattro mesi a due anni di carcere e una multa da 1.000 a 5mila euro per ciascun animale.
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Abbiate pazienza ma in Italia non esiste alcuna legge che proibisca o peggio punisca chi alleva, macella, vende e mangia conigli, il presunto divieto citato è solo una proposta di legge del 2015 di tale Michela Vittoria Brambilla da Lecco http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/conigli ... 8373.shtml
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cron ... 113059_11/
Proposta che l'associazione dei produttori avicunicoli osteggerà certamente, visto che l'italia è il primo paese al mondo per produzione e consumo di conigli. http://www.anci-aia.org/coniglio.php anche se in 25 anni c'è stato un calo del 50%.

Archiviata la bufala (o forse la bufala della bufala) si può affermare che la carne di coniglio è magra, poco calorica, con un elevato contenuto di proteine e costa anche poco . Io rispetto le abitudini di vegetariani e vegani (non ci vado a pranzo assieme) e pretendo che essi rispettino le mie: mangiare un coniglio è una scelta personale, ovviamente quando ci si può permettere il lusso di 'scegliere' cosa mangiare e non si sa neppure alla lontana cosa significhi la fame....
Bios ringraziano
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