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#12337
Vi rifaccio un po della mia storia ma seguitemi questi banalissimi ragionamenti..
intanto guardando il disegno
Immagine
dove ho immaginato un valore di massa statica come un onda stazionaria concentrica sferica di (f=h/mc^2)

ed uno invece di massa dinamica ..come una sfera deformata schematizzata per la metà contro il moto a frequenza maggiore, e per l' altra metà contraria, a frequenza minore,
[che non è questo il caso ma ripensate anche ad un effetto Doppler dovuto alla velocità del moto (v)..]

Quindi mi sono detto siccome il valore (h) di Planck è una costante, dalle grandezze di un momento angolare, come per un corpo materiale rotante, massa per velocità per lunghezza del braccio,
che si conserva anche nell' onda, per cui lo scrivo come (h=m*c*lambda) e lo chiamo "momento angolare d' onda"
(una cosa da ricordare è che il momento angolare per venir cambiato di valore abbisogna di una variazione di energia e tanto nelle onde come nelle cose della fisica classica!
..oppure quel prodotto si conserva immutato! per me da ricordare sempre!)

osserverei dunque che tra il centro di massa e le onde più periferiche probabilmente non ci sarà un istantaneo adattamento al moto, ma con dei ritardi dovuti all' insuperabilità della costante della luce
..e pertanto alle accelerazioni seguirà un mutamento di forma che quindi rimarrà persistente con la velocità divenuta costante
.. con ciò comprimendo le onde davanti al moto ed espandendo quelle dietro, rispetto al centro di massa (i motivi più precisi sarebbero meno decifrabili)

Che conservandosi questo momento ..nel chiamiamolo un "quanto" di spazio.. es. in quello dove vado ad aumentare la velocità calerà pertanto la grandezza lunghezza crescendo la grandezza massa,
come vuole la formula (h=m*c*lambda) con (c) ed (h) costanti.
Invece nel quanto dove vado ad abbassare la velocità
aumenterà la lunghezza e dunque calerà la massa per avere sempre (h) costante

..se notate la grandezza che avevo messo come "lunghezza del braccio" l' ho chiamato lambda, come la lungheza d' onda a cui poi corrisponde una frequenza.. frequenza allora differente da davanti e dietro al moto,
e quindi rappresentante una differente energia d' onda, del tipo (e=h*f) ..es. (e'=1/2h*f') nella metà "quanto" dietro al moto
..ed e"=1/2h*f" nel (metà) "quanto" davanti al moto.
Col risultato che la differenza tra queste due variazioni di energia, una aumentata e l' altra diminuita, rispetto alla frequenza in posizione statica,
mi daranno la variazione complessiva di energia per la massa in movimento a quella velocità (v)

E=1/2h*f"-1/2h*f' (già una formuletta non da poco!)

Spero fin qui mi abbiate seguito ..nel prossimo post proseguirò per banalità, fino ai risultati sempre non da poco.
Non mi rileggo tanto i semmai errori gli errori fanno parte del discutere.. che alla fine si vedrà anche meglio perché peso anche cadendo :)
#12338
Finora mi sono espresso da orrore, ma quello che mi interessa è dove voglio arrivare ..e non è che mi alleno ogni giorno improvviso ogni volta e pur poco mi ricordo delle cose che ho fatto le prime volte molto tempo fa.

Comunque dalla formula precedente adesso possiamo proseguire solo con la matematica .. e allora scrivendo che la frequenza dietro al moto diminuisca di una stessa percentuale che davanti al moto rispetto alla frequenza
statica la precedente diventa

E=1/2h*f *k% -1/2h*f/k%

Sostituendo ad h*f=m*c^2 ==>

E=1/2m*c^2*k% -1/2m*c^2/k%

adesso per la fisica ricordando che E=1/2m*v^2 ma dalle precedenti considerazioni, essendoci per una variazione di frequenza una variazione di massa,
potrei scrivere E=1/2m_relativo *v^2 ... e sostituire m_relativo=m*k%

Sicché scrivere che
1/2m*c^2*k% - 1/2m*c^2/k%=1/2*m*v*2*k%

e meraviglia delle meraviglie (che fu la prima volta scoprirlo ..per me) se ora andassi a ricavare k% da quella equazione mi verrebbe k%=1/sqrt(1-v^2/c^2) ..il fattore di Lorentz!
e da altri calcoli mi tornerebbe pure che la contrazione e l' espansione delle onde relativamente ala velocità sia proprio quella
e che interpretando in formule quei valori si arrivi alla frequenza di De Broglie
inoltre che questo discorso sulle deformazioni del campo possa spiegare bene i fenomeni di accelerazione gravitazione e forza centripeta senza ricorrere a nessuna
congettura matematica per relativizzare il tempo.

Lo ripeto salvo orrori ed errori per qualche giovane che gli interessi ..io son vecchietto e devo dire che me ne frega più poco!
se non per una qualche picca d' onore ogni tanto.. con chi voglia far discussioni sulle forze dette apparenti o scomparenti :)
#12341
..vi ri-racconto come per banalità da dilettante arrivai a pensare per un valore di massa statica ad un onda stazionaria concentrica

1) mi dissi siccome dalla formula di De Broglie si associa ad una massa in movimento una frequenza di lunghezza d' onda [Lambda=h/(m*v)]
2)certamente una frequenza non potrà venir emessa ne ricevuta da un punto di massa o questo si esaurirebbe oppure accrescerebbe, come un trasmettitore radio finisce le batterie
o le possa ricaricare un ricevitore LC
3) allora pensai che se l' onda corrispondente alla massa fosse stata invece idealizzabile stazionaria (mica l' ho vista),
che passando su di una lamella questa avrebbe oscillato tipo una corda di violino sotto l' archetto,
4) allora provai a dare un valore di frequenza a quest' onda in condizioni di staticità scrivendo [h*f =m*c^2==> f=(m*c^2)/h]
ricordando che [f=c/Lambda] ==>[Lambda= h/(m*c)] che chiamai "frequenza d' onda stazionaria statica"
5)... e quale frequenza mi darebbe questo archetto di stazionaria lo passassi sulla coda di violino alla velocità (v) ..ebbene fate i passaggi date le precedenti formulette e verrà..
..[Lambda=h/(m*v] tornando la frequenza di De Broglie! (che dopo provate a vedere col battimento davanti e dietro al moto e mi dite che succede)

Ecco fatto! d' ora in avanti non mi seguirono altro che altre conferme.. delle quali non posso scrivere un libro non ne sarei stato all' altezza e ora nemmeno all' età
Ora mi dissi che siccome le onde nello spazio vuoto avevano una velocità di propagazione costante (c) della luce, se avessi mosso il centro di massa
le periferie stazionarie avendo messo un certo ritardo per adattarsi al moto con ciò comprimendosi davanti ed espandendosi dietro al moto
dovendo conservare il momento e quindi il prodotto [m*Lambda=h/c]
Che scrivendo (h/c=kç) ==> m=kç/Lambda ..cambia la lunghezza d' onda cambia il valore di massa quando cambia una energia nel nostro problema meccanica
aggiunta o tolta dall' esterno

Allora secondo voi non vi pare che questo prodotto di momento costate (kç=h/c=m*lambda) delle onde non possa cambiare (m e Lambda) nel volume di spazio tra due pianeti,
e che ciò non possa non essere scevro di effetti il che significhi la causa delle forze gravitazionale senza andarsi a cercare assai più lontano scivolamenti spazio temporali vari..?!
Come lo sia stato anticipato nei post per le forze apparenti (in caso di accelerazioni con variazione di massa-energia F=dE/ds) e di massa in caso di moto rettilineo uniforme

Scusatemi se ho aggiunto anche qualche svarione ma a me che me frega non ho troppo tempo da perderci..
tanto so che se lo ripenserete con la vostra testa mi capirete e potrete andare avanti
..altrimenti non ci capirete nulla di nulla.. allora meglio Zio :)
#12342
..un po di tempo fa scrissi e resi pubblico questo documento

https://docs.google.com/document/d/e/2PACX-1vRa_b56_U
D6sJ3udaSOIGXCege4ljaAoibRNsqlKYZpZb6C5uBqo1QnhFLWLnKgmfbkjxSj4uNLC43/pub

dal documento si evince che la velocità della luce non è una velocità bensì una ridondanza.
Stessi seduto su di un onda di luce non avrei nessuna velocità longitudinale ma starei come in un contenitore che si riempie e
si svuota di energia elettrica o magnetica del campo ..travasando nel prossimo contenitore il suo contenuto e così via.
La "velocità" della luce sta proprio nel tempo in cui si compie questo travaso che quando i contenitori essendo messi uno di seguito all' altro, per tempi e dimensioni, la fanno sembrare una velocità longitudinale,
che comunque potrò usare come tale per fare misure

Pensate che tra due punti a distanza (s) vi siano 100000 contenitori e partendo dal primo per riempire l' ultimo mi occorra un tempo (t) allora (s/t=c)
se però potessi mettere gli stessi contenitori come se caricati nella stiva de una nave a casaccio, la velocità della luce sarebbe sempre quella per travasare quella data
energia di volume del campo da un primo contenitore all' ultimo qualunque ordine avessero.

Quindi immaginarsi seduti su di un onda al massimo vorrebbe dire paragonarsi a galleggiare su e giù come dentro un vaso che si svuoti e si riempia senza spostarsi mai di li..
.. ben altro che veder cambiare il tempo immaginandosi seduti sull' onda o in corsa longitudinale come diceva Zio..

Succederebbe che io mi muova accanto ad un raggio di luce o stia immobile la velocità con la quale vedrei riempire, con un contenitore quello successivo, sarebbe sempre la stessa,
pur davanti o dietro al moto, cambierebbero invece le dimensioni del contenitore con la frequenza relativa e il valore di massa-energia del campo, contenuta, ricordate (kç=m*Lambda), facendo tornare anche la stessa misura di (c)
longitudinale.
..ed hai voglia di far disegnini per capirci qualcosa confrontandoti con che ne pensava invece zio coinvolgendo il tempo relativo che a te non occorrerà più per avere gli stessi risultati o meglio..
essendoti però fracassato la capa e spappolato i neuroni a son di pensarci
(senza dimenticarci che con la velocità anche la nostra lunghezza vada cambiando)

Ricordatevi che sono un dilettante per passatempo, qua e la dove capita capita, e che ogni cosa vada ben interpretata e semmai tradotta e corretta con la testa di chi semmai l' appassiona..
..ma ripensateci dall' inizio del trend secondo me ne vale la pena! non mi rileggo mi stanca :)
#12372
Per quanto postato sopra, dovessi rispondere come mai la "velocità" della luce sia costante, comunque la misurassi, es. da stando immobile che in movimento
...pur essendo secondo me l' onda. solidale con lo spazio, che sta attraversando, o meglio ridondando..
scriverei che essendo la "velocità" o meglio la costante della luce data dalla formula (c=lambda*f)..

..che invece secondo me al valore di (f), potendo dare tanto il significato di (1//t), con (t) il tempo che impiegherebbe l' onda "per un travaso",
come quello di un numero di "bidoni", che in ridondanza andrei a travasare nel tempo di un secondo..

..come, sempre volendo, alla Lunghezza d' onda lambda potrei dare il significato di "larghezza di un bidone"...

..che allora essendo vero (rivedi il link) che il travaso da un bidone ad un altro avvenga con "velocità" costante (c),
mi verrebbe che contando un numero di travasi qualunque, alla fine vi fosse sempre confermato il prodotto (f*lambda=c)=costante,
per un chicchessia osservatore sia da immobile che in movimento!
( il problema l' avrei dunque risolto più banalmente osservando queste coincidenze)
..forse :)
#12373
Apprezzo troppo questo forum e non riesco a tacere, pazienza.

kookaburra ha scritto:https://docs.google.com/document/d/e/2PACX-1vRa_b56_U-D6sJ3udaSOIGXCege4ljaAoibRNsqlKYZpZb6C5uBqo1QnhFLWLnKgmfbkjxSj4uNLC43/pub
Per me la velocità della luce ( c ) altro non è che la massima velocità con la quale si alternano i campi elettrico e magnetico in un dato spazio, di costanti elettrica e magnetica definite [CUT]


L'affermazione andrebbe capovolta giacchè è il campo elettromagnetico che si propaga alla velocità che la luce assume nel mezzo in questione e non viceversa. Per inciso la luce e il campo elettromagnetico sono la stessa identica cosa.
kookaburra ha scritto:Per quanto postato sopra, dovessi rispondere come mai la "velocità" della luce sia costante, comunque la misurassi, es. da stando immobile che in movimento [CUT]


il fatto che la velocità della luce sia <costante> è un <assioma>, cioè una assunzione assunta come vera senza averne data alcuna dimostrazione. E questo lo dice chi ha appunto postulato tale affermazione
https://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/A.%20Einstein%20-Sull'elettrodinamica%20dei%20corpi%20in%20movimento%20-%201905.PDF

[...] e che inoltre per tutti i sistemi di coordinate per i quali valgono le equazioni meccaniche debbano valere anche le stesse leggi elettrodinamiche e ottiche, come gi`a `e dimostrato per le quantit`a del prim’ordine.
Assumeremo questa congettura (il contenuto della quale nel seguito sarà chiamato “principio di relatività”) come postulato, e oltre a questo introdurremo il postulato con questo solo apparentemente incompatibile, che la luce nello spazio vuoto si propaghi sempre con una velocità determinata V , indipendente dallo stato di moto dei corpi emittenti. Questi due postulati bastano a pervenire ad un’elettrodinamica dei corpi in movimento semplice ed esente da contraddizioni, costruita sulla base della teoria di Maxwell per i corpi in quiete.
[/quote]

La veridicità di tale affermazione discende dall'applicazione di uno dei tanti sillogismi aristotelici. Si fa una ipotesi e se ne deducono tutte le possibili conseguenze. Poi si verifica sperimentalmente che le conseguenze previste sia aderenti alla realtà osservata. Se l'esperimento coincide con la previsione allora ipotesi/assioma che l'ha generata è da ritenersi vero, altrimenti l'ipotesi/assioma è da ritenersi falso. Ad oggi tutte le previsioni sono state confermate dagli esperimenti, ma nulla assicura che tali esperimenti abbiano una sensibilità non adeguata a verificare eventali discrepanze.

Perchè la velocità della luce è costante? non lo sa nessuno, ma proprio nessuno, ma in fondo ce ce ne importa? Funziona e quindi va bene. BAsta essere consapevoli che è un assioma indimostrato ma solo verificato sperimentalmente. Almeno finora.
#12374
double ha scritto:Apprezzo troppo questo forum e non riesco a tacere, pazienza.

kookaburra ha scritto:https://docs.google.com/document/d/e/2PACX-1vRa_b56_U-D6sJ3udaSOIGXCege4ljaAoibRNsqlKYZpZb6C5uBqo1QnhFLWLnKgmfbkjxSj4uNLC43/pub
Per me la velocità della luce ( c ) altro non è che la massima velocità con la quale si alternano i campi elettrico e magnetico in un dato spazio, di costanti elettrica e magnetica definite [CUT]

L'affermazione andrebbe capovolta giacchè è il campo elettromagnetico che si propaga alla velocità che la luce assume nel mezzo in questione e non viceversa. Per inciso la luce e il campo elettromagnetico sono la stessa identica cosa.
kookaburra ha scritto:Per quanto postato sopra, dovessi rispondere come mai la "velocità" della luce sia costante, comunque la misurassi, es. da stando immobile che in movimento [CUT]

il fatto che la velocità della luce sia <costante> è un <assioma>, cioè una assunzione assunta come vera senza averne data alcuna dimostrazione. E questo lo dice chi ha appunto postulato tale affermazione
https://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/A.%20Einstein%20-Sull'elettrodinamica%20dei%20corpi%20in%20movimento%20-%201905.PDF
[...] e che inoltre per tutti i sistemi di coordinate per i quali valgono le equazioni meccaniche debbano valere anche le stesse leggi elettrodinamiche e ottiche, come gi`a `e dimostrato per le quantit`a del prim’ordine. Assumeremo questa congettura (il contenuto della quale nel seguito sarà chiamato “principio di relatività”) come postulato, e oltre a questo introdurremo il postulato con questo solo apparentemente incompatibile, che la luce nello spazio vuoto si propaghi sempre con una velocità determinata V , indipendente dallo stato di moto dei corpi emittenti. Questi due postulati bastano a pervenire ad un’elettrodinamica dei corpi in movimento semplice ed esente da contraddizioni, costruita sulla base della teoria di Maxwell per i corpi in quiete.

La veridicità di tale affermazione discende esclusivamente dall'applicazione di uno dei tanti sillogismi aristotelici. Si fa una ipotesi e se ne deducono tutte le possibili conseguenze. Poi si verifica sperimentalmente che le conseguenze previste siano aderenti alla realtà osservata. Se l'esperimento coincide con la previsione allora l' ipotesi/assioma che l'ha generata è da ritenersi vera, altrimenti l'ipotesi/assioma è da ritenersi falsa. Ad oggi tutte le previsioni sono state confermate dagli esperimenti, ma nulla assicura che tali esperimenti non abbiano una sensibilità adeguata a verificare eventali discrepanze.

Perchè la velocità della luce è costante? Non lo sa nessuno, ma proprio nessuno, ma in fondo che ce ne importa? Funziona e quindi va bene. Basta essere consapevoli che è un assioma indimostrato e solo verificato indirettamente tramite verifiche sperimentali. Almeno finora.[/quote]
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