- 17 ago 2022, 12:10
#12337
Vi rifaccio un po della mia storia ma seguitemi questi banalissimi ragionamenti..
intanto guardando il disegno
dove ho immaginato un valore di massa statica come un onda stazionaria concentrica sferica di (f=h/mc^2)
ed uno invece di massa dinamica ..come una sfera deformata schematizzata per la metà contro il moto a frequenza maggiore, e per l' altra metà contraria, a frequenza minore,
[che non è questo il caso ma ripensate anche ad un effetto Doppler dovuto alla velocità del moto (v)..]
Quindi mi sono detto siccome il valore (h) di Planck è una costante, dalle grandezze di un momento angolare, come per un corpo materiale rotante, massa per velocità per lunghezza del braccio,
che si conserva anche nell' onda, per cui lo scrivo come (h=m*c*lambda) e lo chiamo "momento angolare d' onda"
(una cosa da ricordare è che il momento angolare per venir cambiato di valore abbisogna di una variazione di energia e tanto nelle onde come nelle cose della fisica classica!
..oppure quel prodotto si conserva immutato! per me da ricordare sempre!)
osserverei dunque che tra il centro di massa e le onde più periferiche probabilmente non ci sarà un istantaneo adattamento al moto, ma con dei ritardi dovuti all' insuperabilità della costante della luce
..e pertanto alle accelerazioni seguirà un mutamento di forma che quindi rimarrà persistente con la velocità divenuta costante
.. con ciò comprimendo le onde davanti al moto ed espandendo quelle dietro, rispetto al centro di massa (i motivi più precisi sarebbero meno decifrabili)
Che conservandosi questo momento ..nel chiamiamolo un "quanto" di spazio.. es. in quello dove vado ad aumentare la velocità calerà pertanto la grandezza lunghezza crescendo la grandezza massa,
come vuole la formula (h=m*c*lambda) con (c) ed (h) costanti.
Invece nel quanto dove vado ad abbassare la velocità
aumenterà la lunghezza e dunque calerà la massa per avere sempre (h) costante
..se notate la grandezza che avevo messo come "lunghezza del braccio" l' ho chiamato lambda, come la lungheza d' onda a cui poi corrisponde una frequenza.. frequenza allora differente da davanti e dietro al moto,
e quindi rappresentante una differente energia d' onda, del tipo (e=h*f) ..es. (e'=1/2h*f') nella metà "quanto" dietro al moto
..ed e"=1/2h*f" nel (metà) "quanto" davanti al moto.
Col risultato che la differenza tra queste due variazioni di energia, una aumentata e l' altra diminuita, rispetto alla frequenza in posizione statica,
mi daranno la variazione complessiva di energia per la massa in movimento a quella velocità (v)
E=1/2h*f"-1/2h*f' (già una formuletta non da poco!)
Spero fin qui mi abbiate seguito ..nel prossimo post proseguirò per banalità, fino ai risultati sempre non da poco.
Non mi rileggo tanto i semmai errori gli errori fanno parte del discutere.. che alla fine si vedrà anche meglio perché peso anche cadendo
intanto guardando il disegno
dove ho immaginato un valore di massa statica come un onda stazionaria concentrica sferica di (f=h/mc^2)
ed uno invece di massa dinamica ..come una sfera deformata schematizzata per la metà contro il moto a frequenza maggiore, e per l' altra metà contraria, a frequenza minore,
[che non è questo il caso ma ripensate anche ad un effetto Doppler dovuto alla velocità del moto (v)..]
Quindi mi sono detto siccome il valore (h) di Planck è una costante, dalle grandezze di un momento angolare, come per un corpo materiale rotante, massa per velocità per lunghezza del braccio,
che si conserva anche nell' onda, per cui lo scrivo come (h=m*c*lambda) e lo chiamo "momento angolare d' onda"
(una cosa da ricordare è che il momento angolare per venir cambiato di valore abbisogna di una variazione di energia e tanto nelle onde come nelle cose della fisica classica!
..oppure quel prodotto si conserva immutato! per me da ricordare sempre!)
osserverei dunque che tra il centro di massa e le onde più periferiche probabilmente non ci sarà un istantaneo adattamento al moto, ma con dei ritardi dovuti all' insuperabilità della costante della luce
..e pertanto alle accelerazioni seguirà un mutamento di forma che quindi rimarrà persistente con la velocità divenuta costante
.. con ciò comprimendo le onde davanti al moto ed espandendo quelle dietro, rispetto al centro di massa (i motivi più precisi sarebbero meno decifrabili)
Che conservandosi questo momento ..nel chiamiamolo un "quanto" di spazio.. es. in quello dove vado ad aumentare la velocità calerà pertanto la grandezza lunghezza crescendo la grandezza massa,
come vuole la formula (h=m*c*lambda) con (c) ed (h) costanti.
Invece nel quanto dove vado ad abbassare la velocità
aumenterà la lunghezza e dunque calerà la massa per avere sempre (h) costante
..se notate la grandezza che avevo messo come "lunghezza del braccio" l' ho chiamato lambda, come la lungheza d' onda a cui poi corrisponde una frequenza.. frequenza allora differente da davanti e dietro al moto,
e quindi rappresentante una differente energia d' onda, del tipo (e=h*f) ..es. (e'=1/2h*f') nella metà "quanto" dietro al moto
..ed e"=1/2h*f" nel (metà) "quanto" davanti al moto.
Col risultato che la differenza tra queste due variazioni di energia, una aumentata e l' altra diminuita, rispetto alla frequenza in posizione statica,
mi daranno la variazione complessiva di energia per la massa in movimento a quella velocità (v)
E=1/2h*f"-1/2h*f' (già una formuletta non da poco!)
Spero fin qui mi abbiate seguito ..nel prossimo post proseguirò per banalità, fino ai risultati sempre non da poco.
Non mi rileggo tanto i semmai errori gli errori fanno parte del discutere.. che alla fine si vedrà anche meglio perché peso anche cadendo