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da kookaburra
#11718
Ho letto qua e la di questo "credito di carbonio" ..ma non ci ho capito un gran che.. ed essendo io un sostenitore della coltivazione dei boschi, che basti vedere i colori della defoliazione autunnale in Giappone
https://www.youtube.com/watch?v=7Ai6Y5GcJVw
quando ben custoditi. che razza di attrattiva potrebbero rappresentare ..Allora mi dicevo se codesti crediti di carbonio potessero o venir ceduti alle industrie, oppure in qualche modo utilizzabili per reinvestire nel bosco
..per venir al limite restituiti qualora si proceda una volta maturo al suo taglio..

Oppure ne verranno fuori altre complicazioni e basta.. che per abbattere una pianta semi-secca occorrerà la domanda alla commissione europea.. che già è quasi così! come per querce adulte ed altre piante che non si possono proprio toccare..
..ne è facile mantenere strade o vecchi metati dove addirittura si pagano le tasse comunali, anche se mezzi diroccati, oppure vanno demoliti, con tanto di domande e periti, o costose registrazioni obbligatorie al catasto se si vogliano mantenere quando non fossero stati accatastati prima..

P.s
Io però più umanamente, di questo mondo, mi chiedevo cedessi i "crediti carbonio" su delle aree boschive mie, potrei ottenere da una azienda che perciò potesse emettere più fumi inquinanti un po' di soldini :)
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da double
#11721
basta cercare su google < crediti carbonio> per vare spiegazioni accessibili a (quasi) tutti, ad esmpio
https://www.ilsole24ore.com/art/climate-change-crediti-carbonio-le-aziende-che-puntano-emissioni-zero-ADTcfaJB
Un credito di carbonio o carbon credit è un certificato negoziabile, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra.

Il credito di carbonio viene scambiato per compensare l'emissione di una tonnellata di anidride carbonica equivalente, attraverso la realizzazione di un progetto di sviluppo con intervento da parte di un ente terzo.

Acquistare crediti di carbonio (carbon credits) permette alle Aziende che emettono gas serra, di contribuire economicamente alla realizzazione e allo sviluppo di uno o più progetti di tutela ambientale. Questi progetti normalmente sono realizzati in Paesi in Via di Sviluppo, con valenze di promozione sociale e di autosufficienza economica per le popolazioni locali.

Le Aziende possono poi rendicontare lo scambio di crediti di carbonio e utilizzare un carbon label sui propri prodotti e servizi, come il nostro marchio registrato emissioni CO2 zero®
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Implementare una strategia aziendale a basse emissioni consentirebbe alle aziende una transizione graduale verso un’economia “low carbon”. Uno degli strumenti per raggiungere questi risultati è il mercato volontario dei CREDITI DI CARBONIO per compensare volontariamente quelle emissioni che non è possibile ridurre.

Compensare le emissioni di CO2 significa utilizzare dei crediti verdi generati da progetti ad impatto positivo per ridurre o neutralizzare l'impatto generato dalle proprie attività. Ogni credito ottenuto attesta l'avvenuta riduzione (o rimozione) di una tonnellata di CO2 eq. dall'atmosfera.
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Attualmente, secondo l’ente di certificazione Gold Standard, il prezzo minimo del credito di carbonio nel mercato volontario può variare da 8.20€/tCO2e per progetti di efficienza energetica a 13€/tCO2e per progetti forestali.


In sintesi
Tizio realizza un progetto che consente di ridurre/assorbire una tonnellata di CO2
Tizio si fa certificare la riduzione ed ottiene un certificato che vale 1 credito
Tizio mette in vendita il certificato sul mercato al prezzo corrente
Caio a compera il certificato e acquisisce il diritto di emettere una tonnellata di CO2
Bilancio finale della CO2 in atmosfera: Tizio -1 ton , Caio +1 ton, ambiente 0 ton
E tutti vissero felici e contenti ( indovinate un pò dov'è il trucco?)

Ad ogni modo sul tuo terreno puoi piantare un boschetto di un ettaro (100m x 100 m) che riduce di la CO2 di circa 20 tonnellate l'anno e farti certificare (a pagamento!) quante tonnellate di CO2 hai ridotto (fotosintesi diurna- respirazione notturna). Se dopo 20 anni il boschetto avreà ridotto di 100 tonnellate medie (molto meno poco col bosco giovane ) la CO2 in atmosfera, allora potrai rivendere (tramite un mediatore ed a pagamento) i tuoi 100 crediti ricavando un migliaio di euro lordi . Per calcolare l'utile devi detrarre l'ammortamento degli alberi piantumati (che avrai pur comprato da un vivaio), l'assicurazione incendi, i costi di certificazione e negoziazione, le tasse sull'utile e per ultimo devi attualizzare ad oggi il ricavo che avrai fra 20 anni (il tempo di crescita del boschetto) quando incasserai il contante.
Se sei avvezzo ai futures puoi rivendere subito i tuoi crediti ad un decimo del valolre, ci farai un centinaio di euro che ti servono come anticipo per pagare il vivaio..
Pero' l'importante è partecipare, mica farci dei soldi!

(come al solito chiedo a quelli bravi di fare i conti precisi e di correggermi)
da kookaburra
#11737
Si penso che essendo il peso della CO2 circa 1/3 in carbonio, ed il peso della legna secca di circa di 1/3 in carbonio, i due numeri coincidano, che mediamente i tagliaboschi ti considerano 1000 quintali (100 tonnellate) ogni ettaro (10000m^2), di bosco tra 20..30 anni di vita.

Perché la pianta il carbone lo accumula nel tronco e assai meno nelle foglie, dalle quali respira e rilascia umidità già molto abbondante, per la gioia delle crittogame..
Pertanto dico io avere un bosco maltenuto tutto rovi e vitalbie, dove i tronchi crescono male e poco, a meno serve al fine di asportare carbonio, che comunque nel ciclo dei tempi tornerebbe nell' aria,
sotto forma di CO2, una volta demolito da funghi e animali o bruciato naturalmente, oppure in petrolio accumulato tramite la sedimentazione dell' umus nelle paludi, tutte o quasi bonificate.

Un albero si potrebbe ridurre ad una macchina che tramite il sole divide la CO2 liberando ossigeno e accumulando carbone.. una reazione più ecologica che liberare ossigeno ed idrogeno dall' acqua
con l' idrogeno assai più sfuggente e meno contenibile..

Dunque tornassimo ad un epoca del legno, per chiudere il ciclo con quello, bisognerebbe fare un bel po di cambiamenti nello stile di vita e nei consumi, facendo anche le case in legno, e forse le strade..
..Se no il carbone delle piante dove lo accumuli ..o lo ri-pompi nei pozzi di petrolio esauriti ..dopo averlo macinato in acqua ..o lo incendi per ricavarne energia..

Allora a che serve questo credito tra gli altri bonus, crediti, per spendere altri soldi alla fine in consumi, i veri colpevoli, con il dubbio che faccia da copertura speculativa per continuare ad inquinare..
Per il trucco di rifarsi il trucco!

..Che non si abbiano a ri-trasformare i campi sacrificati all' orrore ecologico dei pannelli solari che ci son stati messi al posto del granturco, ex incentivato, ri-convertendo in boschi di Paulonia Tormentosa :)
Dimmer su aspirazione

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