- 09 dic 2018, 21:53
#6445
Da un punto di vista meramente matematico, un risultato è corretto quando è conseguenza dei presupposti.
Le aspettative non hanno niente a che fare. Se mi facesse piacere che 2+2 sia uguale a 5 e manipolando faccio in modo che 2+2 sia 5, ho ottenuto un risultato "corretto" in relazione ai presupposti taroccati, ma non a quelli veri. E anche se mi sta antipatico che 2+2=4, il risultato corretto, nel senso di "vero" è quello.
La relazione tra presupposti e risultato non ha nessuna valenza morale, è un fatto. Tanto meno aspettative.
Certamente, fino a quando riteniamo che la scienza non debba descrivere la realtà (che neppure esiste per la fisica quantistica), ma lo scopo dichirato della scienza sia quello di creare modelli per controllare la "realtà", stiamo taroccando per omissione i presupposti e i risultati sono quelli che dovremmo vedere tutti.
Però, se penso che una certa strada sia quella che mi porterà verso aspettative e queste aspettative le ritengo il massimo vantaggio senza curarmi che ci siano altre cose da considerare, il risultato non sarà corretto nel senso che non solo non si raggiungeranno le aspettative, ma si avrà un danno.
Il solo postulare che con una macchina sia possibile un rapporto di sentimenti quando non si sa definire nè cosa sono i sentimenti, nè cosa differenzi un uomo da una macchina e neppure il senso dell'esistenza delle macchine, se non in modo nebuloso e fantastico, o, se vuoi, scientificamente per modelli (validi fino a nuovo modello...), vuol dire presupporre dati errati, aspettarsi vantaggi e ottenere alla fine la matematicamente "corretta"conclusione. Che, purtroppo, non sarà quella attesa.
Pure lasciando perdere la logica e limitandosi al famoso senso comune, il vecchio e desueto buon senso: preferisci lasciare l'essenza della vita dell'uomo in gestione ad una macchina piuttosto che lavorare per far crescere quello che di umano c'è nell'uomo? Sembra di leggere Asimov, con la sua specie umana di nessun valore e nessun senso, il cui futuro è manipolato da una macchina, positronica finchè vuoi. Dove starebbe il senso dell'esistenza? La risposta alle tre domande?
Alla discoteca abatjuor se ci fosse stato il robot carismatico non sarebbe successo nulla?
O piuttosto non sarebbe successo nulla se gli esseri umani partecipanti, dai presenti ai proprietari allo sprayatore, fossero stati coscienti di essere umani e non a livello di branco animale, senza necessità di balie robot? (ma forse in tal caso non sarebbero stati neppure presenti,visto il livello dello spettacolo atteso...)
Costruiamo macchine cercando di sapere cosa e come, per essere creatori, per avere chi svolge lavori della sua natura, non per avere sostituti dell'intelligenza o , peggio, dell'anima.
Le aspettative non hanno niente a che fare. Se mi facesse piacere che 2+2 sia uguale a 5 e manipolando faccio in modo che 2+2 sia 5, ho ottenuto un risultato "corretto" in relazione ai presupposti taroccati, ma non a quelli veri. E anche se mi sta antipatico che 2+2=4, il risultato corretto, nel senso di "vero" è quello.
La relazione tra presupposti e risultato non ha nessuna valenza morale, è un fatto. Tanto meno aspettative.
Certamente, fino a quando riteniamo che la scienza non debba descrivere la realtà (che neppure esiste per la fisica quantistica), ma lo scopo dichirato della scienza sia quello di creare modelli per controllare la "realtà", stiamo taroccando per omissione i presupposti e i risultati sono quelli che dovremmo vedere tutti.
Però, se penso che una certa strada sia quella che mi porterà verso aspettative e queste aspettative le ritengo il massimo vantaggio senza curarmi che ci siano altre cose da considerare, il risultato non sarà corretto nel senso che non solo non si raggiungeranno le aspettative, ma si avrà un danno.
Il solo postulare che con una macchina sia possibile un rapporto di sentimenti quando non si sa definire nè cosa sono i sentimenti, nè cosa differenzi un uomo da una macchina e neppure il senso dell'esistenza delle macchine, se non in modo nebuloso e fantastico, o, se vuoi, scientificamente per modelli (validi fino a nuovo modello...), vuol dire presupporre dati errati, aspettarsi vantaggi e ottenere alla fine la matematicamente "corretta"conclusione. Che, purtroppo, non sarà quella attesa.
Pure lasciando perdere la logica e limitandosi al famoso senso comune, il vecchio e desueto buon senso: preferisci lasciare l'essenza della vita dell'uomo in gestione ad una macchina piuttosto che lavorare per far crescere quello che di umano c'è nell'uomo? Sembra di leggere Asimov, con la sua specie umana di nessun valore e nessun senso, il cui futuro è manipolato da una macchina, positronica finchè vuoi. Dove starebbe il senso dell'esistenza? La risposta alle tre domande?
Alla discoteca abatjuor se ci fosse stato il robot carismatico non sarebbe successo nulla?
O piuttosto non sarebbe successo nulla se gli esseri umani partecipanti, dai presenti ai proprietari allo sprayatore, fossero stati coscienti di essere umani e non a livello di branco animale, senza necessità di balie robot? (ma forse in tal caso non sarebbero stati neppure presenti,visto il livello dello spettacolo atteso...)
Costruiamo macchine cercando di sapere cosa e come, per essere creatori, per avere chi svolge lavori della sua natura, non per avere sostituti dell'intelligenza o , peggio, dell'anima.