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da fumino
#6481
Mars non è discorso tra sordi...io credo ne sia nata un'interessante discussione che ponga all'attenzione i diversi punti di vista dai quali osservare l'introduzione e le proposte dell'empatia digitale. Abbiamo scandagliato potenziali pro e contro, ci siamo confrontati in modo molto interessante.
E, soprattutto, credo siamo tutti d'accordo nel ritenere di maggiore importanza la presenza umana e la maggiore umanizzazione per prevenire e gestire ogni situazione.
Mars e Double vi ringrazio entrambi per l'entusiasmante confronto, elettronica.cc si sta dimostrando un canale molto interessante e sono felice di farne parte :)
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da Maxim
#6483
Questo post sfocia in un terreno minato dove si puo dire tutto e il contrario di tutto.

A mio modo di vedere, l' empatia prevede sempre la presenza di due o piu esseri viventi capaci di reagire a degli stimoli ma sopratutto essere in grado, in qualche maniera, di elaborarli e tradurli in stati d' animo. E' stata osservata negli animali, il che dimostra che non necessariamente l' essere vivente debba essere intelligente come l' essere umano per elaborare l' empatia.
Trovo che applicare il discorso dell' empatia all' elettronica e alle sue attuali tecnologie sia piuttosto azzardato e fuori luogo oltre che utopico.
Per quanto il cervello umano possa rimanere sorpreso nel vedere il progresso conferire alle macchine una certa “autonomia” decisionale, rimane sempre evidente l' incapacità delle tecniche attuali nel conferire all' AI una capacità decisionale completamente autonoma.
Empatia, complicità, ma anche i sentimenti, l' invidia etc etc per essere emulate vanno ben oltre la stesura di un enorme software ricolmo di variabili da computare.
E se è vero che l' accesso all' intelligenza implica l' organizzazione di 3x10^28 particelle elementari che computano un “software” senza fine steso e corretto durante la propria esistenza, parlare di Empatia o altro, emulato dalle odierne tecnologie, sembra come domandare se una montagna puo partorire un topolino!
fumino ringraziano
da mars
#6485
Emapatia: Capacità di porsi nella situazione di un'altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell'altro.

Dunque, empatia riguarda non la volontà o l'intelligenza (in senso umano), ma la sfera dei sentimenti e delle sensazioni, ovvero della parte dipendente dall'anima (o psiche) che è comune agli anima-li e all'uomo.

Una macchina è un qualcosa di creato dall'uomo per svolgere una attività in emulazione o potenziamento di una caratteristica fisica.
Una macchina elettronica emula le funzioni del cervello. Pensare che sia possibile introdurre nelle macchina le funzioni dell'anima perfino un ribaltamento del transumanesimo (che è il mettere funzioni della macchina nell'uomo).

Concordo quindi con Maxim, anche se ritengo che non sia un fatto di tempo ed evolouzione tecnologica, con i presupposti attuali, la possibilità di avere al massimo macchine che simulano sentimenti che non sono in grado di avere propri.

Quindi, ci può essere empatia con una macchina tanto quanto ce ne può essere con un sasso. Ognuno è libero di coltivare le sue illusioni.
Maxim, fumino ringraziano
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da double
#6491
Maxim ha scritto: [CUT] Empatia, complicità, ma anche i sentimenti, l' invidia etc etc per essere emulate vanno ben oltre la stesura di un enorme software ricolmo di variabili da computare. [CUT] parlare di Empatia o altro, emulato dalle odierne tecnologie, sembra come domandare se una montagna puo partorire un topolino!


mars ha scritto:CUT] Una macchina è un qualcosa di creato dall'uomo per svolgere una attività in emulazione o potenziamento di una caratteristica fisica. [CUT] Una macchina elettronica emula le funzioni del cervello. [CUT]
Quindi, ci può essere empatia con una macchina tanto quanto ce ne può essere con un sasso [CUT]


Niente è mai tutto bianco e tutto nero, in mezzo ci sono molte sfumature di grigio ( con 16 bit ce ne sono circa 64.000).
Nessuno sano di mente puo' affermare che una macchina potrà arrivare ad AVERE l'empatia disponibile ad un umano o anche solo ad un cane o altri animali sociali. Tuttavia e' ragionevole affermare che sia possibile SIMULARE qualche larvata forma di empatia, minima ma percepibile da un essere umano.

Ad esempio i vari assistenti vocali (Siri, Alexa, Cortana, ecc) stanno imparando a riconoscere le inflessioni vocali di chi le interpella: usano metodi di deep learning confrontando molti milioni di voci con relative inflessioni verificandone i riscontri qunado ne usano di simili per impararare quale sia quello piu' adatto da usare in risposta ad una richiesta fatta con un certo tono.
Non importa assolutamente a nessuno che una macchina acquisisca una reale capacità empatica ma importa moltissimo a parecchi che chi ascolta gli assitenti vocali PERCEPISCA una sorta di comprensione del proprio stato d'animo attuale. Il fine non è lal'empatia ma far credere di vaerla e farci un sacco di soldi (o peggio).

Ma davvero nessuno ha notato i lievissimi ma percettibili cambiamenti di inflessione vocale nelle risposte vocali di google navigator dopo qualche mese di comandi vocali impartiti dal guidatore? Qualcuno diceva agli amici che il suo navigatore gli risponde a tono: illusione o percezione subconscia?

Io sto "addestrando" una nota assitente vocale a dire parolacce e frasi maleducate , fra qualche mese vedremo come andrà a finire....
fumino ringraziano
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da Maxim
#6492
double ha scritto:Ad esempio i vari assistenti vocali (Siri, Alexa, Cortana, ecc) stanno imparando a riconoscere le inflessioni vocali di chi le interpella: usano metodi di deep learning [ CUT ]

Io sto "addestrando" una nota assistente vocale a dire parolacce e frasi maleducate , fra qualche mese vedremo come andrà a finire....


Personalmente passando tante, troppe, ore alla guida, mi ritrovo spessissimo ad usare i comandi vocali sullo smartphone per esplicare quasi tutte le normali funzioni che regolarmente si fanno interagendo sul monitor del medesimo. Dopo anni passati a bestemmiare davanti a questi "progressi" ho appreso che non è l' assistente vocale che fa passi avanti ma l' uomo che accetta di fare passi indietro per poter interagire correttamente con l' assistente vocale. E' vero che la sintesi vocale sà meno di macchinoso rispetto al passato. Non vi è comunque progresso ne evoluzione nel dover esplicare un concetto con inutili e arcaici giri di parole in più perchè l' assistente vocale non è capace di capire il vero senso della domanda o della richiesta posta. Il fido assistente della big G ancora necessita di "punto di domanda" pronunciato alla fine, per conferire a quanto detto il senso interrogativo. Inserire in un dialogo fiumi di parole altrimenti vane non è un progresso, anzi!
Dopo anni di utilizzo ancora non siamo entrati in empatia e tutto rimane freddo e distaccato come il giorno che ci siamo casualmente incontrati. Probabilmente è male comune a tutti gli assistenti vocali quello di essere duri di comprendonio in quanto anche il mio non impara affatto. E se il tuo assistente vocale non ha ancora imparato una parola sconcia, il mio ancora non ha ancora imparato il senso della parola "ajò" !
Neanche tantissime persone però! :? :? :? :? :? :? :? 8-) 8-) :P

In compenso, credo ancora oggi, nel vostro account google potete trovare, nero su bianco, l' elenco di tutte le vostre chiacchierate o interazioni fatte con il vostro "simpatico" assistente vocale, bestemmie comprese, giusto per la privacy :)
fumino ringraziano
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da fumino
#6493
double ha scritto: Io sto "addestrando" una nota assistente vocale a dire parolacce e frasi maleducate , fra qualche mese vedremo come andrà a finire....


Nooooo!! Fantastico!!!!! Questo sarebbe un assistente vocale che userei...costerebbe di certo meno dello psicoterapeuta per imparare a esprimere la mia rabbia :D :D :D :D

è pur vero che prendere in considerazione la scarsa privacy di queste conversazioni con l'assistente vocale, le potenziali ricadute nel nostro stile di interazione nel relazionarci e l'idea di assoggettarsi all'obiettivo di riempire le casse di qualcuno fa molto riflettere.
Ancora una volta, credo che il fattore determinante nell'uso funzionale di questi mezzi e di tanta tecnologia risieda nella nostra capacità di usarli come mezzi e non di arretrare di fronte a loro. Loro macchine, noi persone...un mantra ovvio, eppure così ignorato per certi versi.
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da Bios
#6502
Ragazzi e meno ragazzi (che nel profondo siamo ragazzi tutti),
non dirò che non mi aspettavo una conversazione del genere, anche perché in effetti sono queste le divagazioni che volevo leggere da queste parti, ho molto apprezzato, grazie! Ho seguito con entusiasmo e non ho partecipato, perché talvolta vengo percepito come assolutista: nel caso specifico radicata mentalità scientifica, però sto cercando di cambiare! Ahahaa :D

È stato divertente, anche, leggere le mie stesse posizioni espresse da più parti.
Gradevole anche il mood. Continuate così!

p.s.:
@fumino, complimenti per la scelta dell'argomento e per aver tenuto testa a noi zucconi troppo orientati al pragmatismo. Siamo tecnici e ci allevano così ;)
Maxim, fumino ringraziano
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da fumino
#6504
Bios, grazie per l'apprezzamento. Scopro con piacere che anche le pecore nere hanno la loro utilità e mi sento nel posto giusto.
Attenzione tra realtà distorta dalla percezione e il trasmettere inconsciamente messaggi sul nostro conto...volenti o nolenti, consapevoli o no, siamo noi stessi a influenzare le opinioni altrui sul nostro conto. E nel caso avessi ragione nel definirti assolutista (caratteristica che non credo ti appartenga totalmente e con buone tesi a mio sostegno a tal riguardo rintracciabili all'interno del forum), a maggior ragione aprirsi al confronto tornerebbe utile. Qualsiasi sia il nostro bagaglio culturale, la nostra formazione, il nostro sistema di valori, la nostra personalità, abbiamo sempre qualcosa da dare agli altri. Sta solo a noi scegliere di non essere avidi e distribuirci generosamente a chi incrocia il nostro percorso.

ps. @Bios per ogni allevamento intensivo e pragmatismo, esiste sempre un perturbatore strategicamente orientato pronto a incentivare la ricerca di nuovi equilibri ;) :D 8-) :P
da mars
#6506
La "realtà" è distorta dalla percezione ????

In tal caso, come puoi definire una "realtà"che non sia altro che un riflesso di tuoi problemi percettivi?
E, di fronte ad una "realtà" distorta dalla "percezione", quale senso avrebbe un qualsiasi comportamento o scelta, se non una mera casualità ?

Quanto al fatto che siamo noi a generare una opinione negli altri, non vedo come possa essere diversamente. Difficilmente vedrei come sia possibile dare una opinione su qualcuno se non dopo averlo almeno incrociato.
Però, se poi aggiungiamo il filtro del punto precedente, che senso avrebbe questa opinione?

Quanto al distribuire e al dare, è tutto da discutere.
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da fumino
#6507
"Realtà distorta dalla percezione" sottende una differenza tra reale e percepito...esiste una realtà oggettiva, ma noi ci approcciamo alla realtà soggettivamente e dunque possiamo confondere il reale dal percepito. Si possono fare una miriade di esempi a tal riguardo.
Per esempio, io percepisco l'ostilità di Mars nei miei confronti...ma quanto la realtà che percepisco è reale o distorta dalla mia percezione?

Cosa si potrebbe discutere sul distribuire e il dare?
L'argomento mi è particolarmente caro...la mia bilancia ha bisogno di essere ricalibrata.
Bios ringraziano
Dimmer su aspirazione

Ciao a tutti ho una ventola di aspirazione in came[…]

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