Che le precedenti, in parte o in tutto, siano stati prodotto di fenomeni ciclici (o anche accidentali vedi maxi-eruzioni, meteoriti vaganti) non c'è dubbio. Differenza sostanziale tra la VI e quelle già avvenute è che, per quanto ne sappiamo oggi, non c'è stato essere vivente abbastanza "senziente" da essere in grado di autodeterminare senso e conseguenze delle proprie azioni ed eventualmente rivedere le proprie priorità o se vogliamo essere cosciente del proprio ruolo nel sistema Terra. Su quest'ultima ci torno fra poco.
La questione non è tanto l'inquinamento o le emissioni o un singolo fattore isolato dagli altri, piuttosto diversi aspetti concorrono per creare un problema più grosso. Deforestazione, antropizzazione degli ambienti selvatici, inquinamento (e non parlo solo di CO2) da operazioni estrattive di petrolio o gas naturale in larga, enorme, ABNORME scala. In questo contesto le bestie non hanno assolutamente alcuna possibilità nel determinarsi, modificare il loro ambiente e nè tantomeno modificare la loro natura per adattarsi alle nuove condizioni. Noi si e per continuare a trasformare a turno il pianeta O in giardino, parco, orto, discarica (secondo le necessità), si finisce col togliere cielo e casa a chi non è capace di assicurarsela.
Semplificando (me lo si conceda), il fatto non è tanto che queste specie dal momento della loro estinzione le si potrà vedere solo in un museo da impagliati o in illustrazione, ma che si va ad interrompere la catena trofica, intere nicchie ecologiche si ritrovano vuote mentre altre specie ne prendono il posto in un crescendo di scompensi, sovrappopolazione per mancanza di predatori o morte di predatori per mancanza di prede in un processo a valanga che difficilmente verrà arrestato prima di alterare l'intero ecosistema. Teoria dei Giochi.
Riprendo la notizia in lingua originale, interessante la lista inclusa:
http://www.pixable.com/article/heres-every-single-animal-that-became-extinct-in-the-last-100-years-photos-67674Sul ruolo dell'uomo, come promesso poco sopra. Visto che la questione è filosofica mi avvalgo dello strumento filosofia per rispondere. L'uomo, in quanto unico essere (di nostra conoscenza) ad avere raggiunto un certo grado di consapevolezza, avendo la facoltà di modificare il territorio a suo esclusivo ed unico vantaggio, avendo tutti gli strumenti per distruggere (volendo può già farlo) o preservare ha una grossa, enorme responsabilità. Ma non ho risposto: l'uomo letteralmente è la
materia che si fa senziente sopra ogni altra forma di vita,
universo che osserva se stesso ed in quanto tale e tenendo conto della premessa è chiaro che ruolo dell'uomo se non altro e quello di custodire, preservare ed inoltre, considerando la dotazione in materia grigia, altro ruolo è quello di studio ed incremento della conoscenza. Se così non fosse allora, non vedo a che serva avere tali caratteristiche se non per finalizzarle allo scopo di riprodursi per esaurire tutto o fin quando sarà la mancanza di risorse a dare una bella regolata.
Estinzioni cicliche e non, ce ne sono state e ce ne saranno altre. La naturà farà il suo corso ma non sarà la fine del mondo, al massimo nella peggiore delle ipotesi saremo artefici e catalizzatori (in tempi relativamente brevi) della nostra stessa estinzione. Il motore troposfera continuerà a sopravvivere sotto nuova forma e con nuove relazioni. Il vero delitto è avere la possibilità di fare qualcosa di concreto e scegliere di non farlo, anzi continuando a sostenere una crescita (e non solo demografica) letteralmente insostenibile. I campi agricoli non sono infiniti come non è infinità la loro fertilità, le risorse minerarie ed energetiche non sono infinite neppure quelle. Circondati da pattume di ogni genere e categoria, pieni di bisogni fittizi, vittime del dio possedere, trappola di consumismo; ancora, deviati da quotidiane aberrazioni come il dovere recarsi a decine a volte centinaia di chilometri SOLO PER LAVORARE, giornalmente. Varie ed eventuali.
Tutto questo è insostenibile.
Così la penso.
Saluti.
“Primum non nocere, secundum cavere, tertium sanare” (S. Largus)
“Chi tace e piega la testa muore ogni giorno, chi parla e cammina a testa alta muore una sola volta“ (G. Falcone)