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#5226
Ciao a tutti, sono in procinto di scegliere il Diploma da prendere. Da sempre ho una grande passione per l'elettronica e vorrei prendere un diploma che possa aiutarmi a coltivare questa passione. Sapete consigliarmi qualche corso di formazione professionale? Quale scuola mi consigliate in Sicilia?
#5228
Ciao, di dove sei di preciso? Quanti anni hai?
#5280
Domanda provocatoria ma non troppo: se hai una grande passione per l'elettronica, per quale moivo intendi prendere un diploma per coltivare tale passione?
L'elettronica che intendi tu a 13 anni non ha nulla a che vedere con l'elettronica nota ai docenti di qualunque scuola tecnica tu voglia frequentare.
A mio parere è il concetto stesso di scuola a non aver più senso, almeno nell'ambito delle discipline a costante e rapidissima evoluzione come l'elettronica.
Intendiamoci, non sto affermando che frequentare una scuola e prendere un diploma sia inutile; sto solo discutendo l'ipotesi che prendere un diploma sia davvero d'aiuto per coltivare una passione per l'elettronica.
L'elettronica che tu vedi ora non è più "a misura d'uomo" come poteva essere quella di trenta o quaranta anni fa.
Trent'anni fa potevi entrare in un negozio e acquistare un sacchetto di pezzettini con cui mettere insieme un amplificatore audio, un temporizzatore per luce scale, una sirena per antifurto, osservando dal vivo il funzionamento dei singoli e il funzionamento degli insiemi.
Esisteva una relazione diretta fra gli oggetti e i comportamenti, e aveva senso conoscere i principi alla base dell'elettricità e del magnetismo, affinché un'idea generica potesse diventare pian piano un'idea specifica.
Oggi, se sei fortunato, puoi solo scegliere da una lista la piastrina "shield", "cape", "hat" o altro buffo nome, che fra mille altre cose prometta almeno in parte di svolgere la funzione che cerchi.
Purtroppo le piastrine colorate che vedi in rete non ti offrono più alcun aggancio pratico coi pensieri di Ohm, Volta, Ampere, Thevenin, Kirchhoff, Gauss, che devi conoscere per conseguire il diploma, e questo, dal mio punto di vista, è molto ma molto frustrante.
Le descrizioni più o meno tecniche delle piastrine si limitano al solo aspetto commerciale: collega il filo nero al bollino nero e il filo rosso al bollino rosso; scarica la libreria versione 3 (non la 3.1 perché sappiamo che non funziona); esegui il download, l'upgrade, il service pack, poi premi due volte il tasto INVIO, recita una preghiera e, se il drone non si alza da terra ma anzi sprofonda di qualche centimetro, vai sul forum e chiedi aiuto.
Scherzi a parte: in quale punto del discorso vedi una qualche remotissima relazione fra teoria e pratica?
A scuola ti parlano di Ampere; in rete, sotto la stessa lettera, al massimo trovi Arduino :-)
#5281
Chiacchiere a parte. Valido fino ad un certo punto il discorso di @zioelp, perché va bene i modulini pronti, unire i fili on-the-go e ben sperare ma se non possiedi solide basi, non avrai una beneamata idea, di quello che stai facendo e perché funziona.
È vero, che progettazione e produzione, nonché risorse relative sono migrate verso i mercati orientali (e non solo), ma è anche vero che l'innovazione, la novità può partire da qualsiasi parte del globo, anche dalla tua cameretta e se non hai gli strumenti cencettuali, l'apparato teorico e la preparazione generale necessaria per poterla sviluppare in concreto, assolutamente non andrai da nessuna parte.

Segui il tuo cuore, segui la passione anche perché in seguito te ne potresti seriamente pentire.

Anteposto questo. Personalmente, ti sconsiglio vivamente la formazione professionale. Scegli un corso quinquennale presso un istituto tecnico industriale.

Scelte papabili a Catania:

Saluti. ;)
#5290
Forse non mi sono espresso in modo chiaro: sono il primo a dire che senza basi non si fa molta strada, e personalmente "odio" i moduli già pronti proprio perché, appunto, non lasciano vedere come funzionano (quando funzionano).
Posto che senza basi non si fa molta strada, il mio dubbio riguarda il fatto che tali basi debbano per forza provenire ancora da una scuola "old style" da frequentare fisicamente per cinque lunghi anni.
I cinque lunghi anni sono stati introdotti quando le informazioni erano disponibili solo in forma cartacea, ed erano organizzate con il metodo "leggi questo, ricorda quest'altro, memorizza quasta tabella e ripetila pari-pari all'esame".
Oggi le informazioni viaggiano in forma più chiara, più rapida, più fruibile, e a mio giudizio permettono un approccio "top down" come valida alternativa al classico "bottom up" scolastico.
A scuola ti dicono semplicemente che esistono i resistori, i condensatori, gli induttori, e ti presentano decine di formule con il quale calcolare tutto e il contrario di tutto. Dopo sei mesi sai che esistono i resistori e sai calcolare quanti ohm vengono fuori collegandoli in serie, in parallelo, e in serie-parallelo. Purtroppo, a meno che tu non venga assunto in un'azienda che fabbrichi resistori, non ti capiterà mai di mettere in pratica tale conoscenza, per il semplice fatto che i resistori oggi disponibili son venduti in confezioni di 5000 pezzi, e per collegarli devi avere un circuito stampato, visto che son talmente piccoli da non avere più le "zampette" e le simpatiche strisce colorate che ancora vedi sui libri di testo.
Il circuito stampato non lo puoi costruire in casa, quindi, per un verso o per l'altro, sei costretto a ricorrere ai malefici modulini già pronti.
Ciò detto, sapendo che oggi i resistori (almeno in campo hobbistico) servono solo per collegare i LED alle uscite di un microcontroller, tanto vale partire dal microcontroller e dai LED, e poi, spinti dalla curiosità, andare in rete e cercare la voce "resistori": in venti minuti, compresa la pausa caffé, otterresti le stesse "basi" di un mese di scuola, col vantaggio che ora ti rimarrebbero impresse perché frutto di una ricerca mirata, non di una mera imposizione noiosa mentre pensavi ad altro in attesa della campanella.
#5292
zioelp ha scritto:Il circuito stampato non lo puoi costruire in casa, quindi, per un verso o per l'altro, sei costretto a ricorrere ai malefici modulini già pronti.

Personalmente, al triennio, tramite fotoincisione e fra gli effluvi di percloruro ferrico scaldato a fiammella di fornelletto da campo in tegame di cotto smaltato (fuori, a dicembre, in balcone) e gli spruzzi di sodio idrossido stampavo a casa i circuiti delle esercitazioni scolastiche, per me e per tutti i compagni che ne facevano richiesta, facendomi corrispondere il proletario importo di L 1.000 a C.S. a titolo di rimborso spese. Facevo prima a stamparli in proprio invece che aspettare che lo smaltimento svuotasse i fusti scolastici degli esausti.
I fortunati benedetti da Domini Iddio, solo dopo aver dimostrato di sapere usare pennino e lucido, usavano OrCAD su DOS in aula. Erano i tempi del pentium 100 con le microventole che ronzavano come coleotteri ed io fortunello possedevo un 486 per sbrogliare, programmare e giocare a DOOM; il pc per tutti era ancora una eresia. No Internet che collegarsi costava e tanto, le caselle email erano ancora a pagamento. Il disappunto a disegnare footprint che in libreria non c'erano mai e le ore di laboratorio erano solo due per volta. Facevamo sia THD quanto SMD, singola e doppia faccia. Positive 20 a decilitri e per seccarlo rapidamente era dedicato il fornetto del mulino bianco. I master ritoccati con il pennarello indelebile a pranzo. A cena, controllo qualità che domani si consegna. Tranciatura e foratura in aula, litigandoci a turno il trapano a colonna. Montaggio e collaudo.

Tanto per dire che fare i PCB a casa si può e si fa. Se mi gira e di tanto in tanto mi gira, invece che chiedere al service, oggi se devo fare un prototipo veloce non spedisco, lo stampo in laboratorio e piste di segnale a 12mil non sono un miraggio senza particolari macumbe.

zioelp ha scritto:Ciò detto, sapendo che oggi i resistori (almeno in campo hobbistico) servono solo per collegare i LED

Senza Ohm, il led non si accende. Piuttosto come Ungaretti: "s'illumina d'immenso". Dopo transita per il bidone dei rifiuti RAEE. :lol:
C'è chi per hobby si diletta nell'analogico, c'è livello e livello ma parliamo di scuola. Kirchhoff, Thevenin e Norton se qualcuno almeno la prima volta non te li spiega, non sarà una videolezione su YouTube ad infondere virtute e canoscenza.
Libri, cifosi e bulbi oculari insanguinati fino alle 23.00, dal lunedì al venerdì; le lezioni di Elettrotecnica: macchine magnetiche rotanti (e non) incrociate con le lezioni di Matematica, anche perché senza col cardo mariano che si capiva qualcosa del resto. Trigonometria a gogo. Vettori, tensori, fasori, numeri complessi.TDP (tecnologia, disegno, progettazione): processi produttivi, teoria dei semiconduttori e laboratorio. Inchiostratura a china e trasferelli. Tristo scoramento ogni volta che una ignobile goccia d'inchiostro s'arrischiava a cadere sopra il lucido. Per la disperazione ho imparato a fare a meno del normografo, rapidograph a mano libera e movimenti calibrati. Schema elettrico, sbroglio, disposizione componenti, relazione e discussione.
Quando mai si ha l'onore da 16enne di mettere le mani sopra un Tek 468 da 400Mhz negli anni '90? Multimetri Fluke da banco, Stazioni saldanti Weller, Generatore di funzioni e analizzatori di spettro Rohde & Schwarz. Alimentatori di ogni genere, specie e tipo. Un patrimonio a disposizione. Dire che mi sono "divertito" è un eufemismo.
Telecomunicazioni: antenne, modulazioni, teoria dei segnali. Non dimentichiamoci Sistemi: Bode, Laplace, etc. Digitale e li ti si apre un universo fatto di porte logiche e relative reti combinatorie: latch, flip-flop, contatori, registri, multivibratori. Elettronica: bjt, mosfet, reti di polarizzazione automatiche e non, operazionali, etc. Ovviamente elenco parziale e non esaustivo.
Letteratura, Storia, Inglese, Diritto nominiamole pure che senza queste non sarei in grado di esprimermi in terrestre, sopravvivere all'estero, interpretare un decreto ed avere cognizione generale dell'impianto giuridico\normativo UE, ei fu italico.

Tutto questo dal terzo anno fino a metà del quarto. L'altra metà del quarto e tutto il quinto in gergo noi si usava l'espressione "fare il botto". Sono sicuro che si usa ancora.

zioelp ha scritto:in venti minuti, compresa la pausa caffé, otterresti le stesse "basi" di un mese di scuola, col vantaggio che ora ti rimarrebbero impresse perché frutto di una ricerca mirata

Siamo certi che detto approccio top-down possa offrire le basi per buttarsi a pesce in quello che s'ha da venire negli entusiasmanti mesi a seguire? Perchè dopo internet non siamo diventati tutti ingegneri? A che serve la scuola?
Semplifico. Questi fenomenali modulini tuttofare erano stati concepiti e partoriti per dare la possibilità agli "artisti", di potersi esprimere senza scrivere una sola riga di codice e di connettere in cascata tutto su tutto senza avere minima cognizione dei perché e dei per come, basta unire qualche filo, caricare lo sketch ed incrociare le dita. In realtà sono molto utili anche in fase di prototipazione e se sai come usarli sono manna dal cielo, fatte le dovute premesse ed i distinguo del caso. Torniamo agli artisti. Non chiamiamoli tecnici. Se la disciplina non si chiama elettronica, avendone per scisma perso i connotati allora è un movimento a parte.

Epilogo, vuoi fare il maker? (giocare), "studia" su YouTube e va bene così
Vuoi capire davvero qualcosa e fare strada? Ergo scegli un piano di studi degno del proprio nome. Poi se vuoi puoi sempre farti chiamare maker ma a ragion veduta.

Saluti.
#5293
Bios ha scritto: ... stampavo a casa i circuiti ... Tanto per dire che fare i PCB a casa si può e si fa.

L'ho fatto anch'io, e proprio perché l'ho fatto quando l'hai fatto tu che reputo improbabile che il nostro amico tredicenne voglia / possa farlo adesso, nell'anno di (dis)grazia 2018.
Tanto per parlare, allego una foto di un prototipo che sto realizzando.
L'ho pensato, disegnato, sbrogliato e assemblato senza ricorrere a servizi esterni, e programmerò i due microcontroller in C e Assembly senza avvalermi di servizi esterni, pur non avendo alle spalle un percorso scolastico istituzionale dedicato all'elettronica e all'informatica.
Ovviamente, per saldare a mano 571 via, ho applicato a dovere la nota formula "pazienza x pazienza x 3.14" :-)
Ri-ovviamente, conosco e potrei descrivere ogni virgola del progetto, visto che nessuna parte è frutto di copia & incolla o è stata nascosta dietro l'aggettivo "virtuale".

Bios ha scritto:Senza Ohm, il led non si accende.

Non lo metto in dubbio, ma credo che saldando prima e leggendo poi, invece del contrario, si ottenga alla fine la stessa identica luce.

Bios ha scritto:C'è chi per hobby si diletta nell'analogico, c'è livello e livello ma parliamo di scuola. Kirchhoff, Thevenin e Norton se qualcuno almeno la prima volta non te li spiega, non sarà una videolezione su YouTube ad infondere virtute e canoscenza.

Su questo potremmo discutere per ore senza trovare un accordo, ma non vedo perché uno stesso docente dovrebbe spiegare con chiarezza in aula, dove riceve uno stipendio a prescindere dai risultati, e spiegare invece confusamente in studio, dove entra col preciso e solo intento di non lasciare dubbi a chi si troverà dall'altra parte della videocamera.

zioelp ha scritto:Perchè dopo internet non siamo diventati tutti ingegneri? A che serve la scuola?

Non so rispondere, e per chiudere l'argomento butto lì un parallelo su cui riflettere: perché l'assemblaggio di un coso elettronico attuale richiede un tempo cento volte minore di quello di un apparecchio di trent'anni fa, ma "l'assemblaggio" di un ingegnere richiede ancora lo stesso identico tempo di due secoli fa?
Allegati
IMG_0688.JPG
Prototipo di un coso elettronico moderno :-)
#5294
Inutili polemiche, a mio parere.

mario13 ha chiesto un consiglio sul suo futuro di studio in base ad una "passione" per l'elettronica.

I consigli per un itis nella sua città sono stati dati.
Io ho aggiunto il consiglio di elettronica indirizzo robotica-automazione perchè è uno dei titoli maggiormente richiesti. Un laureato triennale in questa direzione, con un buon voto di uscita, trova posto nel settore entro pochi mesi.
Cosa che non capita per IT, elettronica generale (a meno di 110), etc. C'è solo aerospaziale che performa allo stesso livello.

Ovvero, è inutile che discutiate se la scuola serve o meno: serve anche solo perchè senza diploma, o meglio, laurea, non si va da nessuna parte!!!

E le conoscenze arrivano da un piano di studi che, per quanto svolto nella "buona scuola", fornisce un background che nessun altro metodo di apprendimento può dare. Tanto meno il fatevelodavoi.
Ovviamente si impara se si ha un buon insegnante, mentre il prova-sbaglia-correggi è una czta orrenda: un buon insegnamento fa si che si faccia il minor numero di errori. Poi ci vuole anche il contatto con il materiale e l'esperienza, ma senza la base non ci sta nessuna altezza.

Certamente se uno si accontenta di fare l'arrangione per esperienza, va bene anche un bel corso sul web. Oppure, se uno è Edison ha un destino diverso. Ma di Edison o Leonardo ce ne sono proprio pochi. E poi oggi ci siamo sprofondati nelle specializzazioni e un "genio" tuttofare non ha nessuna possibilità di esistere nella tecnica e sopratutto nell'elettronica che è ancora in pieno sviluppo.

Che la scuola oggi faccia abbastanza schifo lo dico da ex insegnate con esperienza più che trentennale, ma lo faceva già 20 anni fa. Solo che i docenti erano ancora della vecchia scuola e qualche buco riuscivano a tapparlo. Ed è stupido attribuire alla scuola delle colpe che sono dello stato e della gestione vergognosa del problema.
I docenti attuali arrivano già danneggiati dalla stessa scuola, ma va ricordato che lo stato non è una astrazione, ma siamo noi. Se attualmente ci va bene che gli "studenti" siano a scuola col cellulare, facciano picchiare i docenti dai parenti, ricorrano al tar per annullare porcate che ai mie tempi avrebbero condotto all'espulsione, che si considerino gli insegnati, pagati uno sputo, come fancazzisti, ecc. allora non ci si può lamentare dei risultati.

Comunque anche questa è inutile polemica.

Riassumendo: marco13 vai a scuola e studia il più possibile. Coltiva il tuo interesse con criterio e non seguendo fuochi fatui e cerca di trarre dagli insegnanti tutto quello che possono dare. E che danno se da parte degli studenti c'è corrispondenza.

Auguri.
Bios ringraziano
Vendo

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